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Abstract/Sommario: In questo articolo vorrei descrivere il nuovo modo di pensare che viene richiesto a noi, professionisti ed esperti del campo, a proposito della disabilità, rispetto a quanto storicamente è stato fatto. Questo nuovo modo di pensare dovrebbe ridurre la tendenza a mettere a punto programmi per le persone con disabilità intellettiva e di sviluppo e favorire la propensione a prevedere aiuti individualizzati e a realizzare servizi integrati. Questo nuovo modello enfatizza i punti di forza in ...; [Leggi tutto...] In questo articolo vorrei descrivere il nuovo modo di pensare che viene richiesto a noi, professionisti ed esperti del campo, a proposito della disabilità, rispetto a quanto storicamente è stato fatto. Questo nuovo modo di pensare dovrebbe ridurre la tendenza a mettere a punto programmi per le persone con disabilità intellettiva e di sviluppo e favorire la propensione a prevedere aiuti individualizzati e a realizzare servizi integrati. Questo nuovo modello enfatizza i punti di forza individuali invece che i punti deboli e dà enfasi all’empowerment e all’autodeterminazione.

Abstract/Sommario: Per esaminare i diversi profili cognitivi in adulti con differenti disturbi di sviluppo, si è effettuato un confronto utilizzando la Wechsler Adult Intelligence Scale- Revised su un campione di 35 individui con autismo ad alto funzionamento (High-Functioning Autism, HFA) e 102 individui con difficoltà di apprendimento (DA). Tutti i soggetti hanno ottenuto nella scala Verbale e di Performance un punteggio di 70 o superiore. Il gruppo DA è stato diviso in 3 sottotipi in base ai relativi ...; [Leggi tutto...] Per esaminare i diversi profili cognitivi in adulti con differenti disturbi di sviluppo, si è effettuato un confronto utilizzando la Wechsler Adult Intelligence Scale- Revised su un campione di 35 individui con autismo ad alto funzionamento (High-Functioning Autism, HFA) e 102 individui con difficoltà di apprendimento (DA). Tutti i soggetti hanno ottenuto nella scala Verbale e di Performance un punteggio di 70 o superiore. Il gruppo DA è stato diviso in 3 sottotipi in base ai relativi livelli di successo nella lettura meccanica e in aritmetica. Il gruppo HFA ha una profilo caratterizzato da un alto punteggio nel Disegno con Cubi e un basso punteggio nella Comprensione. La maggior parte del gruppo HFA assomiglia ai sottotipi DA che hanno avuto un successo superiore nella lettura rispetto all’aritmetica, ad eccezione di una bassa prestazione nella percezione e nel giudizio sociale. I risultati sono discussi in termini di notevoli differenze nelle strutture cognitive tra i 2 disturbi evolutivi su base neurologica e sono considerati nel contesto dei deficit di apprendimento segnalati per il disturbo di Asperger e per il disturbo di apprendimento non verbale.

Abstract/Sommario: Sebbene la frequenza e l’incidenza della dilezione parziale del braccio corto del nono cromosoma (9p-) non siano conosciute, sembra che casi del genere si verifichino molto raramente. L’autore americano Shprintzen (1997) elenca le seguenti indicazioni nella sua rivista dei disturbi di comunicazione di origine genetica secondo la tabella riportata del profilo comunicativo nella sindrome della dilezione parziale del braccio corto del nono cromosoma

Abstract/Sommario: In questo lavoro è stata valutata l’incidenza dell’iperlessia in un gruppo di ottanta bambini con ritardo nello sviluppo. Basandosi sulle ipotesi presenti in letteratura, lo studio ha indagato la frequenza dell’iperlessia tra maschi e femmine, l’incidenza della stessa in bambini con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo rispetto a bambini senza questa diagnosi, i livelli di QI e di altre abilità cognitive in bambini con e senza iperlessia, e i cambiamenti nel corso del tempo in bambini con ...; [Leggi tutto...] In questo lavoro è stata valutata l’incidenza dell’iperlessia in un gruppo di ottanta bambini con ritardo nello sviluppo. Basandosi sulle ipotesi presenti in letteratura, lo studio ha indagato la frequenza dell’iperlessia tra maschi e femmine, l’incidenza della stessa in bambini con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo rispetto a bambini senza questa diagnosi, i livelli di QI e di altre abilità cognitive in bambini con e senza iperlessia, e i cambiamenti nel corso del tempo in bambini con e senza iperlessia. I risultati hanno evidenziato che non esistono differenze significative nella frequenza della diagnosi di iperlessia tra i maschi e le femmine. Comunque, l’iperlessia è risultata significativamente più presente in bambini con Disturbo Pervasivo dello Sviluppo rispetto a bambini senza questa diagnosi. I livelli di QI e di altre abilità cognitive e i cambiamenti nel corso del tempo in bambini con iperlessia sono stati messi a confronto con quelli di bambini senza iperlessia

Abstract/Sommario: Scopo dello studio è analizzare lo sviluppo e l’organizzazione dei processi esecutivi cognitivi in giovani adulti con sviluppo atipico. Lo studio è stato condotto su 20 giovani, suddivisi in due gruppi in rapporto all’eziologia alla base dello sviluppo atipico. Dieci soggetti presentavano sindrome di Prader-Willi (SPW), gli altri presentavano uno sviluppo atipico dovuto a danno neurologico nelle fasi precoci dello sviluppo. La scelta della sindrome genetica è legata alla nota presenza ...; [Leggi tutto...] Scopo dello studio è analizzare lo sviluppo e l’organizzazione dei processi esecutivi cognitivi in giovani adulti con sviluppo atipico. Lo studio è stato condotto su 20 giovani, suddivisi in due gruppi in rapporto all’eziologia alla base dello sviluppo atipico. Dieci soggetti presentavano sindrome di Prader-Willi (SPW), gli altri presentavano uno sviluppo atipico dovuto a danno neurologico nelle fasi precoci dello sviluppo. La scelta della sindrome genetica è legata alla nota presenza di difficoltà nell’organizzazione delle attività nella vita quotidiana. I risultati mostrano la specificità del profilo esecutivo nei due gruppi. I giovani-adulti con sindrome di Prader-Willi, mostrano, infatti, una minore capacità di organizzare una sequenza di azioni e di individuare ed utilizzare la strategia ottimale per risolvere un problema. I dati suggeriscono che alla base di queste difficoltà vi siano le limitazioni nel controllo esecutivo riscontrate nei compiti in cui è richiesta la manipolazione delle informazioni in memoria di lavoro e lo spostamento del set cognitivo

Abstract/Sommario: Questo lavoro presenta una rassegna degli oltre dieci anni di ricerca condotti sul tema delle strategie di gestione della propria vita da parte di genitori con figli con disabilità. Sono stati effettuati sia studi quantitativi che studi qualitativi, che hanno dimostrato un alto livello di coerenza nelle strategie, nelle caratteristiche dei genitori e nelle qualità che i genitori identificano come importanti per una gestione efficace della vita. Ancora più importante, i genitori hanno u ...; [Leggi tutto...] Questo lavoro presenta una rassegna degli oltre dieci anni di ricerca condotti sul tema delle strategie di gestione della propria vita da parte di genitori con figli con disabilità. Sono stati effettuati sia studi quantitativi che studi qualitativi, che hanno dimostrato un alto livello di coerenza nelle strategie, nelle caratteristiche dei genitori e nelle qualità che i genitori identificano come importanti per una gestione efficace della vita. Ancora più importante, i genitori hanno uniformemente riportato cambiamenti positivi come risultato dell’essere genitori di un bambino con disabilità, sia personali (cambiamenti in come io sono), sia nelle relazioni (cambiamenti in come mi relaziono con gli altri), sia nella prospettiva futura (cambiamenti in come io vedo la vita), che si caratterizzano come fondamentali per favorire lo stato di salute personale quando ci si trova ad affrontare situazioni di stress. I risultati sono stati replicati ed estesi a livello cross-culturale e cross-nazionale.