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Abstract/Sommario: Con l'ausilio di un paradigma grammaticale artificiale sono state esaminate le differenze correlate all'intelligenza nell'apprendimento implicito ed esplicito. I soggetti erano giovani adulti a sviluppo tipico e con ritardo mentale che hanno completato un compito di apprendimento sequenziale e di riconoscimento. Per alcuni soggetti le sequenze sono state costruite seguendo una grammatica artificiale; per gli altri la sequenza era randomizzata. L'apprendimento esplicito era definito dal ...; [Leggi tutto...] Con l'ausilio di un paradigma grammaticale artificiale sono state esaminate le differenze correlate all'intelligenza nell'apprendimento implicito ed esplicito. I soggetti erano giovani adulti a sviluppo tipico e con ritardo mentale che hanno completato un compito di apprendimento sequenziale e di riconoscimento. Per alcuni soggetti le sequenze sono state costruite seguendo una grammatica artificiale; per gli altri la sequenza era randomizzata. L'apprendimento esplicito era definito dalla tendenza a identificare non correttamente le nuove sequenze non grammaticali, come se fossero state viste in precedenza. I soggetti con ritardo mentale hanno ottenuto prestazioni più scarse rispetto ai soggetti a sviluppo tipico nell'apprendimento esplicito, ma pressoché identiche nell'apprendimento implicito. I risultati suggeriscono che l'apprendimento di materiali complessi, quando facilitato da un processo implicito, è funzionalmente equivalente nei soggetti con ritardo mentale e a sviluppo tipico.

Abstract/Sommario: La letteratura sull'apprendimento implicito nelle persone con ritardo mentale è scarsa e contraddittoria per quanto riguarda la relazione tra il grado di disabilità intellettiva e l'impatto dei processi di apprendimento implicito sulla performance. Sono stati messi a confronto bambini e adolescenti con ritardo mentale lieve e moderato e bambini a sviluppo tipico raggruppati per età mentale al fine di esaminare l'apprendimento implicito. Dopo una procedura di training di apprendimento i ...; [Leggi tutto...] La letteratura sull'apprendimento implicito nelle persone con ritardo mentale è scarsa e contraddittoria per quanto riguarda la relazione tra il grado di disabilità intellettiva e l'impatto dei processi di apprendimento implicito sulla performance. Sono stati messi a confronto bambini e adolescenti con ritardo mentale lieve e moderato e bambini a sviluppo tipico raggruppati per età mentale al fine di esaminare l'apprendimento implicito. Dopo una procedura di training di apprendimento implicito i soggetti con ritardo mentale hanno modificato il loro comportamento, in modo simile a quanto fatto dai gruppi di controllo appaiati per età mentale o cronologica. L'effetto dell'apprendimento implicito non varia in funzione del QI o dell'età. Tuttavia sono comparse delle differenze tra i gruppi nel ricordo esplicito delle condizioni di training.

Abstract/Sommario: Si introduce il tema dei valori cone definiti dalla moderna analisi contestualistica. Nella prima parte si analizzano le caratteristiche del colloquio come procedura di valutazione delle preferenze. Nella seconda parte si presenta uno strumento atto a mettere le persone con deficit intellettivo nella possibilità di raggiungere obiettivi personali importanti.

Abstract/Sommario: Non c’è uno strumento che misuri il carico di dipendenza (educatori) relativo ai sostegni reali per la popolazione con grave disabilità: Se sei grave, sei grave, c’è poca capacità discriminativa! Gli strumenti che attualmente usano le varie regioni italiane sembrano inadeguati: 1) non discriminano; 2) sono centrati esclusivamente sul funzionamento. Gli strumenti presenti in letteratura non offrono una adeguata rappresentazione della condizione di psicopatologia nella D.I. Manca uno str ...; [Leggi tutto...] Non c’è uno strumento che misuri il carico di dipendenza (educatori) relativo ai sostegni reali per la popolazione con grave disabilità: Se sei grave, sei grave, c’è poca capacità discriminativa! Gli strumenti che attualmente usano le varie regioni italiane sembrano inadeguati: 1) non discriminano; 2) sono centrati esclusivamente sul funzionamento. Gli strumenti presenti in letteratura non offrono una adeguata rappresentazione della condizione di psicopatologia nella D.I. Manca uno strumento orientato alla Qualità di Vita. Gli autori propongono un nuovo strumento in grado di misurare il carico di lavoro derivante dalla erogazione dei sostegni necessari per il conseguimento del Progetto di Vita sulla persona con disabilità orientato alla Qualità di Vita e che assegni il giusto peso ai sostegni necessari adottando un approccio empirico: sia per i disturbi della condotta che per tutte le altre aree: vita quotidiana, salute, attività lavorativa, abilità sociali, sicurezza, ecc.

Abstract/Sommario: L'autore descrive le caratteristiche della ricerca asoggetto singolo con l'obiettivo di analizzare le possibilità che questo approccio offre nella determinazione delle evidenze a sostegno di programmi educativi e riabilitativi implementati a favore di persone con disturbi del neurosviluppo.

Abstract/Sommario: Gli autori hanno preso in esame le caratteristiche della memoria implicita e la relazione tra età cronologica, quoziente intellettivo e ritardo mentale in soggetti con o senza sindrome di Down. I dati ottenuti indicano che esistono poche diversità tra i diversi casi malgrado le differenze individuali di età e di livello di intelligenza.

Abstract/Sommario: L'autore introduce una serie di articoli dedicati ai meccanismi della memoria nella disabilità intellettiva, in particolare prende in considerazione la memoria implicita, quel meccanismo di prestazioni che si attiva spontaneamente senza richiedere l'intervento esperienziale del soggetto.

Abstract/Sommario: La scuola italiana si confronta quotidianamente con una pluralità di bisogni educativi spesso legati a problematiche di autoregolazione cognitivo-comportamentale e relative alla sfera degli apprendimenti. Secondo l'approccio metodologico del peer to peer, il fare squadra contribuisce al benessere psicologico della classe e previene situazioni di stress e burnout. Gli autori propongono un modello organizzativo di supporto tra docenti realizzato nel servizio didattico per l'autismo di Vi ...; [Leggi tutto...] La scuola italiana si confronta quotidianamente con una pluralità di bisogni educativi spesso legati a problematiche di autoregolazione cognitivo-comportamentale e relative alla sfera degli apprendimenti. Secondo l'approccio metodologico del peer to peer, il fare squadra contribuisce al benessere psicologico della classe e previene situazioni di stress e burnout. Gli autori propongono un modello organizzativo di supporto tra docenti realizzato nel servizio didattico per l'autismo di Vicenza.

Abstract/Sommario: Le persone con disabilità gravi faticano ad esprimere le proprie emozioni, rendendo difficile l'individuazione delle risposte di felicità e degli stimoli che le determinano. Lo studio si propone di rendere operative le procedure attraverso osservazioni sistematiche.