Abstract/Sommario: Le tre autrici partono dalla considerazione che oggigiorno, in una società dove il digitale, il touch screen e l'uso del computer sono diventati ormai indispensabili, la scrittura manuale perde sempre di più la propria importanza; si è, infatti, dimenticato che a monte del tratto grafico esiste la persona nella sua interezza (l'Io) con tutta la sua personalità. E' stato dimostrato che nella prima età scolare i bambini scrivono a mano più parole, esprimendo anche più idee di quanto facc ...; [Leggi tutto...]
Le tre autrici partono dalla considerazione che oggigiorno, in una società dove il digitale, il touch screen e l'uso del computer sono diventati ormai indispensabili, la scrittura manuale perde sempre di più la propria importanza; si è, infatti, dimenticato che a monte del tratto grafico esiste la persona nella sua interezza (l'Io) con tutta la sua personalità. E' stato dimostrato che nella prima età scolare i bambini scrivono a mano più parole, esprimendo anche più idee di quanto facciano usando una tastiera. E' diverso scrivere a penna rispetto con la tastiera, perché richiede l'uso dei tratti grafici (e non dei tasti) per creare una lettera. Ancora oggi gli insegnanti ricorrono alla penna per insegnare ai loro allievi a scrivere; tuttavia, è necessario che questi ultimi la sappiano utilizzare in modo appropriato, perché la scrittura venga trasmessa ed appresa attraverso le regole di base seguite e rispettate, favorendo in tal modo una scrittura chiara e leggibile. Educare alla scrittura significa curare il gesto grafico, la sua firma, il suo movimento, la postura che sono gli elementi essenziali per il corretto sviluppo grafo-motorio e per l'apprendimento del corsivo. Sulla base delle teorie dell'apprendimento della scrittura in corsivo (presentate nel testo: Pregrafismo, stampato e corsivo di Pellegrini e Dongilli, 2010) e della relativa metodologia, si è sviluppato un percorso di lavoro operativo per l'insegnamento del corsivo, con materiali idonei (carta, matita) che permettono di acquisire scioltezza e fluidità nello scrivere attraverso la cura del gesto grafico. La metodologia proposta dalle autrici (con esempi anche riportati) offre la possibilità agli insegnanti di attingere dalla loro inventiva ed esperienza personale la creazione di un percorso che rispetti i bisogni dell'intera classe di allievi.
Abstract/Sommario: Per lungo tempo, la prospettiva dominante in ambito psico-pedagogico è stata quella di descrivere la cognizione come un processo di conoscenza fondato sulla interazione individuale del bambino con il mondo delle esperienze; successivamente ci si è accorti che le interazioni interpersonali e il contesto sociale svolgevano un decisivo ruolo. Da ciò in ambito educativo e riabilitativo scaturisce che da un lato la struttura e le funzioni del sistema cerebrale non sono predeterminate intera ...; [Leggi tutto...]
Per lungo tempo, la prospettiva dominante in ambito psico-pedagogico è stata quella di descrivere la cognizione come un processo di conoscenza fondato sulla interazione individuale del bambino con il mondo delle esperienze; successivamente ci si è accorti che le interazioni interpersonali e il contesto sociale svolgevano un decisivo ruolo. Da ciò in ambito educativo e riabilitativo scaturisce che da un lato la struttura e le funzioni del sistema cerebrale non sono predeterminate interamente ma dipendono anche dalle esperienze che il bambino ha con il mondo; dall'altro sottolinea come lo sviluppo neurocognitivo dell'individuo sia condizionato dalle interazioni educative e di supporto che sono fornite dalle persone che circondano il bambino (nei diversi ambienti di vita). Nell'ambito della pedagogia della mediazione, il PAPS (Programma di Arricchimento Pre-Strumentale) ideato e presentato dalle due autrici è un approccio di recente acquisizione rivolto in modo specifico all'intervento cognitivo precoce. Questo programma fornisce, infatti, un percorso educativo e riabilitativo strutturato, progettato per essere applicabile a bambini con disabilità intellettiva e disturbi dell'apprendimento a partire dai 18 mesi di età. Partendo dalla teoria e dal metodo di Feuerstein, le autrici mutano l'idea della centralità della esperienza di apprendimento mediato nei processi di apprendimento, reinventando gli strumenti, metodi e concetti, allo scopo di poter intervenire già dalla primissima infanzia. Il lavoro condotto, inoltre, approfondisce le attività del PAPS per quanto concerne lo sviluppo dei processi attentivi; infatti, i deficit di attenzione rappresentano un tratto comune a forme diverse di disabilità intellettiva e difficoltà di apprendimento. Da ciò si evince, pertanto, che tali forme dovrebbero costituire la base di partenza per indirizzare un intervento riabilitativo precoce e mirato.
Abstract/Sommario: Questo articolo presenta l'adattamento e la validazione italiani della Scala del senso di autoefficacia degli insegnanti nella gestione della classe; sviluppata secondo le indicazioni di Bandura (2006) e la procedura proposta dagli autori francesi Dussault, Valois e Frenette (2007), questa scala si basa sulle 5 dimensioni della gestione della classe formulata da O'Neill e Stephenson (2011) e più recentemente da Gaudreau e Bonvin (2016): gestione delle risorse, definizione di aspettativ ...; [Leggi tutto...]
Questo articolo presenta l'adattamento e la validazione italiani della Scala del senso di autoefficacia degli insegnanti nella gestione della classe; sviluppata secondo le indicazioni di Bandura (2006) e la procedura proposta dagli autori francesi Dussault, Valois e Frenette (2007), questa scala si basa sulle 5 dimensioni della gestione della classe formulata da O'Neill e Stephenson (2011) e più recentemente da Gaudreau e Bonvin (2016): gestione delle risorse, definizione di aspettative chiare, attenzione e impegno degli alunni rispetto all'oggetto dell'apprendimento, sviluppo di relazioni sociali positive e gestione dei comportamenti difficili degli alunni. Nel corso degli ultimi 40 anni numerosi ricercatori si sono interessati allo studio delle pratiche della gestione della classe da parte degli insegnanti e al loro senso di efficacia; malgrado l'importanza del senso di autoefficacia degli insegnanti nella gestione della classe e la sua influenza sull'apprendimento, sembra che in italiano non esista alcuna scala che consenta di misurarlo in modo specifico (come raccomandato da Bandura). Quindi, lo scopo di questa ricerca è stato quello di adattare e verificare la validità di costrutto della Scala di Gaudreau e Frenette (2015) in italiano. Chiariti una volta i concetti di autoefficacia e di gestione della classe, è stato presentato il procedimento di validazione transculturale seguito; sono stati poi riportati i risultati relativi alle proprietà psicometriche (consistenza interna e validità di costrutto) della versione italiana del questionario. La discussione svolta e relativa conclusione hanno poi presentato i vantaggi e relativi limiti della Scala, favorendo nuove strade per le ricerche future in questo ambito.
Abstract/Sommario: Lo scopo del presente lavoro è quello di delineare l'identità del tutor nel contesto specifico dell'apprendimento. La legislazione italiana ha previsto questa figura professionale in alcune realtà ma occorre innanzitutto chiarire quale può essere questo profilo e quali sono le sue funzioni, competenze e possibili ambiti di intervento. A tal fine, le autrici fanno riferimento a quattro coordinate, in stretta relazione con un modello di apprendimento articolato e interattivo che consider ...; [Leggi tutto...]
Lo scopo del presente lavoro è quello di delineare l'identità del tutor nel contesto specifico dell'apprendimento. La legislazione italiana ha previsto questa figura professionale in alcune realtà ma occorre innanzitutto chiarire quale può essere questo profilo e quali sono le sue funzioni, competenze e possibili ambiti di intervento. A tal fine, le autrici fanno riferimento a quattro coordinate, in stretta relazione con un modello di apprendimento articolato e interattivo che considera il discente come un soggetto co-costruttore di conoscenza. Le 4 coordinate sono: il soggetto che svolge questo tipo di attività (Chi è?); i destinatari (A chi si rivolge?); gli ambiti ove esplica la sua attività (Dove opera?); le funzioni, le azioni, le conoscenze richieste (Che cosa fa?). L'articolo inizia con una analisi dei termini tutor e tutoring, ampiamente usati nel campo dell'educazione e formazione con una specificazione legislativa riferita al contesto italiano; seguono poi una presentazione di alcune tipologie di tutor e tutoring; in seguito, su queste basi viene delineato il profilo del tutor dell'apprendimento. Si tratta di una figura esperta nell'ambito dei differenti processi implicati nell'apprendere/insegnare con funzioni, conoscenze e competenze di alto livello spendibili in diversi contesti e percorsi formativi.
Abstract/Sommario: L'articolo presenta una esperienza didattica realizzata in una classe prima di scuola secondaria di primo grado, composta da 28 allievi tra cui uno con diagnosi di ADHD. La situazione è abbastanza eterogenea (sono presenti anche alcuni casi di soggetti particolarmente vivaci) sia rispetto ai vari livelli di apprendimento e sia all'interesse nei confronti dell'intervento didattico-educativo; sono stati necessari, quindi, in questi casi interventi individualizzati. In classe gli studenti ...; [Leggi tutto...]
L'articolo presenta una esperienza didattica realizzata in una classe prima di scuola secondaria di primo grado, composta da 28 allievi tra cui uno con diagnosi di ADHD. La situazione è abbastanza eterogenea (sono presenti anche alcuni casi di soggetti particolarmente vivaci) sia rispetto ai vari livelli di apprendimento e sia all'interesse nei confronti dell'intervento didattico-educativo; sono stati necessari, quindi, in questi casi interventi individualizzati. In classe gli studenti interagivano spesso tra di loro in modo impulsivo creando un clima di conflittualità e di disordine, un ambiente dunque poco sereno e di conseguenza un iter scolastico poco gratificante e di scarso successo. Il percorso educativo progettato, in questo caso, dall'insegnante di matematica ha coinvolto l'intera classe e si è basato sull'utilizzo di tecniche di autoregolazione e di autovalutazione in un sistema ispirato alla token economy. Tale percorso è risultato efficace rispetto al conseguimento degli obiettivi di promuovere l'autocontrollo in classe, includendo l'alunno con ADHD e creando un clima positivo che ha aumentato il benessere di ogni alunno. Il punto di forza del percorso è stato quello di avvalersi dell'utilizzo, in sinergia, di un insieme di strategie: token economy, routine quotidiane, creazione di situazioni di gratificazione, che hanno contribuito a promuovere anche una partecipazione sociale positiva dell'intero gruppo.