Abstract: Con il presente contributo si intende proporre un ulteriore spunto di riflessione sulla relazione che intercorre tra ansia e difficoltà in matematica. In particolare verrà presentata la storia di Emma, una ragazza di 15 anni che manifesta notevoli difficoltà nell'ambito della matematica, le quali con il passare del tempo si sono intrecciate con l’ansia. Le difficoltà a scuola e l’ansia, interagendo tra di loro, hanno generato una situazione di difficoltà non solo nella materia in quest ...; [Read more...]
Con il presente contributo si intende proporre un ulteriore spunto di riflessione sulla relazione che intercorre tra ansia e difficoltà in matematica. In particolare verrà presentata la storia di Emma, una ragazza di 15 anni che manifesta notevoli difficoltà nell'ambito della matematica, le quali con il passare del tempo si sono intrecciate con l’ansia. Le difficoltà a scuola e l’ansia, interagendo tra di loro, hanno generato una situazione di difficoltà non solo nella materia in questione, ma anche nei rapporti con i compagni di classe, fino a diventare un problema più generale, anche di natura sociale. Verranno quindi descritti l’intervento sviluppato insieme alla ragazza e i risultati conseguiti alla fine del percorso intrapreso.
Abstract: Poiché le difficoltà che molti studenti incontrano nella comprensione del testo hanno generalmente inizio nella scuola primaria (Saenz e Fuchs, 2002), emerge la necessità di prevedere interventi specifici fin dai primi anni di scolarità, sia per la prevenzione sia per il recupero. Gli insegnanti invitano spesso gli alunni a leggere molto ma questa attività, se non adeguatamente accompagnata da un insegnamento mirato allo sviluppo delle abilità di comprensione, difficilmente conduce a u ...; [Read more...]
Poiché le difficoltà che molti studenti incontrano nella comprensione del testo hanno generalmente inizio nella scuola primaria (Saenz e Fuchs, 2002), emerge la necessità di prevedere interventi specifici fin dai primi anni di scolarità, sia per la prevenzione sia per il recupero. Gli insegnanti invitano spesso gli alunni a leggere molto ma questa attività, se non adeguatamente accompagnata da un insegnamento mirato allo sviluppo delle abilità di comprensione, difficilmente conduce a un miglioramento stabile (Pressley, 2000). Nel presente lavoro si riportano i risultati di un percorso di screening e intervento proposto a 16 scuole primarie del Veneto dal Centro Regionale di Ricerca e Servizi Educativi per le Difficoltà di Apprendimento (Gruppo Edimar, Padova).
Abstract: Le autrici in questo articolo illustrano la sperimentazione di un programma di potenziamento della cognizione numerica in classe. Il senso del numero corrisponde ad una innata sensibilità nell'uomo per quantità e numeri, esso si arricchisce grazie alla esperienza delle stesse quantità e nel corso dello sviluppo determina il concetto stesso di numero, ponendosi alla fine come la base per gli apprendimenti successivi in matematica. Nel corso dello sviluppo queste abilità si possono ridur ...; [Read more...]
Le autrici in questo articolo illustrano la sperimentazione di un programma di potenziamento della cognizione numerica in classe. Il senso del numero corrisponde ad una innata sensibilità nell'uomo per quantità e numeri, esso si arricchisce grazie alla esperienza delle stesse quantità e nel corso dello sviluppo determina il concetto stesso di numero, ponendosi alla fine come la base per gli apprendimenti successivi in matematica. Nel corso dello sviluppo queste abilità si possono ridurre (proprio per il suo carattere particolare che è innato) e di conseguenza è importante adottare metodi di insegnamento idonei che aiutano il processo di sviluppo cognitivo nei bambini. Ciò contribuisce, alla fine, alla riduzione del notevole numero di studenti che presentano e sperimentano alcune difficoltà in matematica che, però, non riguardano i disturbi specifici di apprendimento. Il percorso presentato dalle autrici, in questo contributo, si basa proprio sul senso del numero, ispirandosi ad un programma ideato da Brian Butterworth (uno dei massimi esperti di neuropsicologia cognitiva e fondatore della neuroscienza dell'educazione). Il senso del numero è basato sulle unità e i numeri sono visti, di conseguenza, come quantità di unità e ciò consente di vedere gli stessi numeri come diverse combinazioni; attraverso il trattamento di queste è possibile accompagnare gli allievi al passaggio dal pensiero concreto a quello astratto, ponendo le basi più stabili per lavorare sui numeri e poi sul calcolo. Tali esperienze sono maggiormente efficaci soprattutto se riescono a suscitare nei bambini un senso di competenza ed autoefficacia durante l'apprendimento; per tale motivo, le attività presentate dalle autrici sono state presentate come giochi che potevano essere svolti anche in piccoli gruppi e che stimolano lo sviluppo cognitivo del numero. Altra cosa importante riguarda il risultato: in tutti i giochi proposti l'obiettivo finale è quello di creare esperienze positive con i numeri e non misurare l'abilità individuale.
Abstract: L'articolo tratta del caso degli studenti iperdotati cognitivamente che presentano abilità superiori alle aspettative (anche di 2-3 anni o più); sono soggetti che riescono ad apprendere in tempi celeri (ad una età più precoce) rispetto ai loro compagni, possiedono una eccellente memoria, comprendono concetti astratti e complessi, hanno interesse verso più tematiche. La centralità della persona e la conseguente valorizzazione delle peculiarità di ciascuno è il pre-requisito imprescindib ...; [Read more...]
L'articolo tratta del caso degli studenti iperdotati cognitivamente che presentano abilità superiori alle aspettative (anche di 2-3 anni o più); sono soggetti che riescono ad apprendere in tempi celeri (ad una età più precoce) rispetto ai loro compagni, possiedono una eccellente memoria, comprendono concetti astratti e complessi, hanno interesse verso più tematiche. La centralità della persona e la conseguente valorizzazione delle peculiarità di ciascuno è il pre-requisito imprescindibile nella realizzazione di percorsi pedagogici e didattico-educativi all'interno di una società complessa, dove la qualità delle intelligenze rappresenta la risorsa principale a cui dedicare impegno e attenzione istituzionale. Da ciò sono necessarie misure di personalizzazione per valorizzare ogni tipo di differenza ed applicarle di conseguenza non solo per gli allievi che hanno difficoltà di apprendimento, ma anche per gli allievi che hanno uno spiccato interesse per il sapere (gifted). La scuola in questi casi dovrebbe avere il compito di fornire al personale docente gli strumenti adeguati per riconoscere lo studente gifted. Questi soggetti che hanno un potenziale tale da superare le aspettative in varie discipline hanno, in effetti, la necessità di avere insegnanti che comprendono il loro stile di apprendimento differente e adottino misure strategiche che rendano possibile la crescita e lo sviluppo del loro talento. Ed è sulla base del profilo di funzionamento di ogni singolo allievo è possibile poi pianificare interventi mirati, volti a sostenere questi ultimi nel proprio percorso scolastico. L'eccezionalità, se non sostenuta, può assumere in effetti traiettorie critiche; promuovere, quindi, opportuni percorsi di supporto a scuola (stimolando le risorse degli allievi gifted) con interventi didattici mirati, può diventare un fattore protettivo importante per fronteggiare le varie difficoltà.
Abstract: Tenendo conto dei limiti nei traguardi raggiungibili in condizioni di ritardo mentale e della necessità di portare l'individuo a raggiungere una sufficiente autonomia di vita, l'attenzione dovrebbe essere posta all'acquisizione di obiettivi funzionali al suo adattamento. Spesso tali obiettivi sono stati raggiunti con risultati efficaci attraverso tecniche di insegnamento basate sulla ripetizione, ma risultano scarsamente generalizzabili in relazione a richieste diverse da quelle a cui ...; [Read more...]
Tenendo conto dei limiti nei traguardi raggiungibili in condizioni di ritardo mentale e della necessità di portare l'individuo a raggiungere una sufficiente autonomia di vita, l'attenzione dovrebbe essere posta all'acquisizione di obiettivi funzionali al suo adattamento. Spesso tali obiettivi sono stati raggiunti con risultati efficaci attraverso tecniche di insegnamento basate sulla ripetizione, ma risultano scarsamente generalizzabili in relazione a richieste diverse da quelle a cui il bambino con ritardo è stato abituato (Vianello, Lanfranchi e Cornoldi, 2007). Anche l'educazione matematica può contribuire alla conquista dell'autonomia individuale e sociale. Nel presente lavoro si descrive l'esperienza di intervento nelle abilità matematiche nel caso di un ragazzo con ritardo cognitivo lieve, partita da una riflessione sull'importanza di un lavoro più ampio che tenga conto della globalità della persona, del contesto familiare e ambientale, che sia atto a favorire lo sviluppo delle competenze matematiche utili all'autonomia e all'inserimento lavorativo.
Abstract: Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare l’efficacia di un trattamento specifico per studenti con disturbo e difficoltà di calcolo. Cinquantaquattro studenti, aventi disturbo o difficoltà di calcolo, hanno partecipato alla ricerca e sono stati assegnati alla condizione di training o di controllo. Dieci studenti con disturbo di calcolo (discalculia evolutiva) e 17 con difficoltà di calcolo hanno seguito un training specifico, mentre 9 studenti con discalculia e 18 con diff ...; [Read more...]
Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare l’efficacia di un trattamento specifico per studenti con disturbo e difficoltà di calcolo. Cinquantaquattro studenti, aventi disturbo o difficoltà di calcolo, hanno partecipato alla ricerca e sono stati assegnati alla condizione di training o di controllo. Dieci studenti con disturbo di calcolo (discalculia evolutiva) e 17 con difficoltà di calcolo hanno seguito un training specifico, mentre 9 studenti con discalculia e 18 con difficoltà di calcolo hanno partecipato ad attività di «dopo-scuola». I risultati mostrano che gli studenti che hanno seguito il training specifico (sia con disturbo sia con difficoltà di calcolo) hanno ottenuto dei risultati migliori rispetto al gruppo che è stato seguito in un training generale scolastico (dopo-scuola) e che questi risultati si sono mantenuti nel tempo (follow-up dopo 4 mesi). Questi risultati offrono un contributo in merito all'efficacia di trattamenti specifici e mirati nei casi sia di discalculia sia di difficoltà di calcolo.
Abstract: Considerando la crescente eterogeneità che caratterizza il contesto classe, è molto importante sviluppare una didattica che sia rivolta alla personalizzazione, allo scopo di soddisfare i vari bisogni di ogni alunno. Le stesse "Indicazioni Nazionali per il curricolo" (2012) affermano che la scuola deve farsi da garante nel favorire con percorsi personalizzati la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce e tali percorsi devono essere rivolt ...; [Read more...]
Considerando la crescente eterogeneità che caratterizza il contesto classe, è molto importante sviluppare una didattica che sia rivolta alla personalizzazione, allo scopo di soddisfare i vari bisogni di ogni alunno. Le stesse "Indicazioni Nazionali per il curricolo" (2012) affermano che la scuola deve farsi da garante nel favorire con percorsi personalizzati la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce e tali percorsi devono essere rivolti anche agli studenti plusdotati, considerati questi ultimi, anche loro, come alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). Questi alunni sono dei bambini e/o ragazzi che possiedono abilità di uno o due anni superiori rispetto ai loro compagni ed alle aspettative per la classe di appartenenza o età. I loro punti di forza possono essere diversi: il primo è l'apprendimento con maggiore precocità rispetto ai loro coetanei, e questo succede in molte aree e con molta rapidità; il secondo punto è rappresentato dalla capacità di lettura (sono molto incuriositi dai libri); infine, la terza loro caratteristica sono le loro abilità verbali molto sviluppate ed un bagaglio di varie informazioni su vari argomenti; inoltre, hanno una memoria eccezionale. Questi allievi necessitano di prove complesse per mantenere vivi il proprio interesse e l'attenzione alle lezioni, anche se può trovarsi in una classe dove i suoi compagni hanno interessi completamente diversi dai suoi e ciò può causare delle difficoltà a livello relazionale. Alla luce delle abilità di apprendimento accelerato che possono avere gli alunni plusdotati e la loro preferenza per i compiti difficili e impegnativi rispetto ai compiti basilari e ripetitivi che li rendono poco pazienti rispetto ai ritmi più lenti della classe, può essere utile a questo tipo di studenti, proporre uno studio autonomo su determinati argomenti per poi discuterli in classe insieme ai compagni e all'insegnante. Essendo questi soggetti una grande risorsa per il futuro, gli insegnanti devono rappresentare i pionieri del presente, cioè devono essere capaci di sostenere l'apprendimento anche degli alunni plusdotati e comunque valorizzare ciascun alunno.