Sordità : aspetti riabilitativi, educativi e linguistici
Abstract/Sommario: Nell’approccio al bambino affetto da sordità si confrontano oggi due diversi orientamenti: il primo propende per un’educazione esclusivamente orale, sostenuta da tecniche terapeutiche avanzate come l’impianto cocleare; il secondo sostiene invece l’utilità di una precoce educazione al bilinguismo, facendo precedere l’insegnamento della lingua dei segni a quello della lingua orale. Il fascicolo si propone di dare un contributo critico a questo dibattito, analizzando i risultati dei diffe ...; [leggi tutto]
Nell’approccio al bambino affetto da sordità si confrontano oggi due diversi orientamenti: il primo propende per un’educazione esclusivamente orale, sostenuta da tecniche terapeutiche avanzate come l’impianto cocleare; il secondo sostiene invece l’utilità di una precoce educazione al bilinguismo, facendo precedere l’insegnamento della lingua dei segni a quello della lingua orale. Il fascicolo si propone di dare un contributo critico a questo dibattito, analizzando i risultati dei differenti approcci riabilitativi e valutando gli aspetti positivi dell’educazione bilingue. Vengono innanzitutto presentati i dati epidemiologici e vengono distinte le forme di ipoacusia in base alla sede del danno. Viene quindi preso in considerazione lo sviluppo del linguaggio orale e scritto in una casistica di bambini affetti da sordità grave o profonda. Un altro articolo illustra gli aspetti essenziali della tecnica dell’impianto cocleare e commenta i tre principali indirizzi dell’educazione orale, evidenziando la particolare utilità dell’impianto nell’indirizzo “protesico cognitivo”. Segue quindi un lavoro contenente la descrizione dell’iter riabilitativo attuato con un soggetto sottoposto ad impianto all’età di trenta mesi. Un quinto contributo descrive le principali caratteristiche della Lingua dei Segni Italiana, sottolineandone la stretta somiglianza con il linguaggio verbale. Segue un articolo autorevole a sostegno dell’educazione bilingue, che viene considerata un vero e proprio diritto per il bambino sordo; infine viene presentato un lavoro di comparazione delle abilità di generazione e trascrizione di contenuti in un gruppo di bambini normoudenti e in un gruppo di sordi, nel quale emergono differenze nel tipo di strategie cognitive utilizzate dai due gruppi.
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