Abstract/Sommario: Il Profilo Dinamico Funzionale e Piano Educativo Individualizzato sono due strumenti che se utilizzati al meglio permettono di programmare una didattica funzionale ad una efficace integrazione scolastica. Per poter svolgere al meglio il ruolo di insegnanti è necessario conoscere il tipo e il grado di disabilità del bambino ai fini di un approccio ottimale e di una adeguata programmazione educativa. Per quanto riguarda la cecità, i criteri sono delineati dalla legge 138 del 2001, che in ...; [Leggi tutto...]
Il Profilo Dinamico Funzionale e Piano Educativo Individualizzato sono due strumenti che se utilizzati al meglio permettono di programmare una didattica funzionale ad una efficace integrazione scolastica. Per poter svolgere al meglio il ruolo di insegnanti è necessario conoscere il tipo e il grado di disabilità del bambino ai fini di un approccio ottimale e di una adeguata programmazione educativa. Per quanto riguarda la cecità, i criteri sono delineati dalla legge 138 del 2001, che individua i ciechi (Cieco assoluto, Cieco parziale) e gli ipovedenti (Ipovedente grave Ipovedente medio - grave, Ipovedente lieve) in base alla acuità visiva (visus) e all’ampiezza del campo visivo (la porzione di spazio che l’occhio è in grado di vedere davanti a sé): colui che non vede nulla o al massimo è in grado di percepire una fonte luminosa o il movimento di una mano posta davanti all’occhio.
Abstract/Sommario: Il ruolo della famiglia nel processo di integrazione scolastica di un bambino con disabilità visiva è di grande importanza, seppure talvolta non facile ad essere ben valutato nella prassi. Nel corso degli ultimi anni risultano iscritti alle scuole elementari e medie inferiori, circa 2000 mila alunni ciechi o con grave deficit visivo. Con qualche approssimazione, poiché in realtà statistiche nazionali precise ancora non esistono, possiamo presumere, proiettando questo dato, che nella fa ...; [Leggi tutto...]
Il ruolo della famiglia nel processo di integrazione scolastica di un bambino con disabilità visiva è di grande importanza, seppure talvolta non facile ad essere ben valutato nella prassi. Nel corso degli ultimi anni risultano iscritti alle scuole elementari e medie inferiori, circa 2000 mila alunni ciechi o con grave deficit visivo. Con qualche approssimazione, poiché in realtà statistiche nazionali precise ancora non esistono, possiamo presumere, proiettando questo dato, che nella fascia evolutiva compresa tra 0 e 18 anni, i soggetti in queste condizioni potrebbero essere circa 4500. Si osserva inoltre che, all’interno di questo grande numero, la condizione di ipovisione grave è statisticamente prevalente rispetto ai ciechi assoluti (nati o divenuti).
Abstract/Sommario: Più che di educazione alla musica, il saggio sottolinea l’educazione “attraverso” la musica, descrivendo un’attività di ricerca che fa appunto della musica una attività sollecitante lo sviluppo di diversi processi cognitivi e motori. Chi scrive si è impegnato a visitare giornalmente le classi della scuola materna e del primo ciclo della scuola elementare, per svolgervi un'attività di educazione musicale basata esclusivamente sulla forma del gioco: l'incontro quotidiano con i bambini co ...; [Leggi tutto...]
Più che di educazione alla musica, il saggio sottolinea l’educazione “attraverso” la musica, descrivendo un’attività di ricerca che fa appunto della musica una attività sollecitante lo sviluppo di diversi processi cognitivi e motori. Chi scrive si è impegnato a visitare giornalmente le classi della scuola materna e del primo ciclo della scuola elementare, per svolgervi un'attività di educazione musicale basata esclusivamente sulla forma del gioco: l'incontro quotidiano con i bambini consiste, infatti, in un susseguirsi di giochi aventi ciascuno caratteristiche e finalità ben precise, molta la creatività. Alla stimolazione visiva che si offre al vedente attraverso la posizione delle note sul pentagramma, si sostituisce, nei confronti del non vedente, la stimolazione che si basa sulla correlazione stabilentesi fra la progressiva tensione e il rilassamento neuro-muscolare dell'organo fonatorio nella produzione dell'elevazione e dell'abbassamento dello schema del vocalizzo, da una parte, e la graduazione dell'impegno muscolare nella tensione e nel rilassamento dovuti all'innalzamento e all'abbassamento degli arti superiori e quindi alla localizzazione, dall'altra. Nel caso del non vedente, il movimento descritto rientra fra quegli schemi motori utili a promuovere nel fanciullo l'acquisizione del proprio schema corporeo, nel caso specifico riguardo al rapporto fra i propri arti superiori, il capo e il tronco.
Abstract/Sommario: L’articolo sottolinea il ruolo fondamentale della famiglia nello sviluppo del bambino con disabilità visiva, le potenzialità dei genitori nel suo processo di crescita e nell’incontro con la realtà esterna. Parlare con le famiglie che vivono la loro esperienza con un bambino che non vede o che presenta gravi problemi della vista significa, innanzitutto, rimettere in sesto l’immagine infranta di genitori. Infranta perché il bambino “non è come gli altri”. Lo sconforto, la disperazione, i ...; [Leggi tutto...]
L’articolo sottolinea il ruolo fondamentale della famiglia nello sviluppo del bambino con disabilità visiva, le potenzialità dei genitori nel suo processo di crescita e nell’incontro con la realtà esterna. Parlare con le famiglie che vivono la loro esperienza con un bambino che non vede o che presenta gravi problemi della vista significa, innanzitutto, rimettere in sesto l’immagine infranta di genitori. Infranta perché il bambino “non è come gli altri”. Lo sconforto, la disperazione, il dolore si impongono con tutta la loro forza. Crolla l’immagine del bambino “normale” e nella coscienza dei genitori si affacciano sentimenti di vario genere che possono incidere in modo molto evidente sui comportamenti futuri. Non approfondiamo qui la problematica della cecità e di cosa essa suscita nell’animo umano e di un genitore in particolare, in quanto trattasi di un tema che esulerebbe da quello in argomento. Cerchiamo qui di argomentare intorno alla famiglia, al suo ruolo a ciò che le è proprio, a ciò che le appartiene prioritariamente, al suo essere nucleo sociale “fondamentale” per il bambino. Parliamo della famiglia che è per il bambino uno dei bisogni elementari dell’esistenza.
Abstract/Sommario: La descrizione di un viaggio in Russia con i vincitori dell’edizione del Premio Braille 2006 mette in rilevo le strategie descrittive e di orientamento nell’ambiente e riporta le significative testimonianze dei partecipanti
Abstract/Sommario: Il percorso tattile realizzato presso il Museo Nazionale Alinari della Fotografia vuole non solo trasmettere informazioni sulle immagini esposte, ma anche suggerire abbinamenti legati alle emozioni. E in questo senso un’altra grande sfida è stata lanciata dal MNAF: presentarsi come il primo museo dedicato alla fotografia accessibile anche al pubblico dei non vedenti. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Stamperia Braille della Regione Toscana, ha per la prima volta lavorato ...; [Leggi tutto...]
Il percorso tattile realizzato presso il Museo Nazionale Alinari della Fotografia vuole non solo trasmettere informazioni sulle immagini esposte, ma anche suggerire abbinamenti legati alle emozioni. E in questo senso un’altra grande sfida è stata lanciata dal MNAF: presentarsi come il primo museo dedicato alla fotografia accessibile anche al pubblico dei non vedenti. Il progetto, realizzato in collaborazione con la Stamperia Braille della Regione Toscana, ha per la prima volta lavorato sul tema della fotografia trasponendo in rilievo 20 opere significative del Museo, le più adatte a illustrare il percorso storico della fotografia, operando non attraverso un normale procedimento orografico del tipo usato per le mappe, bensì utilizzando materiali fortemente evocativi come vetro, legno, tessuto, carta, sabbia, metallo, adatti non solo a determinare personalissime informazioni tattili, ma anche a stimolare abbinamenti legati alle emozioni.