Monografie (a stampa)
Piaget, Jean
Firenze : La Nuova Italia, 1979
Abstract: Quest'opera è nata da un suggerimento di Albert Einstein a Jean Piaget: l'intuizione soggettiva del tempo è primitiva o derivata? È subito solidale, o no, con quella della velocità? Questi problemi presentano un reale significato nell'analisi della genesi dei concetti nel bambino oppure la costruzione delle nozioni temporali è compiuta prima di esprimersi sul piano del linguaggio e della riflessione cosciente? Piaget ha dedicato molti anni a queste ricerche e ne ha tratto risultati ch ...; [Read more...]
Quest'opera è nata da un suggerimento di Albert Einstein a Jean Piaget: l'intuizione soggettiva del tempo è primitiva o derivata? È subito solidale, o no, con quella della velocità? Questi problemi presentano un reale significato nell'analisi della genesi dei concetti nel bambino oppure la costruzione delle nozioni temporali è compiuta prima di esprimersi sul piano del linguaggio e della riflessione cosciente? Piaget ha dedicato molti anni a queste ricerche e ne ha tratto risultati che interessano, per esempio, la psicopatologia e la psicopedagogia. Il pensiero del bambino, presenta modalità e processi profondamente diversi da quelli dell’adulto che si sviluppano nel tempo, seguendo tappe abbastanza costanti, per giungere alla complessità del pensiero operatorio formale. Il bambino nasce con un patrimonio genetico che costituisce la base dello sviluppo sia biologico che mentale. La crescita avviene nell’incontro tra strategie innate e rapporto con la realtà: da questo incontro, sulla base delle esperienze, le strategie iniziali non solo cambiano, ma diventano sempre più complesse. Lo sviluppo della nozione di tempo nel bambino, inteso come “tempo fisico”, è strettamente. collegata con la nozione di movimento e di velocità. Il tempo è un concetto non preesistente nel bambino, ma costruito lentamente e gradualmente, legato alle operazioni logiche che si vanno formando e che lo costituiscono. Il bambino, inizialmente, confonde la successione degli eventi percepiti con le successioni e le distanze spaziali. Nel proporre un'analisi di carattere cognitivo dello sviluppo di concetti, attraverso cui si struttura la rappresentazione temporale e nell'evidenziare le operazioni logiche ad essa necessarie, egli anticipa quel progetto di analisi della mente e dei suoi processi che tanta fortuna sta avendo in Italia sotto il nome, pur dalle molteplici accezioni, di cognitivismo.