Abstract/Sommario: Con questo studio si sono voluti esaminare i cambiamenti nella sfera emozionale di un gruppo di adulti con Sindrome di Down (SD) e si è voluto verificare se tali cambiamenti fossero associati ad atrofia cerebrale, rilevata mediante risonanza magnetica (RM), e alla presenza di riflessi patologici, individuati mediante un esame neurologico. I soggetti coinvolti furono 26 adulti con SD e i loro caregiver. I caregiver completarono una scala di valutazione del funzionamento cognitivo ed emo ...; [Leggi tutto...]
Con questo studio si sono voluti esaminare i cambiamenti nella sfera emozionale di un gruppo di adulti con Sindrome di Down (SD) e si è voluto verificare se tali cambiamenti fossero associati ad atrofia cerebrale, rilevata mediante risonanza magnetica (RM), e alla presenza di riflessi patologici, individuati mediante un esame neurologico. I soggetti coinvolti furono 26 adulti con SD e i loro caregiver. I caregiver completarono una scala di valutazione del funzionamento cognitivo ed emotivo dei soggetti in due momenti differenti (a un anno di distanza l'uno dall'altro). Nel corso della prima rilevazione, inoltre, furono misurati i livelli di funzionalità cognitiva ed effettuati gli esami neurologici e di RM su tutti i soggetti. Fu possibile così individuare soggetti che presentavano e che non presentavano anomalie fisiche alla RM e all'esame neurologico e verificare la presenza di differenze per quanto riguarda la depressione, l'indifferenza e la funzionalità pragmatica del linguaggio. Una minore funzionalità pragmatica del linguaggio, nei soggetti con anomalie fisiche, comparve solo più tardi, nel corso della seconda valutazione, ovvero nel corso di un probabile sviluppo di malattia di Alzheimer (AD).
Abstract/Sommario: Sono stati presi in esame e messi a confronto i profili delle capacità comunicative di soggetti con Sindrome di Down (SD), Sindrome di Angelman (SA) e con disturbo pervasivo dello sviluppo (Pervasive Developmental Disorders; PDD). Complessivamente hanno preso parte allo studio 77 soggetti. Le analisi effettuate, finalizzate a verificare la variabilità entro i gruppi, hanno evidenziato che i soggetti con SD si caratterizzavano per una migliore prestazione nei compiti che richiedevano di ...; [Leggi tutto...]
Sono stati presi in esame e messi a confronto i profili delle capacità comunicative di soggetti con Sindrome di Down (SD), Sindrome di Angelman (SA) e con disturbo pervasivo dello sviluppo (Pervasive Developmental Disorders; PDD). Complessivamente hanno preso parte allo studio 77 soggetti. Le analisi effettuate, finalizzate a verificare la variabilità entro i gruppi, hanno evidenziato che i soggetti con SD si caratterizzavano per una migliore prestazione nei compiti che richiedevano di indicare un oggetto e nei compiti di ripetizione rispetto a quelli che prevedevano la formulazione di richieste. Non sono stati individuati altri effetti, a eccezione dell'assenza della capacità di ripetizione nei soggetti con SA; un risultato questo particolarmente sorprendente. Le analisi relative all'individuazione di differenze tra i gruppi non hanno messo in luce capacità diverse per quanto riguarda l'indicare e il fare richieste. Allo stesso tempo fra i soggetti con SD e PDD non si registrarono differenze nelle prove che richiedevano capacità di ripetizione. Nella discussione saranno esaminate le implicazioni di questi risultati per lo studio dei fenotipi comportamentali e per la realizzazione di interventi sulla comunicazione.
Abstract/Sommario: Un aspetto del linguaggio che risulta particolarmente deficitario è la morfosintassi, mentre le capacità lessicali sembrano essere maggiormente preservate. La relazione tra le capacità di Memoria di Lavoro Verbale e il lessico è già stata evidenziata e il presente lavoro si inserisce all'interno di questo filone di ricerche proponendosi di approfondire le relazioni tra la comprensione morfosintattica e le capacità di Memoria di Lavoro Verbale. Inoltre, è stata studiata la relazione tra ...; [Leggi tutto...]
Un aspetto del linguaggio che risulta particolarmente deficitario è la morfosintassi, mentre le capacità lessicali sembrano essere maggiormente preservate. La relazione tra le capacità di Memoria di Lavoro Verbale e il lessico è già stata evidenziata e il presente lavoro si inserisce all'interno di questo filone di ricerche proponendosi di approfondire le relazioni tra la comprensione morfosintattica e le capacità di Memoria di Lavoro Verbale. Inoltre, è stata studiata la relazione tra questi aspetti del funzionamento psicologico e il livello cognitivo raggiunto dai soggetti: l'Età Mentale e l'Età Cronologica. I risultati indicano che le competenze morfosintattiche sono relative all'Età Cronologica. Inoltre, esse correlano con le prestazioni in compiti di Memoria di Lavoro Verbale che implicano operazioni di elaborazione di una certa complessità.
Abstract/Sommario: L'analisi della percezione visiva nelle persone Down può dare delle interessanti indicazioni sulle loro abilità e sulle loro difficoltà nella percezione della realtà esterna e nell'elaborazione dell'informazione. Scopo di questo lavoro è quello di esaminare le abilità visuo-percettive e l'integrazione visuo-motoria in un gruppo di 22 soggetti Down adulti e confrontarle con quelle di un gruppo di controllo avente la stessa età percettiva media. Lo strumento di indagine utilizzato è il T ...; [Leggi tutto...]
L'analisi della percezione visiva nelle persone Down può dare delle interessanti indicazioni sulle loro abilità e sulle loro difficoltà nella percezione della realtà esterna e nell'elaborazione dell'informazione. Scopo di questo lavoro è quello di esaminare le abilità visuo-percettive e l'integrazione visuo-motoria in un gruppo di 22 soggetti Down adulti e confrontarle con quelle di un gruppo di controllo avente la stessa età percettiva media. Lo strumento di indagine utilizzato è il Test di Percezione Visiva e Integrazione Visuo-Motoria (TPV) (Hammil, Pearson e Voress, 1993), costituito da 8 diversi subtest. È stato possibile esaminare le differenze significative tra le diverse abilità percettive misurate dai subtest e osservare l'eventuale declino di tali abilità in relazione all'età, confrontando i risultati dei Down più anziani con quelli dei più giovani. Vengono proposti i risultati.
Abstract/Sommario: Nell'ambito della disabilità intellettiva l'intervento precoce riguarda tutte quelle attività finalizzate a stimolare il bambino e a favorirne lo sviluppo che prevedano anche il coinvolgimento dei genitori e di altri familiari, a partire dalla nascita fino ai sei mesi circa. Nell'articolo particolare attenzione sarà data alle strategie che possono essere utilizzate per favorire lo sviluppo prelinguistico e le prime tappe dello sviluppo linguistico e ad alcuni aspetti che devono necessa ...; [Leggi tutto...]
Nell'ambito della disabilità intellettiva l'intervento precoce riguarda tutte quelle attività finalizzate a stimolare il bambino e a favorirne lo sviluppo che prevedano anche il coinvolgimento dei genitori e di altri familiari, a partire dalla nascita fino ai sei mesi circa. Nell'articolo particolare attenzione sarà data alle strategie che possono essere utilizzate per favorire lo sviluppo prelinguistico e le prime tappe dello sviluppo linguistico e ad alcuni aspetti che devono necessariamente essere presi in considerazione per favorire tutto ciò.