Abstract/Sommario: Lo studio mostra l'efficacia e l'efficienza di un training basato sulla fluenza per l'insegnamento in corsivo, svolto dai genitori di due studenti con difficoltà nel tratto grafico, frequentanti la quarta classe di una scuola primaria. Questo intervento è stato consigliato dalle insegnanti, le quali hanno rilevato le difficoltà nella scrittura, sia per i parametri di velocità e sia per la comprensione del tratto grafico, nei loro alunni. L'intervento si è focalizzato sulla costruzione ...; [Leggi tutto...]
Lo studio mostra l'efficacia e l'efficienza di un training basato sulla fluenza per l'insegnamento in corsivo, svolto dai genitori di due studenti con difficoltà nel tratto grafico, frequentanti la quarta classe di una scuola primaria. Questo intervento è stato consigliato dalle insegnanti, le quali hanno rilevato le difficoltà nella scrittura, sia per i parametri di velocità e sia per la comprensione del tratto grafico, nei loro alunni. L'intervento si è focalizzato sulla costruzione di una performance fluente di trascrizione, attraverso l'allenamento di una attività basilare, come la scrittura di lettere legate. Inoltre è stata introdotta la variabile tempo per permettere agli alunni l'apprendimento della padronanza dell'abilità. I dati raccolti da questa ricerca hanno dimostrato l'efficacia del training, così come in altre precedenti ricerche, nel costruire una abilità fluente di scrittura in studenti con difficoltà. Infine, ad un aumento della velocità nelle abilità di base, corrisponde contemporaneamente una diminuzione del numero di errori, sia dal punto di vista qualitativo grafico (grafia non leggibile) e sia da quello quantitativo (rispetto al numero di errori commessi); tutto ciò ha evidenziato come la padronanza del compito di scrittura ha consentito all'allievo di concentrarsi maggiormente e di conseguenza, volgere la sua attenzione anche su altre componenti della scrittura. Da queste considerazioni emerge che una istruzione basata sulla fluenza è un metodo efficace per potenziare la velocità di scrittura del carattere corsivo ed anche la qualità della calligrafia negli alunni della scuola primaria. Infine, secondo le autrici, occorre incoraggiare i genitori ad avere un ruolo nei compiti a casa dei propri figli per facilitare il successo scolastico di questi ultimi.
Abstract/Sommario: Il contributo analizza i fattori che influenzano la comunicazione didattica in ambito scientifico, per poi prendere in rassegna alcune tipologia di apprendimento: dal sapere "supposto" (memorizzazione) fino al "capire", che può realizzarsi solo se i contenuti proposti sono accessibili per gli alunni. E' nella scuola primaria che il bambino comincia a non capire, perché in questo livello scolastico gli vengono fornite informazioni o date spiegazioni che spesso non comprende ma alle qual ...; [Leggi tutto...]
Il contributo analizza i fattori che influenzano la comunicazione didattica in ambito scientifico, per poi prendere in rassegna alcune tipologia di apprendimento: dal sapere "supposto" (memorizzazione) fino al "capire", che può realizzarsi solo se i contenuti proposti sono accessibili per gli alunni. E' nella scuola primaria che il bambino comincia a non capire, perché in questo livello scolastico gli vengono fornite informazioni o date spiegazioni che spesso non comprende ma alle quali crede, da qui tende a memorizzare ciò che dice l'insegnante. Questa pratica, abbastanza diffusa, da una parte consente un buon successo scolastico all'allievo, dall'altra lo conduce ad una dimensione meccanica dell'apprendimento che lo porta a saper ripetere ed applicare in modo statico i contenuti delle lezioni ma lo rende incapace di fare i collegamenti tra concetti, informazioni e situazioni (Tipologia di apprendimento: Credere e memorizzare, il sapere supposto). E' solo attraverso la comprensione, invece, che si fortifica l'autonomia cognitiva e lo spirito critico; acquisire la consapevolezza di non capire è una importante conquista perché spinge l'allievo a rivisitare in modo autonomo i contenuti di ciò che studia e gli consente di giungere a capire, o a chiedere aiuto al suo insegnante per acquisire eventuali requisiti mancanti. Per realizzare un cambiamento che conduca alla prevalenza del capire rispetto al credere, l'insegnamento scientifico nella scuola di base dovrebbe, attraverso una didattica partecipativa, avviare alla acquisizione di competenze trasversali, spirito critico e autonomia cognitiva; da ciò scaturisce il fatto che la scuola deve riappropriarsi del suo ruolo culturale, che le compete e lo recuperi, dal punto di vista formativo, puntando sul far capire. Affinchè questo sia possibile, però, è indispensabile agire prima di tutto sugli insegnanti, guidandoli ad una approfondita rivisitazione dei contenuti che trattano in classe.
Abstract/Sommario: O.S.A.R.E. (Osservare, Sentire, Ascoltare, Riflettere ed Esprimersi) è un progetto che si propone di promuovere, attraverso un percorso prevalentemente esperienziale, lo sviluppo dell'intelligenza emotiva degli adolescenti. L'educazione emotiva e lo sviluppo della consapevolezza sono le condizioni indispensabili per promuovere il benessere individuale e sociale. Da tale considerazione nasce il progetto messo a punto dalla richiesta di intervento da parte dei docenti e dei genitori di u ...; [Leggi tutto...]
O.S.A.R.E. (Osservare, Sentire, Ascoltare, Riflettere ed Esprimersi) è un progetto che si propone di promuovere, attraverso un percorso prevalentemente esperienziale, lo sviluppo dell'intelligenza emotiva degli adolescenti. L'educazione emotiva e lo sviluppo della consapevolezza sono le condizioni indispensabili per promuovere il benessere individuale e sociale. Da tale considerazione nasce il progetto messo a punto dalla richiesta di intervento da parte dei docenti e dei genitori di una prima classe di una scuola secondaria di I°grado, per risolvere delle problematiche riguardanti il comportamento in aula degli allievi e le loro modalità disfunzionali di interazione, sia tra loro e sia con gli adulti.
Abstract/Sommario: Attraverso la presentazione di un caso, gli autori in questo articolo mostrano quali sono le tipologie di intervento più efficaci per promuovere la migliore evoluzione possibile delle competenze di bambini e ragazzi con un profilo di difficoltà ortografiche o di disortografia. La disortografia (che è un profilo di Disturbo Specifico dell'Apprendimento) si presenta in modo diverso a seconda dell'età e della scolarità. Nei primi anni di scuola risulta maggiormente più frequente riscontra ...; [Leggi tutto...]
Attraverso la presentazione di un caso, gli autori in questo articolo mostrano quali sono le tipologie di intervento più efficaci per promuovere la migliore evoluzione possibile delle competenze di bambini e ragazzi con un profilo di difficoltà ortografiche o di disortografia. La disortografia (che è un profilo di Disturbo Specifico dell'Apprendimento) si presenta in modo diverso a seconda dell'età e della scolarità. Nei primi anni di scuola risulta maggiormente più frequente riscontrare errori di omissione, o aggiunta o sostituzione di lettere; tali errori evidenziano una scarsa capacità di identificare correttamente i suoni che compongono le parole e tradurli poi nei rispettivi grafemi; col tempo tali errori si riducono ma permangono quelli ortografici come ad esempio le parole che si pronunciano nello stesso modo ma si scrivono in modo diverso. Nei casi più gravi tali errori possono protrarsi, anche, in livelli di scolarità più elevati. Il riconoscimento precoce di tali errori è molto importante, non solo per prevenire problemi più gravi ma, anche, per evitare che si consolidi la tendenza di sbagliare. Le attività e le strategie da proporre al bambino che presenta tali difficoltà devono essere selezionate partendo dall'analisi dei tipi di errori commessi con maggior frequenza. E' particolarmente efficace adottare un approccio metacognitivo per guidare il bambino verso una maggiore consapevolezza delle proprie caratteristiche e dei propri processi di pensiero. Alcune strategie utili da proporre al bambino sono: il ragionamento grammaticale, la riflessione semantica-etimologica, la riflessione delle parole scritte, la riflessione sugli aspetti morfologici e infine, la strategia sublessicale.
Abstract/Sommario: Il presente contributo si pone come obiettivo quello di analizzare, attraverso la presentazione di alcuni casi, come il lavoro in sinergia di servizi e scuola può costituire un supporto efficace per bambini e studenti con Bisogni Educativi Speciali. Dopo i primi due lavori fatti dalle stesse autrici (caso di DSA e caso di ADHD), in questo articolo è presentata la storia di un bambino con DANV (Disturbo dell'Apprendimento Non Verbale); questo è un disturbo molto complesso che può incide ...; [Leggi tutto...]
Il presente contributo si pone come obiettivo quello di analizzare, attraverso la presentazione di alcuni casi, come il lavoro in sinergia di servizi e scuola può costituire un supporto efficace per bambini e studenti con Bisogni Educativi Speciali. Dopo i primi due lavori fatti dalle stesse autrici (caso di DSA e caso di ADHD), in questo articolo è presentata la storia di un bambino con DANV (Disturbo dell'Apprendimento Non Verbale); questo è un disturbo molto complesso che può incidere notevolmente nella vita scolastica del bambino e di conseguenza è molto importante riconoscere le sue caratteristiche, al fine di identificarlo precocemente ed intervenire poi in modo tempestivo e mirato. Il DANV non ha una modalità unica di espressione, tuttavia, è possibile individuarne un tipico profilo; la sua principale caratteristica è la presenza di un grande divario tra le prestazioni nei compiti verbali, che sono adeguate, e quelle nei compiti visuo-spaziali che sono carenti. I bambini e i ragazzi con DANV appaiono spesso goffi e presentano difficoltà nell'orientamento spaziale e nelle attività, anche quotidiane, che richiedono coordinazione a livello motorio (es. allacciarsi le scarpe o abbottonare i vestiti). Al contrario possiedono un ricco linguaggio, sono molto loquaci ma hanno difficoltà a comprendere gli stati emotivi degli altri, a cogliere il linguaggio non verbale di questi (espressioni del volto, gesti) e ciò rende, di conseguenza, difficile la relazione con i pari e con gli adulti. Per questi bambini e ragazzi, la scuola può prevedere una didattica (riconosciuta dalla varia normativa) personalizzata e individualizzata, anche attraverso l'elaborazione di un PDP; in tale profilo, le modalità con cui sono proposte le varie attività scolastiche possono incidere molto nel facilitare oppure ostacolare l'apprendimento. Di conseguenza, il lavoro della scuola, in sinergia con l'intervento clinico che ha in carico lo studente e con il supporto della famiglia, può costituire una importante risorsa per aiutarlo e tutelarlo.
Abstract/Sommario: Le autrici, in questo articolo, individuano dei profili-tipo di insegnanti sulla base di come questi percepiscono le responsabilità lavorative, il supporto da parte del dirigente scolastico e il mantenimento delle promesse da parte dell'organizzazione, per poi indagare le relazioni che tali profili hanno col benessere (come il Work Engagement) e relativa soddisfazione, ed esiti negativi, riguardanti il malessere dei docenti (come il burnout e il presentismo). E' stato proposto, quindi, ...; [Leggi tutto...]
Le autrici, in questo articolo, individuano dei profili-tipo di insegnanti sulla base di come questi percepiscono le responsabilità lavorative, il supporto da parte del dirigente scolastico e il mantenimento delle promesse da parte dell'organizzazione, per poi indagare le relazioni che tali profili hanno col benessere (come il Work Engagement) e relativa soddisfazione, ed esiti negativi, riguardanti il malessere dei docenti (come il burnout e il presentismo). E' stato proposto, quindi, a 264 insegnanti di due regioni del nord Italia, un questionario, in forma anonima, che ha indagato i seguenti aspetti: percezione di responsabilità, supporto da parte del dirigente scolastico, mantenimento delle promesse, esaurimento emotivo e Work Engagement, cioè soddisfazione lavorativa. Il quadro complessivo emerso da questo lavoro è stato positivo e promettente. La maggior parte degli insegnanti ritiene, nonostante le difficoltà, di poter contare su un insieme di risorse grazie alle quali può far fronte alle richieste che l'attività lavorativa porta con sé. Inoltre lo studio ha messo in luce le potenzialità del supporto sociale da parte della dirigenza, segnalando, quindi, l'importanza del ruolo della leadership all'interno della scuola. In termini applicativi ciò significa, incrementare la comunicazione, promuovere una organizzazione del lavoro che permetta un dialogo costruttivo fra il dirigente scolastico e il personale docente e che, alla fine, favorirà la collaborazione, il coordinamento ed il senso di appartenenza alla comunità scolastica.