Abstract/Sommario: Questa ricerca indaga la relazione fra prerequisiti scolastici, problemi emotivi e comportamentali e funzioni esecutive in un campione di bambini di 5 anni. Lo studio ha previsto: una valutazione osservativa, svolta dalle insegnanti, mediante le scale IPDA per la valutazione dei prerequisiti, SEDS per la valutazione dei problemi emotivi e comportamentali e SDAI per la valutazione di disattenzione e iperattività; e una valutazione diretta delle funzioni esecutive. L’analisi dei cluster ...; [Leggi tutto...]
Questa ricerca indaga la relazione fra prerequisiti scolastici, problemi emotivi e comportamentali e funzioni esecutive in un campione di bambini di 5 anni. Lo studio ha previsto: una valutazione osservativa, svolta dalle insegnanti, mediante le scale IPDA per la valutazione dei prerequisiti, SEDS per la valutazione dei problemi emotivi e comportamentali e SDAI per la valutazione di disattenzione e iperattività; e una valutazione diretta delle funzioni esecutive. L’analisi dei cluster sui punteggi alla scala IPDA ha permesso di identificare profili specifici relativi ai prerequisiti, che sono stati messi in relazione alle caratteristiche comportamentali e al livello di sviluppo delle funzioni esecutive.
Abstract/Sommario: Un obiettivo che oggi ci si pone nella scuola dell’infanzia è costruire competenze, tra cui quella che riguarda l’utilizzo del linguaggio orale in tutte le sue forme, dall'espressione alla comprensione. Si tratta di una competenza trasversale che accompagnerà la vita scolastica di ogni bambino e adoperarsi per offrire sempre migliori opportunità a tutti dovrebbe essere un compito irrinunciabile per ogni insegnante. Partendo da queste premesse viene qui presentata una ricerca che aveva ...; [Leggi tutto...]
Un obiettivo che oggi ci si pone nella scuola dell’infanzia è costruire competenze, tra cui quella che riguarda l’utilizzo del linguaggio orale in tutte le sue forme, dall'espressione alla comprensione. Si tratta di una competenza trasversale che accompagnerà la vita scolastica di ogni bambino e adoperarsi per offrire sempre migliori opportunità a tutti dovrebbe essere un compito irrinunciabile per ogni insegnante. Partendo da queste premesse viene qui presentata una ricerca che aveva come obiettivo primario verificare l’efficacia di un intervento didattico mirato a stimolare l’aspetto linguistico che riguarda la comprensione di parole e frasi. Lo studio ha coinvolto 46 bambini, rispettivamente di 3, 4 e 5 anni, suddivisi in gruppo sperimentale e gruppo di controllo. Verranno esaminati il percorso didattico svolto e la verifica dei risultati.
Abstract/Sommario: Cosa hanno in comune il rugby, fare sostegno a scuola e Formicopoli? Molto più di quanto si possa immaginare. Il gioco del rugby e il sostegno a scuola condividono diversi principi chiave: ci si muove all’indietro per andare avanti, ciascuno contribuisce con le sue risorse e il suo ruolo ma si agisce necessariamente in squadra, organizzati, occorrono metodo e tecnica ma anche capacità di improvvisazione e creatività, come le diverse situazioni richiedono. E con ogni azione anche minima ...; [Leggi tutto...]
Cosa hanno in comune il rugby, fare sostegno a scuola e Formicopoli? Molto più di quanto si possa immaginare. Il gioco del rugby e il sostegno a scuola condividono diversi principi chiave: ci si muove all’indietro per andare avanti, ciascuno contribuisce con le sue risorse e il suo ruolo ma si agisce necessariamente in squadra, organizzati, occorrono metodo e tecnica ma anche capacità di improvvisazione e creatività, come le diverse situazioni richiedono. E con ogni azione anche minima si costruisce e si ricostruisce — in un caso il gioco nell’altro la scuola e l’educazione —, come le formiche della favola di Formicopoli, che hanno perso la loro città, distrutta dal terremoto, ma si riuniscono, si legano fra loro, proprio come la mischia di una squadra di rugby, e usando le mani, o meglio le zampe, cooperando tutte insieme, la ricostruiscono.
Abstract/Sommario: « Solo per un giorno» ha avuto come obiettivo far sperimentare a tutti gli alunni la situazione di disabilità di un compagno, l’ipovisione. Nessuna parola, nessuna spiegazione, nessuna teoria può infatti avere la stessa ricaduta che può dare un’esperienza pratica diretta e coinvolgente. In tutta la complessa fase di organizzazione dell’attività e di preparazione della classe l’alunno ipovedente è coinvolto attivamente, con il risultato di favorire un’eccellente rielaborazione delle pro ...; [Leggi tutto...]
« Solo per un giorno» ha avuto come obiettivo far sperimentare a tutti gli alunni la situazione di disabilità di un compagno, l’ipovisione. Nessuna parola, nessuna spiegazione, nessuna teoria può infatti avere la stessa ricaduta che può dare un’esperienza pratica diretta e coinvolgente. In tutta la complessa fase di organizzazione dell’attività e di preparazione della classe l’alunno ipovedente è coinvolto attivamente, con il risultato di favorire un’eccellente rielaborazione delle proprie difficoltà, che diventano, per un giorno almeno, il centro di un felice momento di riflessione consapevole. Gli alunni, divenuti tutti ipovedenti, svolgono una serie di attività (riconoscere luoghi e persone, leggere testi, scegliere gelati su un listino e altro) con un maestro d’eccezione: il loro compagno ipovedente, competente ed entusiastica guida nel mondo delle difficoltà di visione.
Abstract/Sommario: L’acquisizione di abilità di autonomia personale è un obiettivo particolarmente rilevante nell'educazione di soggetti con disturbi dello sviluppo o ritardo mentale, per ragioni sia igieniche e di salute, sia di partecipazione alle attività sociali della comunità, sia di riduzione della dipendenza dai genitori, a sua volta causa di frustrazione e/o stress. Benché molte di queste abilità possano essere insegnate soprattutto attraverso un lavoro mirato a casa, è possibile inserirne alcune ...; [Leggi tutto...]
L’acquisizione di abilità di autonomia personale è un obiettivo particolarmente rilevante nell'educazione di soggetti con disturbi dello sviluppo o ritardo mentale, per ragioni sia igieniche e di salute, sia di partecipazione alle attività sociali della comunità, sia di riduzione della dipendenza dai genitori, a sua volta causa di frustrazione e/o stress. Benché molte di queste abilità possano essere insegnate soprattutto attraverso un lavoro mirato a casa, è possibile inserirne alcune anche in un contesto di apprendimento strutturato all'interno di un percorso psicoeducativo. È quanto propone il programma qui presentato, Faccio io!, che fa leva sui tipici punti di forza ( memoria automatica, abilità visuo-spaziali, ecc.) e utilizza strategie visive (storie illustrate e supporti visivi) combinate, ove necessario, con tecniche cognitive comportamentali.