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Abstract: Il video (televisore, videoregistratore e telecamera) é uno strumento familiare pressoché a tutti i bambini e gli adolescenti e può essere vantaggiosamente utilizzato a scopi educativi. Accanto ai suoi usi tradizionali e ormai diffusi, che generalmente si limitano alla visione di filmati e documentari, in questo articolo vengono suggerite numerose applicazioni, riferite soprattutto all'insegnamento a studenti disabili e alla loro integrazione scolastica. In particolare, questo strument ...; [Read more...] Il video (televisore, videoregistratore e telecamera) é uno strumento familiare pressoché a tutti i bambini e gli adolescenti e può essere vantaggiosamente utilizzato a scopi educativi. Accanto ai suoi usi tradizionali e ormai diffusi, che generalmente si limitano alla visione di filmati e documentari, in questo articolo vengono suggerite numerose applicazioni, riferite soprattutto all'insegnamento a studenti disabili e alla loro integrazione scolastica. In particolare, questo strumento si dimostra utile e versatile per insegnare abilità scolastiche e sociali, presentare nuovi materiali o modalità didattiche e di apprendimento, e per comunicare con i genitori.

Abstract: L'uso della videocamera e del videoregistratore permette interventi in ambito educativo e nel recupero di alunni difficili che vanno ben al di là del semplice utilizzo per la ripresa o filmati. Il video offre infatti la possibilità di rivisitare e reinterpretare l'immagine personale e sociale propria e degli altri, aprendo nuove opportunità di relazione.

Abstract: L'articolo presenta i punti salienti del progetto vincitore del Premio Strategie didattiche per i bisogni educativi speciali. particolarmente è stata apprezzata la competenza della lettura dei bisogni dell'alunno con difficoltà e l'utilizzo efficiente delle risorse presenti nella classe e nell'ambiente circostante. Si presenta il caso di Mattia e l'uso della comunicazione aumentativa alternativa che ha coinvolto l'intero gruppo classe.

Abstract: L’articolo presenta un progetto di utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa indirizzato a una bambina di prima classe primaria protrattosi per tutta la durata del ciclo di scuola. Tale progetto è stato condiviso dalla scuola, dalla famiglia e dagli operatori dell’ASL 5 di Pisa, in modo particolare dal Laboratorio Ausili per la comunicazione, l’Apprendimento e l’Autonomia; l’insegnante è stata la coordinatrice tra le diverse agenzie seguendo le diverse fasi di attuazione e, ...; [Read more...] L’articolo presenta un progetto di utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa indirizzato a una bambina di prima classe primaria protrattosi per tutta la durata del ciclo di scuola. Tale progetto è stato condiviso dalla scuola, dalla famiglia e dagli operatori dell’ASL 5 di Pisa, in modo particolare dal Laboratorio Ausili per la comunicazione, l’Apprendimento e l’Autonomia; l’insegnante è stata la coordinatrice tra le diverse agenzie seguendo le diverse fasi di attuazione e, quando è stato necessario, di cambiamento. In questi anni il ruolo del laboratorio Ausili è stato quello di tradurre concretamente le proposte operative per renderle accessibili e fruibili per la bambina.

Abstract: L'articolo presenta una esperienza didattica realizzata in una classe prima di scuola secondaria di primo grado, composta da 28 allievi tra cui uno con diagnosi di ADHD. La situazione è abbastanza eterogenea (sono presenti anche alcuni casi di soggetti particolarmente vivaci) sia rispetto ai vari livelli di apprendimento e sia all'interesse nei confronti dell'intervento didattico-educativo; sono stati necessari, quindi, in questi casi interventi individualizzati. In classe gli studenti ...; [Read more...] L'articolo presenta una esperienza didattica realizzata in una classe prima di scuola secondaria di primo grado, composta da 28 allievi tra cui uno con diagnosi di ADHD. La situazione è abbastanza eterogenea (sono presenti anche alcuni casi di soggetti particolarmente vivaci) sia rispetto ai vari livelli di apprendimento e sia all'interesse nei confronti dell'intervento didattico-educativo; sono stati necessari, quindi, in questi casi interventi individualizzati. In classe gli studenti interagivano spesso tra di loro in modo impulsivo creando un clima di conflittualità e di disordine, un ambiente dunque poco sereno e di conseguenza un iter scolastico poco gratificante e di scarso successo. Il percorso educativo progettato, in questo caso, dall'insegnante di matematica ha coinvolto l'intera classe e si è basato sull'utilizzo di tecniche di autoregolazione e di autovalutazione in un sistema ispirato alla token economy. Tale percorso è risultato efficace rispetto al conseguimento degli obiettivi di promuovere l'autocontrollo in classe, includendo l'alunno con ADHD e creando un clima positivo che ha aumentato il benessere di ogni alunno. Il punto di forza del percorso è stato quello di avvalersi dell'utilizzo, in sinergia, di un insieme di strategie: token economy, routine quotidiane, creazione di situazioni di gratificazione, che hanno contribuito a promuovere anche una partecipazione sociale positiva dell'intero gruppo.

Abstract: In questo studio si valutò l'efficacia delle agende individualizzate delle attività con un bambino di 4 anni con autismo che frequentava la scuola dell'infanzia. Durante la fase di acquisizione delle abilità furono utilizzate la guida fisica e un sistema di aiuti decrescenti, con al presenza dell'insegnante e di una graduale attenuazione degli aiuti. Le presentazione furono valutate per mezzo di un disegno sperimentale multiplo per le diverse attività (compiti e gioco) nelle condizioni ...; [Read more...] In questo studio si valutò l'efficacia delle agende individualizzate delle attività con un bambino di 4 anni con autismo che frequentava la scuola dell'infanzia. Durante la fase di acquisizione delle abilità furono utilizzate la guida fisica e un sistema di aiuti decrescenti, con al presenza dell'insegnante e di una graduale attenuazione degli aiuti. Le presentazione furono valutate per mezzo di un disegno sperimentale multiplo per le diverse attività (compiti e gioco) nelle condizioni di linea base. Il nostro studio rappresenta un passo in vanti nella ricerca applicata sull'uso degli indizi visivi con bambini autistici nel contesto scolastico.

Abstract: Le mappe concettuali forniscono uno strumento didattico molto versatile ed efficace per migliorare la comprensione e la memorizzazione dei contenuti. Poiché non richiedono una modificazione sostanziale del metodo di insegnamento, anche nelle discipline tradizionalmente basate sullo studio del libro di testo possono essere utilizzate agevolmente dall’insegnante curricolare nella didattica per tutta la classe, rispondendo nel contempo ai bisogni educativi particolari degli studenti con d ...; [Read more...] Le mappe concettuali forniscono uno strumento didattico molto versatile ed efficace per migliorare la comprensione e la memorizzazione dei contenuti. Poiché non richiedono una modificazione sostanziale del metodo di insegnamento, anche nelle discipline tradizionalmente basate sullo studio del libro di testo possono essere utilizzate agevolmente dall’insegnante curricolare nella didattica per tutta la classe, rispondendo nel contempo ai bisogni educativi particolari degli studenti con difficoltà di apprendimento, soprattutto per il recupero dei possibili deficit nelle conoscenze pregresse e delle difficoltà nell’elaborazione e memorizzazione delle informazioni.

Abstract: l volume presenta un interessante approccio per le attività di riabilitazione e di animazione con le persone anziane, basato sulla valorizzazione delle loro storie di vita. Gli anziani raccontano vari tipi di storie: alcune di queste sono utili all’integrazione della personalità, mentre altre risultano psicologicamente distruttive. Il metodo proposto consiste nella ristrutturazione e nella ri-narrazione dei racconti degli anziani in modo che si possa sfruttare appieno il loro potenzial ...; [Read more...] l volume presenta un interessante approccio per le attività di riabilitazione e di animazione con le persone anziane, basato sulla valorizzazione delle loro storie di vita. Gli anziani raccontano vari tipi di storie: alcune di queste sono utili all’integrazione della personalità, mentre altre risultano psicologicamente distruttive. Il metodo proposto consiste nella ristrutturazione e nella ri-narrazione dei racconti degli anziani in modo che si possa sfruttare appieno il loro potenziale terapeutico e di sviluppo. Nell’opera vi sono numerosi esempi di queste storie terapeutiche, analizzate e rielaborate secondo l’approccio costruttivistico (lutto, morte, pensionamento

Abstract: La comunicazione senza parole (quella che si sviluppa nel silenzio) è noto che è più istintiva poiché interessa il linguaggio del corpo, anche perché quello delle parole rappresenta solo una piccola parte della comunicazione umana; quindi, la comunicazione si esprime oltre le parole ed anche lo sguardo è una forma di comunicazione. Di conseguenza, tutti noi siamo esposti all'esperienza della percezione. Ognuno di noi quando entriamo in un rapporto reciproco comunicativo con gli altri ( ...; [Read more...] La comunicazione senza parole (quella che si sviluppa nel silenzio) è noto che è più istintiva poiché interessa il linguaggio del corpo, anche perché quello delle parole rappresenta solo una piccola parte della comunicazione umana; quindi, la comunicazione si esprime oltre le parole ed anche lo sguardo è una forma di comunicazione. Di conseguenza, tutti noi siamo esposti all'esperienza della percezione. Ognuno di noi quando entriamo in un rapporto reciproco comunicativo con gli altri (e ciò accade soprattutto attraverso lo sguardo) siamo individuati come persone e come tali si individuano da parte nostra i nostri interlocutori. Nella stanza della psicomotricità, il psicomotricista pone il suo sguardo alle relazioni che i bambini instaurano fra loro; e quindi, pone attenzione ai loro movimenti, alla postura osservando quello che succede nell'ambiente (controllo degli eventuali pericoli, messa in sicurezza di un gioco senso-motorio, sguardo di incitamento e di conferma agli allievi più timidi e/o sguardo più serio a quelli più irruenti). L'educatore, analizzando nel gioco simbolico le relazioni dei bambini, riesce a cogliere i loro bisogni, le difficoltà e le loro emozioni e accogliendo queste ultime, alla fine, rimanda loro la propria emozione, dando una immediata risposta alle loro richieste (accoglienza, sicurezza, comprensione ma anche disappunto). Il bambino, a sua volta, osservando l'adulto e i suoi atteggiamenti vuole capire se si può fidare. In questo particolare periodo dovuto al covid-19, tutti gli psicomotricisti, insegnanti ed operatori educativi si sono posti la domanda di come accogliere il bambino (e il suo corpo). Il distanziamento sociale è entrato anche nell'aula di psicomotricità, nelle scuole dove vigono già da mesi le direttive sanitarie; in questo caso la mimica del viso è nascosta dalla mascherina e lo sguardo diventa il mezzo più efficace e diretto per stabilire la relazione e la comunicazione.

Abstract: L'uso degli esercizi orali motori non verbali (EONV) nel trattamento dei disturbi del linguaggio è controverso, tuttavia gli studi precedentemente condotti nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Canada e in India hanno dimostrato che la maggior parte dei logopedisti li utilizza regolarmente. Questo studio ha lo scopo di indagare l'uso degli EONV tra i logopedisti italiani. Un sondaggio online incentrato sull'uso degli esercizi orali motori non verbali è stato pubblicato sui social medi ...; [Read more...] L'uso degli esercizi orali motori non verbali (EONV) nel trattamento dei disturbi del linguaggio è controverso, tuttavia gli studi precedentemente condotti nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Canada e in India hanno dimostrato che la maggior parte dei logopedisti li utilizza regolarmente. Questo studio ha lo scopo di indagare l'uso degli EONV tra i logopedisti italiani. Un sondaggio online incentrato sull'uso degli esercizi orali motori non verbali è stato pubblicato sui social media nei gruppi di logopedia, al fine di raggiungere più professionisti. Il questionario era diviso in tre sezioni: la prima raccoglieva informazioni demografiche, la seconda e la terza sezione chiedevano informazioni ai partecipanti che rispettivamente utilizzano e non utilizzano gli EONV. Hanno risposto al sondaggio 72 logopedisti. Il 94,4% di essi utilizza gli EONV nella pratica clinica e il 68% li trova efficaci. Nella letteratura corrente non ci sono ancora evidenze sull'effettiva efficacia degli esercizi orali motori non verbali nel trattamento dei disturbi del linguaggio, perciò i logopedisti dovrebbero fare attenzione nell'utilizzarli e seguire l'evidence-based practice.