Abstract/Sommario: La caratteristica fondamentale del mutismo selettivo è la persistente incapacità di parlare da parte del bambino in alcune situazioni sociali specifiche; la maggior parte di essi si comporta normalmente quando si trovano in contesti confortevoli (casa), a scuola, invece, evitano il contatto, anche oculare con gli altri (adulti) e rifiutano ogni contatto fisico. In questo caso il loro comportamento non verbale sostituisce quello verbale. Secondo alcuni ricercatori per comprendere il pro ...; [Leggi tutto...]
La caratteristica fondamentale del mutismo selettivo è la persistente incapacità di parlare da parte del bambino in alcune situazioni sociali specifiche; la maggior parte di essi si comporta normalmente quando si trovano in contesti confortevoli (casa), a scuola, invece, evitano il contatto, anche oculare con gli altri (adulti) e rifiutano ogni contatto fisico. In questo caso il loro comportamento non verbale sostituisce quello verbale. Secondo alcuni ricercatori per comprendere il problema e pianificare un efficace intervento per il mutismo selettivo, è fondamentale considerare il contesto psico-sociale nel quale i sintomi sono espressi. In questi casi la famiglia (e soprattutto la qualità delle relazioni al suo interno) assume un ruolo centrale per comprendere in pieno il decorso dei sintomi. Il trattamento del mutismo selettivo è orientato alla riduzione di un'ansia sociale che induce il bambino alla ritrosia, cioè a porsi in disparte; questa condizione emotiva si autoalimenta, data l'assenza dell'esperienza che ne deriva, rendendo il soggetto sempre più incapace di instaurare relazioni sociali, aumentando così anche la fatica sia di gestire le relazioni con gli altri e sia di decodificare il comportamento di questi ultimi. Ad alcuni interventi (gestione delle conseguenze comportamentali, identificazione e modifica delle proprie idee non funzionali, acquisizione di abilità per fronteggiare gli eventi ritenuti avversi) vanno aggiunti programmi psico-educativi sul riconoscimento e la gestione delle emozioni, che mirino a rafforzare la capacità di definirne le loro caratteristiche, coglierne il rapporto con i comportamenti, e la loro modificabilità in relazione agli eventi. Inoltre, accanto agli interventi sul bambino, sorge la necessità di avviare programmi che includano i suoi principali contesti di vita; pertanto, il terapeuta deve avviare anche programmi di psico-educazione che coinvolgano la famiglia e la scuola, facendo leva sulla loro collaborazione.
Abstract/Sommario: Sono 3 le difficoltà principali che bambini e ragazzi affetti da sindrome ADHD (deficit di attenzione e iperattività) incontrano nello svolgimento della loro vita quotidiana. La prima è quella che non riescono a dedicarsi ad una attività per il tempo necessario a portarla a termine. La seconda è l'impulsività, la difficoltà cioè ad inibire la prima risposta disponibile agli stimoli esterni. Infine l'ultima è l'iperattività, cioè una attività motoria esuberante e senza sosta. Questi 3 s ...; [Leggi tutto...]
Sono 3 le difficoltà principali che bambini e ragazzi affetti da sindrome ADHD (deficit di attenzione e iperattività) incontrano nello svolgimento della loro vita quotidiana. La prima è quella che non riescono a dedicarsi ad una attività per il tempo necessario a portarla a termine. La seconda è l'impulsività, la difficoltà cioè ad inibire la prima risposta disponibile agli stimoli esterni. Infine l'ultima è l'iperattività, cioè una attività motoria esuberante e senza sosta. Questi 3 sintomi dell' ADHD si collegano alle funzioni esecutive, che permettono di programmare azioni e raggiungere obiettivi (capacità che maturano con lo sviluppo). In questi casi, secondo gli autori, può essere utile l'utilizzo della tecnologia per la diagnosi e il trattamento dei disturbi di attenzione, impulsività, iperattività anche se risulta che tale utilizzo non è molto frequente, nonostante le potenzialità insite nella tecnologia. Una possibile applicazione di quest'ultima è rappresentata dall'uso di una telecamera per osservare il comportamento del bambino, durante lo svolgimento dei compiti a casa; può essere impiegata una telecamera (collocata in un punto della stanza) per effettuare le riprese da un punto di vista esterno, oppure una telecamera GoPro (indossabile) che consente di fare delle riprese a partire dal punto di vista del soggetto. Questo tipo di telecamera offre una visuale di ciò che il bambino fa e vede durante le sue attività, oltre che a rivedersi a partire da una prospettiva sua personale. L'obiettivo principale di questo tipo di intervento è proprio quello di migliorare il metodo di studio da parte del bambino attraverso la possibilità di rivedersi durante lo svolgimento dei compiti a casa.