Abstract/Sommario: La questione delle telecamere di sorveglianza: un dettaglio antipatico o rassicurante? Una minaccia per la prospettiva inclusiva? Ogni progetto nasce da una curiosità drammatica che impegna nella ricerca di risposte. Chi educa accoglie le sfide e si educa educando. E se le telecamere, anziché, servire per spiare e sanzionare, fossero al servizio di ricerca e supervisione? Se invece di seminare sfiducia e timori, facessero crescere i progetti belli, individuando gli elementi, piccoli o ...; [Leggi tutto...]
La questione delle telecamere di sorveglianza: un dettaglio antipatico o rassicurante? Una minaccia per la prospettiva inclusiva? Ogni progetto nasce da una curiosità drammatica che impegna nella ricerca di risposte. Chi educa accoglie le sfide e si educa educando. E se le telecamere, anziché, servire per spiare e sanzionare, fossero al servizio di ricerca e supervisione? Se invece di seminare sfiducia e timori, facessero crescere i progetti belli, individuando gli elementi, piccoli o grandi, che aiutano a crescere evolvendo?
Abstract/Sommario: La presente analisi cerca di riflettere sul senso della operosità nelle persona con disabilità. Siamo di fronte a un cambiamento epocale riguardante la presa in carico della persona, non più relegata nei sistemi istituzionali che ne hanno sempre incasellato rigidamente la condizione e l'esistenza. Negli ultimi anni si assiste a una maggiore permanenza del giovane con disabilità nel mondo della scuola; questa cosa pone nuovi interrogativi alle famiglie su quale debba essere il suo perco ...; [Leggi tutto...]
La presente analisi cerca di riflettere sul senso della operosità nelle persona con disabilità. Siamo di fronte a un cambiamento epocale riguardante la presa in carico della persona, non più relegata nei sistemi istituzionali che ne hanno sempre incasellato rigidamente la condizione e l'esistenza. Negli ultimi anni si assiste a una maggiore permanenza del giovane con disabilità nel mondo della scuola; questa cosa pone nuovi interrogativi alle famiglie su quale debba essere il suo percorso una volta terminati gli studi superiori. Non meno importanti sono le famiglie che, dal canto loro, si sforzano con ogni tipo di strategia di chiedere una maggiore integrazione per il proprio figlio nel mondo lavorativo. Ne consegue, a livello di politiche sociali, un acceso dibattito con l'obiettivo di rivedere le proposte dei servizi socio-educativi e assistenziali presenti oggi nei territori, che devono tener conto di nuove esigenze. Il presente articolo, partendo da una storia reale, vuole riflettere sul senso del lavoro educativo: scegliere di fare un accompagnamento adattivo assistenziale, o investire nel passaggio da un accompagnamento ripetitivo a uno evolutivo.
Abstract/Sommario: Questo articolo esamina il ruolo e l'impatto dell'esperienza del tutorato alla pari organizzato dal Think College presso l'Università del Vermont, un programma di istruzione post-secondaria completamente inclusivo per studenti con disabilità intellettive e dello sviluppo. Gli studenti universitari forniscono supporto accademico, sociale e professionale agli studenti attraverso un programma biennale certificato. Dall'inizio del programma, nel 2010, oltre 100 studenti universitari hanno ...; [Leggi tutto...]
Questo articolo esamina il ruolo e l'impatto dell'esperienza del tutorato alla pari organizzato dal Think College presso l'Università del Vermont, un programma di istruzione post-secondaria completamente inclusivo per studenti con disabilità intellettive e dello sviluppo. Gli studenti universitari forniscono supporto accademico, sociale e professionale agli studenti attraverso un programma biennale certificato. Dall'inizio del programma, nel 2010, oltre 100 studenti universitari hanno lavorato come tutor alla pari. Nell'articolo si analizza il motivo per cui gli studenti si sono candidati come tutor e cosa ha significato per loro il tutorato durante la durata di tale incarico. Viene infine esaminato l'impatto che questo programma ha avuto sia sui tutor alla pari, sia sul dipartimento e sull'università.
Abstract/Sommario: Il contributo propone gli esiti di un progetto di ricerca - azione denominato "Io Ti Conosco-minori" (ITC-m) che ha sviluppato un nuovo modello di responsabilità condivisa e progettazione per l'alunno con disabilità. La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (WHO, 2001) è stata individuata e utilizzata come framework concettuale di riferimento; il progetto, coordinato dall'Università della Valle d'Aosta, ha previsto la fattiva collaborazione d ...; [Leggi tutto...]
Il contributo propone gli esiti di un progetto di ricerca - azione denominato "Io Ti Conosco-minori" (ITC-m) che ha sviluppato un nuovo modello di responsabilità condivisa e progettazione per l'alunno con disabilità. La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (WHO, 2001) è stata individuata e utilizzata come framework concettuale di riferimento; il progetto, coordinato dall'Università della Valle d'Aosta, ha previsto la fattiva collaborazione di tutte le istituzioni e le associazioni che sul territorio regionale si occupano di disabilità e di processi inclusivi. I documenti programmatici (Diagnosi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionaale e Progetto Educativo Individualizzato) che accompagnano l'alunno con disabilità nel suo percorso scolastico sono stati ristrutturati sulla base dell'ICF, e un nuovo modello è stato concretizzato, anticipando quanto espresso all'interno della normativa denominata "Buona Scuola". La digitalizzazione di tale modello, che prevede la costruzione di un nuovo Profilo di Funzionamento, ha infine rappresentato l'ultima fase del progetto.
Abstract/Sommario: Il presente lavoro affronta un argomento di grande interesse e attualità sotto il profilo neuroscientifico e psicopedagogico, definendo, senza pretese di esaustività, la multidimensionalità che sta alla base del funzionamento globale di ogni individuo. Partendo da un approfondimento teorico sui possibili rapporti di sviluppo tra neuroscienze e educazione, si cerca di evidenziare la connessione tra corpo-mente-ambiente, l'unicità di ogni persona nei processi di apprendimento e il pensie ...; [Leggi tutto...]
Il presente lavoro affronta un argomento di grande interesse e attualità sotto il profilo neuroscientifico e psicopedagogico, definendo, senza pretese di esaustività, la multidimensionalità che sta alla base del funzionamento globale di ogni individuo. Partendo da un approfondimento teorico sui possibili rapporti di sviluppo tra neuroscienze e educazione, si cerca di evidenziare la connessione tra corpo-mente-ambiente, l'unicità di ogni persona nei processi di apprendimento e il pensiero emergente della componente docente sull'argomento attraverso l'analisi di una indagine esplorativa sul campo. In particolare, il nuovo paradigma della mente plurale, contrapposto alla visione concettuale della mente individuale, e l'unicità riconosciuta di ogni individuo nel suo essere nel mondo ci mostrano i principi base di un approccio educativo inclusivo, fondato sulla variabilità di ogni soggetto e sul rispetto di questa specificità esistenziale che caratterizza tutti gli esseri umani, e suggeriscono, anche con l'aiuto dei principi dell'Universal Design for Learning (Udl), significativi orientamenti per la progettazione di possibili percorsi didattici inclusivi per ogni studente.
Abstract/Sommario: La normativa italiana definisce i nidi d'infanzia come servizi inclusivi, aperti a tutti i bambini, nel rispetto dell'individualità, della cultura e della religione del bambino e della sua famiglia. La ricerca qui presentata illustra alcuni dati raccolti sul territorio piemontese, attraverso il questionario "Il bambino con disabilità al nido". Le esperienze riportate dalle 93 educatrici e 2 coordinatrici che hanno compilato il questionario rimandano l'immagine di professionisti consape ...; [Leggi tutto...]
La normativa italiana definisce i nidi d'infanzia come servizi inclusivi, aperti a tutti i bambini, nel rispetto dell'individualità, della cultura e della religione del bambino e della sua famiglia. La ricerca qui presentata illustra alcuni dati raccolti sul territorio piemontese, attraverso il questionario "Il bambino con disabilità al nido". Le esperienze riportate dalle 93 educatrici e 2 coordinatrici che hanno compilato il questionario rimandano l'immagine di professionisti consapevoli dell'importanza di creare ambienti e situazioni inclusive. L'integrazione del bambino con disabilità si esprime spesso in un adattamento del contesto del nido, e vengono talvolta riportate esperienze di piena inclusione, in cui il bambino con disabilità partecipa alla vita del nido al pari degli altri bambini. Attività per la sensibilizzazione generale sui temi della inclusione , strette alleanze con le risorse territoriali e documentazione delle iniziative svolte sono aree che possono essere ulteriormente attivate a supporto dell'inclusione.