Abstract/Sommario: Come rendere accattivante e motivante un'attività didattica per un alunno con pludotazione cognitiva che coinvolga anche tutta la sua classe? Il progetto di potenziamento di seguito descritto ha cercato di dare una risposta a questa domanda. Requisito fondamentale è la creazione di un contesto favorevole per cui è necessario che coesistono determinate variabili quali: un ambiente fisico e psichico accogliente e inclusivo, che promuova il benessere, e un'attività sfidante e motivante ch ...; [Leggi tutto...]
Come rendere accattivante e motivante un'attività didattica per un alunno con pludotazione cognitiva che coinvolga anche tutta la sua classe? Il progetto di potenziamento di seguito descritto ha cercato di dare una risposta a questa domanda. Requisito fondamentale è la creazione di un contesto favorevole per cui è necessario che coesistono determinate variabili quali: un ambiente fisico e psichico accogliente e inclusivo, che promuova il benessere, e un'attività sfidante e motivante che preveda più soluzioni possibili e stimoli l'utilizzo di competenze personali. Le attività proposte sono ispirate al metodo SEM di Renzulli e Reis (2014), alle proposte di Winebrenner (2012) e alla tassonomia di Bloom (1984) rivista da Anderson e Krathwohl (2001). Il destinatario è stato Elia, un bambino ad alto potenziale e la sua classe, la 3 B di scuola primaria. L'area scelta per il potenziamento è stata la logica, in particolare si è lavorato nelle due ore di matematica del martedì pomeriggio. L'obiettivo è stato quello di coinvolgere Elia stimolando la sua curiosità attraverso la proposta di attività sfidanti con modalità nuove e di aiutarlo a innalzare la soglia di accettazione della frustrazione accogliendo anche i ritmi e i tempi di esecuzione diversi dai suoi. Allo stesso modo, proponendo modalità di lavoro di gruppo, si è lavorato sulla coesione della classe, e sulla capacità di aiutarsi utilizzando le proprie competenze personali.
Abstract/Sommario: Gli errori relativi all'omissione o aggiunta di doppie sono molto frequenti nei soggetti con disortografia e persistono anche in età adulta. Ad oggi la letteratura non fornisce dati esaustivi sugli interventi mirati al recupero delle abilità ortografiche. In generale il trattamento riabilitativo sembra avere effetti positivi, soprattutto se intensivo, ma nell'ambito dei disturbi disortografici è ancora difficile individuare dei metodi ben codificati (Togersen e Togersen, 2001; Tressold ...; [Leggi tutto...]
Gli errori relativi all'omissione o aggiunta di doppie sono molto frequenti nei soggetti con disortografia e persistono anche in età adulta. Ad oggi la letteratura non fornisce dati esaustivi sugli interventi mirati al recupero delle abilità ortografiche. In generale il trattamento riabilitativo sembra avere effetti positivi, soprattutto se intensivo, ma nell'ambito dei disturbi disortografici è ancora difficile individuare dei metodi ben codificati (Togersen e Togersen, 2001; Tressoldi, 2007; Wanzek et al. 2006). In questo lavoro verrà presentata una procedura che mira al corretto utilizzo delle doppie nei soggetti disortografici lavorando contemporaneamente agli aspetti fonetici e attentivi. La procedura è stata applicata a un campione di 10 soggetti con disortografia evolutiva producendo alla fine del trattamento un miglioramento delle prestazioni ortografiche prese in considerazione.
Abstract/Sommario: Questo studio presenta i dati relativi a 30 bambini con diagnosi di Discalculia Evolutiva (DE) seguiti in trattamento tramite "La Linea dei Numeri", un software integrato nella piattaforma informatica online RIDInet, svolto prevalentemente a domicilio (tele-riabilitazione). I bambini sono stati seguiti in trattamento per circa 3 mesi. I risultati ottenuti, analizzati rispetto alla valutazione effettuata prima del trattamento, mostrano un'adeguata validità del trattamento e significativ ...; [Leggi tutto...]
Questo studio presenta i dati relativi a 30 bambini con diagnosi di Discalculia Evolutiva (DE) seguiti in trattamento tramite "La Linea dei Numeri", un software integrato nella piattaforma informatica online RIDInet, svolto prevalentemente a domicilio (tele-riabilitazione). I bambini sono stati seguiti in trattamento per circa 3 mesi. I risultati ottenuti, analizzati rispetto alla valutazione effettuata prima del trattamento, mostrano un'adeguata validità del trattamento e significativi miglioramenti del gruppo.
Abstract/Sommario: Molti individui con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) mostrano difficoltà rilevanti nell'ambito delle relazioni interpersonali sin dai primi anni della scuola primaria. Diversi studi hanno indagato quali possono essere i fattori di rischio di natura cognitiva o comportamentale che favoriscono l'insorgere di problematiche sociali nei bambini con ADHD. I sintomi di disattenzione, di iperattività e di impulsività generano dinamiche relazionali tra i gruppi di coetanei ...; [Leggi tutto...]
Molti individui con disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) mostrano difficoltà rilevanti nell'ambito delle relazioni interpersonali sin dai primi anni della scuola primaria. Diversi studi hanno indagato quali possono essere i fattori di rischio di natura cognitiva o comportamentale che favoriscono l'insorgere di problematiche sociali nei bambini con ADHD. I sintomi di disattenzione, di iperattività e di impulsività generano dinamiche relazionali tra i gruppi di coetanei basate sul rifiuto, sulla vittimizzazione e sul pregiudizio. Queste esperienze relazionali negative diventano fattori di mantenimento della difficoltà e vanno a inficiare lo sviluppo dell'individuo, portandolo a un peggioramento della competenza sociale, allo sviluppo di psicopatologie e ad attuare comportamenti rischiosi in adolescenza e in età adulta. I trattamenti per le difficoltà sociali nell'ADHD sono di conseguenza necessari per migliorare la competenza sociale e le relazioni con i pari, oltre che per prevenire esiti successivi negativi.
Abstract/Sommario: Nella esperienza clinica delle autrici, soprattutto negli ultimi anni, è stato osservato un incremento importante di bambini che presentano difficoltà grafo-motorie. Avendo avuto la possibilità di effettuare per due anni consecutivi degli screening durante il primo ciclo di scuola primaria, sono state inserite delle prove specifiche per verificare l'evolvere di tali abilità nei bambini normodotati. Dai dati raccolti, nella seconda classe di scuola primaria, anche in fase potenzialmente ...; [Leggi tutto...]
Nella esperienza clinica delle autrici, soprattutto negli ultimi anni, è stato osservato un incremento importante di bambini che presentano difficoltà grafo-motorie. Avendo avuto la possibilità di effettuare per due anni consecutivi degli screening durante il primo ciclo di scuola primaria, sono state inserite delle prove specifiche per verificare l'evolvere di tali abilità nei bambini normodotati. Dai dati raccolti, nella seconda classe di scuola primaria, anche in fase potenzialmente diagnostica, si sono rilevati molti casi a grave rischio, significativamente superiori alle previsioni di DSA presenti in letteratura. Il lavoro illustrerà i risultati ottenuti, mettendo in evidenza riflessioni e possibili modifiche metodologiche da condividere con insegnanti e clinici.