Abstract/Sommario: Vivere una diversità nell'età dell'adolescenza si sa che è molto difficile perché è in questa delicata fase della propria vita che si sviluppa la ricerca della propria identità, la quale porta a considerare comportamenti e performance importanti perché accettati dal gruppo dei pari.Tutto ciò, oggi, viene estremizzato dalla logica che pervade la società, con la ricerca della crescita personale, del successo, della competizione che esclude gli altri (i cosiddetti scarti); è proprio nei m ...; [Leggi tutto...]
Vivere una diversità nell'età dell'adolescenza si sa che è molto difficile perché è in questa delicata fase della propria vita che si sviluppa la ricerca della propria identità, la quale porta a considerare comportamenti e performance importanti perché accettati dal gruppo dei pari.Tutto ciò, oggi, viene estremizzato dalla logica che pervade la società, con la ricerca della crescita personale, del successo, della competizione che esclude gli altri (i cosiddetti scarti); è proprio nei momenti critici che, secondo l'autrice, occorre rilanciare l'impegno educativo per fare comprendere che le capacità di ciascuno si sviluppano non in solitudine, bensì in un contesto organizzativo (scuola, lavoro, ecc.) che non faccia perdere il valore della collaborazione. A tal fine esistono alcuni progetti che, incentrati sulla collaborazione e quindi sull'aiuto reciproco, non solo valorizzano i comportamenti di ognuno, ma soprattutto nell'ambito della scuola e dello sport, possono far raggiungere buoni risultati. E quindi incontrare e conoscere persone con disabilità (la loro vita, i sacrifici, i successi) è utile per abbattere i pregiudizi vari; capire ed accettare la vulnerabilità (che poi riguarda tutti) è fondamentale per costruire contesti inclusivi per tutti.
Abstract/Sommario: L'entropia è intesa come la misura della mancanza di informazione dettagliata relativa a un sistema. Questo lavoro si propone l'obiettivo di valutare l'entropia nel contesto scolastico, considerando la classe come un ambiente ad alto rischio di entropia, soprattutto per la presenza di bambini con ADHD. E' stata condotta un'Analisi in Componenti Principali sui dati raccolti attraverso la somministrazione di due questionari (il QUEI-s e il QUEI-p), su un campione di 150 insegnanti. I ris ...; [Leggi tutto...]
L'entropia è intesa come la misura della mancanza di informazione dettagliata relativa a un sistema. Questo lavoro si propone l'obiettivo di valutare l'entropia nel contesto scolastico, considerando la classe come un ambiente ad alto rischio di entropia, soprattutto per la presenza di bambini con ADHD. E' stata condotta un'Analisi in Componenti Principali sui dati raccolti attraverso la somministrazione di due questionari (il QUEI-s e il QUEI-p), su un campione di 150 insegnanti. I risultati emersi hanno evidenziato che le variabili che concorrono significativamente alla spiegazione del fenomeno riguardano soprattutto la numerosità degli allievi, la struttura poco funzionale delle aule, l'atteggiamento impulsivo dell'insegnante e la relazione tra il suo stile educativo e il suo stile di vita.
Abstract/Sommario: L'articolo riflette sul gruppo educativo come dimensione ricca di valori e pratiche di lavoro che possono aiutare lo sviluppo di un ruolo positivo e attivo della persona con disabilità nella costruzione del proprio progetto di vita. La riflessione proposta poggia sulla rielaborazione dell'esperienza del Centro Documentazione Handicap di Bologna, dove, da più di trent'anni, si progettano e realizzano interventi educativi e formativi che cercano di moficare in senso positivo e plurale l' ...; [Leggi tutto...]
L'articolo riflette sul gruppo educativo come dimensione ricca di valori e pratiche di lavoro che possono aiutare lo sviluppo di un ruolo positivo e attivo della persona con disabilità nella costruzione del proprio progetto di vita. La riflessione proposta poggia sulla rielaborazione dell'esperienza del Centro Documentazione Handicap di Bologna, dove, da più di trent'anni, si progettano e realizzano interventi educativi e formativi che cercano di moficare in senso positivo e plurale l'immagine sociale delle persone disabili.
Abstract/Sommario: L'articolo sottolinea l'importanza di dare la parola a chi vive la disabilità in prima persona; il ricercatore deve utilizzare l'osservazione partecipata e la raccolta di testimonianze. La disabilità è una situazione di privazione della libertà e la persona corre il rischio di un mancato riconoscimento e di una mancata reciprocità nelle relazioni con il prossimo con conseguente emarginazione sociale. La disabilità si scontra con l'idea di normalità fissata dalla società e con le immagi ...; [Leggi tutto...]
L'articolo sottolinea l'importanza di dare la parola a chi vive la disabilità in prima persona; il ricercatore deve utilizzare l'osservazione partecipata e la raccolta di testimonianze. La disabilità è una situazione di privazione della libertà e la persona corre il rischio di un mancato riconoscimento e di una mancata reciprocità nelle relazioni con il prossimo con conseguente emarginazione sociale. La disabilità si scontra con l'idea di normalità fissata dalla società e con le immagini di femminilità e di mascolinità della nostra cultura. Viene sottolineato anche l'importante condizionamento imposto dalle diseguaglianze economiche e dalla mancanza di accessibilità. La libertà è sinonimo di dignità e una comunità umana è "degna" quando accetta il concetto di vulnerabilità universale.
Abstract/Sommario: Il presente lavoro si offre come riflessione critica per contrastare le frequenti intrusioni specialistiche provocate dai linguaggi medici e psicologico nella recente e necessaria ridefinizione del profilo professionale del futuro insegnante specializzato di sostegno, interpretato come indispensabile risorsa per realizzare una scuola intesa come democratica comunità inclusiva. Contro la settorializzazione degli itinerari formativi e la sanitarizzazione delle competenze, per accogliere ...; [Leggi tutto...]
Il presente lavoro si offre come riflessione critica per contrastare le frequenti intrusioni specialistiche provocate dai linguaggi medici e psicologico nella recente e necessaria ridefinizione del profilo professionale del futuro insegnante specializzato di sostegno, interpretato come indispensabile risorsa per realizzare una scuola intesa come democratica comunità inclusiva. Contro la settorializzazione degli itinerari formativi e la sanitarizzazione delle competenze, per accogliere la radicale sfida lanciata dalla inclusione stessa,è opportuno recuperare il primato dello sguardo educativo-didattico per "leggere" e comprendere , in modo evolutivo e dinamico, le particolari esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali, disabili compresi, evitando il rischio di chiudere la delicata "quaestio" in preoccupanti derive tecnicistiche e iperspecialistiche, tipiche delle logiche medicalizzanti.