Abstract/Sommario: Recenti studi ci dicono che i bambini nascono predisposti a riconoscere le figure geometriche. Queste potenzialità, grazie all'esperienza con gli oggetti, alla maturazione delle abilità visuo-spaziali e alle acquisizioni linguistiche, si trasformano gradualmente nelle competenze necessarie all'apprendimento della geometria euclidea. L'ambiente in questo processo gioca un ruolo fondamentale. Questo articolo espone l'esperienza svolta nelle province di Padova e Rovigo nell'ambito del pro ...; [Leggi tutto...]
Recenti studi ci dicono che i bambini nascono predisposti a riconoscere le figure geometriche. Queste potenzialità, grazie all'esperienza con gli oggetti, alla maturazione delle abilità visuo-spaziali e alle acquisizioni linguistiche, si trasformano gradualmente nelle competenze necessarie all'apprendimento della geometria euclidea. L'ambiente in questo processo gioca un ruolo fondamentale. Questo articolo espone l'esperienza svolta nelle province di Padova e Rovigo nell'ambito del progetto "Attivamente", finanziato per le scuole dalla Fondazione CARIPARO, che nell'anno scolastico 2016/2017 ha riguardato 16 scuole dell'infanzia. Il progetto , che ha coinvolto i bambini di 4, 5 e 6 anni nella realizzazione di specifici percorsi laboratoriali, ha ottenuto riscontri positivi da parte degli insegnanti. Dalla valutazione test e retest è emersoche le prestazioni dei bambini nella denominazione, classificazione e ricomposizione delle forme geomatriche sono migliorate significativamente.
Abstract/Sommario: Da un'indagine condotta all'inizio dell'anno scolastico 2014/2015 tra i bambini di 5 anni della scuola dell'infanzia "G. Sichirollo" di Rovigo è emersa che la risoluzione dei problemi in matematica ha una connotazione negativa già a quell'età. Si è quindi pensato di sviluppare un progetto tra i docenti di scuola dell'infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado della medesima scuola, al fine di favorire, attraverso la metacognizione, lo sviluppo del processo di apprendimento r ...; [Leggi tutto...]
Da un'indagine condotta all'inizio dell'anno scolastico 2014/2015 tra i bambini di 5 anni della scuola dell'infanzia "G. Sichirollo" di Rovigo è emersa che la risoluzione dei problemi in matematica ha una connotazione negativa già a quell'età. Si è quindi pensato di sviluppare un progetto tra i docenti di scuola dell'infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado della medesima scuola, al fine di favorire, attraverso la metacognizione, lo sviluppo del processo di apprendimento rispetto al problema e alle sue possibili soluzioni. All'inizio dell'anno scolastico 2014/2015 si è quindi somministrato ai ragazzi della 1 A della scuola secondaria di primo grado "G. Sichirollo" di Rovigo il test AC-MT11-14 (Cornoldi e Cazzola, 2004) per valutare il livello di apprendimento della matematica nelle varie aree cognitive. Successivamente all'analisi dei risultati del test, è stato individuato un caso che ha mostrato la necessità di richiesta di intervento immediato sulle aree cognitive riguardanti l'abilità di comprensione e produzione dei numeri e il ragionamento aritmetico. Durante l'anno scolastico si è lavorato con un'alunna sia individualmente che in classe applicando delle strategie incentrate sulla abilità da potenziare. Alla fine dell'anno è stato ri-somministrato il test AC-MT11-14 a tutta la classe e dall'analisi dei dati si sono osservati il miglioramento e consolidamento di queste abilità matematiche per l'alunna sottoposta all'intervento di potenziamento.
Abstract/Sommario: L'articolo evidenzia come, fin dai primissimi anni d'età (0-3 anni), i bambini siano in grado di mettere in atto, se adeguatamente stimolati, alcune abilità matematiche innate e molto precoci, tra cui anche il ragionamento che permette il problem solving. La matematica in questo periodo dello sviluppo è strettamente ancorata alla realtà e al contesto che circonda il bambino. Pertanto, nell'intervento descritto, particolare attenzione è stata rivolta all'influenza dell'ambiente, che dev ...; [Leggi tutto...]
L'articolo evidenzia come, fin dai primissimi anni d'età (0-3 anni), i bambini siano in grado di mettere in atto, se adeguatamente stimolati, alcune abilità matematiche innate e molto precoci, tra cui anche il ragionamento che permette il problem solving. La matematica in questo periodo dello sviluppo è strettamente ancorata alla realtà e al contesto che circonda il bambino. Pertanto, nell'intervento descritto, particolare attenzione è stata rivolta all'influenza dell'ambiente, che deve essere pensato e ideato per aumentare le occasioni di gioco associate ai numeri, affinché il linguaggio matematico entri a far parte della vita quotidiana dei piccoli attraverso un canale per loro privilegiato.Il gioco implica, inoltre, anche la dinamica dell'errore: attraverso il gioco si può sbagliare e l'errore, se sperimentato fin dalla prima infanzia, può assumere una connotazione positiva e funzionale all'apprendimento, in quanto diventa una molla che spinge a migliorarsi e a imparare qualcosa di nuovo. Il percorso descritto nel contributo ha perseguito questo obiettivo principale: aiutare i bambini a sviluppare il pensiero critico, partendo dalla quotidianità e dall'esperienza e favorendo lo sviluppo degli apprendimenti e delle strategie più appropriate attraverso il gioco, l'utilizzo di materiale presente nell'ambiente e attività pratiche.