Abstract/Sommario: La legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, promossa da Libera, ha previsto l’assegnazione dei patrimoni di provenienza illecita a quei soggetti in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro. In questi anni il lavoro sulle terre confiscate, da parte di cooperative di giovani in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, ha portato alla produzione di olio, vino, pasta e altri prodotti biologici contrassegnati d ...; [Leggi tutto...]
La legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, promossa da Libera, ha previsto l’assegnazione dei patrimoni di provenienza illecita a quei soggetti in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro. In questi anni il lavoro sulle terre confiscate, da parte di cooperative di giovani in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, ha portato alla produzione di olio, vino, pasta e altri prodotti biologici contrassegnati dal marchio di qualità e legalità Libera Terra. Su queste terre, ogni estate, si svolgono i campi di volontariato con giovani da ogni parte del mondo.
Abstract/Sommario: Nelle relazioni educative il concetto di autonomia è spesso affermato in opposizione a quello di dipendenza. E se l’autonomia è vista come valore da promuovere, la dipendenza è invece ritenuta limite all’autodeterminazione del soggetto. Eppure, proprio nelle stesse relazioni educative, è possibile rendersi conto di come l’autonomia non si sviluppi in spazi vuoti, ma sempre in relazione a una serie di dipendenze che sono da considerarsi condizioni indispensabili per la sua stessa pres ...; [Leggi tutto...]
Nelle relazioni educative il concetto di autonomia è spesso affermato in opposizione a quello di dipendenza. E se l’autonomia è vista come valore da promuovere, la dipendenza è invece ritenuta limite all’autodeterminazione del soggetto. Eppure, proprio nelle stesse relazioni educative, è possibile rendersi conto di come l’autonomia non si sviluppi in spazi vuoti, ma sempre in relazione a una serie di dipendenze che sono da considerarsi condizioni indispensabili per la sua stessa presenza. Ecco perché nell’educare come nell’insegnare bisogna prestare molta attenzione al legame tra questi due concetti.
Abstract/Sommario: Negli interventi di tipo sociale, che spesso comportano una forte implicazione emotiva da parte degli operatori, c’è il rischio di intervenire da un’ottica soprattutto assistenziale, tendendo a esercitare una funzione di maternage. Il modello detto di peer advocacy, che si fonda sulla parità e sulla condivisione delle responsabilità fra operatori e utenti, sembra fornire risposte più adeguate alla domanda di servizi sociali. Esso può infatti rivelarsi più efficace sia in termini di pro ...; [Leggi tutto...]
Negli interventi di tipo sociale, che spesso comportano una forte implicazione emotiva da parte degli operatori, c’è il rischio di intervenire da un’ottica soprattutto assistenziale, tendendo a esercitare una funzione di maternage. Il modello detto di peer advocacy, che si fonda sulla parità e sulla condivisione delle responsabilità fra operatori e utenti, sembra fornire risposte più adeguate alla domanda di servizi sociali. Esso può infatti rivelarsi più efficace sia in termini di promozione delle competenze dei professionisti che di valorizzazione delle risorse dei destinatari.
Abstract/Sommario: I temi evidenziati in questo inserto sono: Il gioco della responsabilità. La pratica della libertà. nell’attraversare il difficile e provare il bello. Quando gli adolescenti si sperimentano come animatori. L’allestimento di palestre di cittadinanza. Nella funzione animativa svolta nei diversi luoghi educativi, gli adolescenti coinvolti sperimentano la possibilità concreta di portare alla luce nuovi, inattesi tratti di sé e di mettersi in gioco in ruoli di responsabilità. Attraverso l’ ...; [Leggi tutto...]
I temi evidenziati in questo inserto sono: Il gioco della responsabilità. La pratica della libertà. nell’attraversare il difficile e provare il bello. Quando gli adolescenti si sperimentano come animatori. L’allestimento di palestre di cittadinanza. Nella funzione animativa svolta nei diversi luoghi educativi, gli adolescenti coinvolti sperimentano la possibilità concreta di portare alla luce nuovi, inattesi tratti di sé e di mettersi in gioco in ruoli di responsabilità. Attraverso l’esperienza del farsi carico di alcuni compiti di cura e di attenzione a favore dei pari o dei più piccoli, i ragazzi hanno la possibilità, pur non dimenticando gioco e leggerezza, di aprirsi con gradualità alla dimensione della scelta e della responsabilità. Agli educatori il compito arduo e appassionante di tessere con loro trame intergenerazionali di complicità, accompagnandoli, con discrezione e competenza, nei territori inesplorati del generarsi adulti e immaginare una società permeata da giustizia.
Abstract/Sommario: Le periferie continuano a essere il prodotto di una divisione sociale dello spazio affidata al mercato. È infatti il mercato che, differenziando i prezzi delle diverse zone della città, colloca ciascuno al proprio posto secondo la propria specifica capacità di pagare. Le periferie non costituiscono quindi un’anomalia, bensì la modalità con la quale l’organizzazione sociale si proietta nel territorio. Nondimeno continuano a fare problema, a interrogare le politiche, a mettere in ricerca ...; [Leggi tutto...]
Le periferie continuano a essere il prodotto di una divisione sociale dello spazio affidata al mercato. È infatti il mercato che, differenziando i prezzi delle diverse zone della città, colloca ciascuno al proprio posto secondo la propria specifica capacità di pagare. Le periferie non costituiscono quindi un’anomalia, bensì la modalità con la quale l’organizzazione sociale si proietta nel territorio. Nondimeno continuano a fare problema, a interrogare le politiche, a mettere in ricerca quanti cercano di mitigare gli effetti di questa discriminazione. Ma come leggere oggi la questione delle periferie?
Abstract/Sommario: L'articolo presenta un'intervista a Franca Olivetti Manoukian. Nella sua quotidianità l’operatore entra in contatto con storie e situazioni dove è impossibile definire a priori, o da fuori, quale sia il «bene», la soluzione, l’intervento più pertinente. È per lui importante sviluppare una conoscenza molto ravvicinata, dal di dentro, di queste storie e situazioni, per capire come intervenire in contesti spesso confusi, fatti di intrecci relazionali, sovrapposizioni di problemi. Si tratt ...; [Leggi tutto...]
L'articolo presenta un'intervista a Franca Olivetti Manoukian. Nella sua quotidianità l’operatore entra in contatto con storie e situazioni dove è impossibile definire a priori, o da fuori, quale sia il «bene», la soluzione, l’intervento più pertinente. È per lui importante sviluppare una conoscenza molto ravvicinata, dal di dentro, di queste storie e situazioni, per capire come intervenire in contesti spesso confusi, fatti di intrecci relazionali, sovrapposizioni di problemi. Si tratta di una conoscenza che cerca di rendersi sensibile a ciò che accade nelle situazioni, che utilizza i ritorni delle azioni come informazioni per riformulare le azioni future. Una conoscenza-azione, la si può chiamare.