Abstract/Sommario: Questo studio intende verificare l’efficacia di un programma di potenziamento autoregolatorio, preceduto da un intervento di sensibilizzazione metacognitiva, nel promuovere un miglioramento delle capacità di attenzione e autocontrollo. Partecipanti: 40 bambini di prima classe primaria, divisi in due gruppi: sperimentale (19) e di controllo (21). Disegno della ricerca: rilevazione pre-test, somministrazione dei due trattamenti combinati al gruppo sperimentale, rilevazione post-test. I r ...; [Leggi tutto...]
Questo studio intende verificare l’efficacia di un programma di potenziamento autoregolatorio, preceduto da un intervento di sensibilizzazione metacognitiva, nel promuovere un miglioramento delle capacità di attenzione e autocontrollo. Partecipanti: 40 bambini di prima classe primaria, divisi in due gruppi: sperimentale (19) e di controllo (21). Disegno della ricerca: rilevazione pre-test, somministrazione dei due trattamenti combinati al gruppo sperimentale, rilevazione post-test. I risultati evidenziano un netto miglioramento dei bambini del gruppo sperimentale rispetto al gruppo controllo.
Abstract/Sommario: Scopo del presente studio è quello di analizzare la competenza definitoria e metalinguistica di bambini con disturbo specifico di apprendimento. Partecipano allo studio 13 bambini con disturbo specifico della lettura (età media 9 anni e 2 mesi) e 13 bambini con sviluppo tipico della stessa età cronologica (età media 8 anni e 4 mesi). A ogni bambino è somministrata una lista di parole per l’analisi della competenza definitoria e una prova di metalinguaggio. Dai dati si evidenziano punte ...; [Leggi tutto...]
Scopo del presente studio è quello di analizzare la competenza definitoria e metalinguistica di bambini con disturbo specifico di apprendimento. Partecipano allo studio 13 bambini con disturbo specifico della lettura (età media 9 anni e 2 mesi) e 13 bambini con sviluppo tipico della stessa età cronologica (età media 8 anni e 4 mesi). A ogni bambino è somministrata una lista di parole per l’analisi della competenza definitoria e una prova di metalinguaggio. Dai dati si evidenziano punteggi inferiori per i bambini con disturbo di apprendimento nella competenza definitoria e negli item della prova di metalinguaggio relativi alla metasintassi e alla literacy. I risultati sono discussi in relazione alle diverse competenze morfo-sintattiche e metalinguistiche dei due gruppi.
Abstract/Sommario: Tratta della selezione del curricolo nella didattica enattiva: una prospettiva etica e psicologica moderna, costruttivista, che prova a utilizzare i contributi delle neuroscienze nel lavoro da compiere per favorire la transizione verso una presa di coscienza più alta. Queste risorse aiutano a costruire un nuovo paradigma, con il quale è possibile muovere forti perturbazioni alle casistiche modalità correnti. Di centrale importanza è l’assunzione degli obiettivi formativi come efficace ...; [Leggi tutto...]
Tratta della selezione del curricolo nella didattica enattiva: una prospettiva etica e psicologica moderna, costruttivista, che prova a utilizzare i contributi delle neuroscienze nel lavoro da compiere per favorire la transizione verso una presa di coscienza più alta. Queste risorse aiutano a costruire un nuovo paradigma, con il quale è possibile muovere forti perturbazioni alle casistiche modalità correnti. Di centrale importanza è l’assunzione degli obiettivi formativi come efficace strategia per la selezione dei saperi orientata alla valorizzazione della persona. A condizione che non si saltino passi di una mappa che ciascuna scuola deve liberamente darsi, attivando forme di studio e ricerca-azione.
Abstract/Sommario: Quale ruolo assume il nido rispetto allo sviluppo della socialità infantile? Il presente lavoro si propone di rispondere in chiave critica a tale quesito, prendendo in esame un certo numero di studi incentrati sulla prima infanzia e, in particolare, sui contesti educativi ad essa rivolti. La tesi di fondo è che il nido possa e debba essere considerato a tutti gli effetti come un luogo privilegiato per lo sviluppo della socialità del bambino piccolo, purché sia in grado di raggiungere e ...; [Leggi tutto...]
Quale ruolo assume il nido rispetto allo sviluppo della socialità infantile? Il presente lavoro si propone di rispondere in chiave critica a tale quesito, prendendo in esame un certo numero di studi incentrati sulla prima infanzia e, in particolare, sui contesti educativi ad essa rivolti. La tesi di fondo è che il nido possa e debba essere considerato a tutti gli effetti come un luogo privilegiato per lo sviluppo della socialità del bambino piccolo, purché sia in grado di raggiungere e mantenere alcune caratteristiche specifiche, che vanno dalla struttura e dall’organizzazione spazio-temporale alle scelte pedagogiche e ai diversi stili educativi dell’adulto, nonché alle relazioni con le famiglie. Non basta, infatti, mettere insieme un gruppo di bambini e alcuni educatori per garantire la qualità educativa di un servizio per la prima infanzia.
Abstract/Sommario: Lo scopo della ricerca è analizzare l’attribuzione delle emozioni in soggetti aggressivi. Attraverso la «nomina dei pari», sono stati selezionati due gruppi (aggressivi vs. non aggressivi) di 20 soggetti ciascuno. Sono state proposte individualmente 8 brevi situazioni problematiche, equamente ripartite in base a intenzionalità manifesta vs. ambigua. Per ogni episodio il soggetto doveva indicare l’emozione provata dal protagonista. Si riscontrano differenze altamente significative tra i ...; [Leggi tutto...]
Lo scopo della ricerca è analizzare l’attribuzione delle emozioni in soggetti aggressivi. Attraverso la «nomina dei pari», sono stati selezionati due gruppi (aggressivi vs. non aggressivi) di 20 soggetti ciascuno. Sono state proposte individualmente 8 brevi situazioni problematiche, equamente ripartite in base a intenzionalità manifesta vs. ambigua. Per ogni episodio il soggetto doveva indicare l’emozione provata dal protagonista. Si riscontrano differenze altamente significative tra i soggetti aggressivi e non aggressivi nell’attribuzione delle emozioni di colpa e vergogna soprattutto nelle situazioni di intenzionalità ambigua. Emerge, quindi, la necessità di approfondire le relazioni tra i processi che sottostanno alla formazione della teoria della mente e i risultati comportamentali.
Abstract/Sommario: La presente ricerca propone un «indice di adattamento professionale dei docenti», definito dai loro punteggi alle misure della soddisfazione lavorativa e dell’impegno nel lavoro. Sono stati individuati due gruppi di docenti: adattati e disadattati. Nelle successive analisi è stata verificata l’ipotesi che il profilo dei due gruppi differisse rispetto alla serie di variabili sociodemografiche, alle convinzioni di efficacia (personale e collettiva), alle percezioni di contesto e all’impe ...; [Leggi tutto...]
La presente ricerca propone un «indice di adattamento professionale dei docenti», definito dai loro punteggi alle misure della soddisfazione lavorativa e dell’impegno nel lavoro. Sono stati individuati due gruppi di docenti: adattati e disadattati. Nelle successive analisi è stata verificata l’ipotesi che il profilo dei due gruppi differisse rispetto alla serie di variabili sociodemografiche, alle convinzioni di efficacia (personale e collettiva), alle percezioni di contesto e all’impegno nel lavoro. Lo studio ha coinvolto 90 donne e 15 uomini. Attraverso un’analisi discriminante sono state individuate le variabili che maggiormente contribuiscono a distinguere i membri dei due gruppi tra loro. I risultati hanno avvalorato l’ipotesi, dimostrando che le convinzioni di efficacia e le percezioni del contesto (in particolare la percezione dei colleghi) discriminano i due gruppi di docenti, ma hanno disconfermato il ruolo dell’impegno lavorativo.