Abstract/Sommario: In questo articolo viene presentata una rassegna su diverse questioni critiche e direttive per la ricerca e la pratica centrata su bambini con disabilità multiple e gravi, con particolare attenzione al recente studio degli stati comportamentali individuali come misura dell’attivazione e del coinvolgimento. Vengono annotate diverse aree per la ricerca futura e vengono commentati gli interventi educativi studiati per aumentare la partecipazione dei bambini, concentrandosi soprattutto sul ...; [Leggi tutto...]
In questo articolo viene presentata una rassegna su diverse questioni critiche e direttive per la ricerca e la pratica centrata su bambini con disabilità multiple e gravi, con particolare attenzione al recente studio degli stati comportamentali individuali come misura dell’attivazione e del coinvolgimento. Vengono annotate diverse aree per la ricerca futura e vengono commentati gli interventi educativi studiati per aumentare la partecipazione dei bambini, concentrandosi soprattutto sul ruolo centrale dell’intervento precoce e delle ecologie umane nel favorire il raggiungimento di risultati educativi positivi per questa popolazione.
Abstract/Sommario: A Hong Kong, molti pazienti con disabilità dello sviluppo vivono in ospedali psichiatrici a causa di disturbi mentali e problemi di comportamento. È necessario individuare strategie che promuovano il benessere psicologico e riducano i comportamenti problema in questo gruppo di pazienti. Lo studio valuta l’effetto di una terapia multisensoriale sulla condizione emotiva dei partecipanti, sul loro livello di rilassamento, sui problemi di comportamento, sul comportamento auto-stimolante st ...; [Leggi tutto...]
A Hong Kong, molti pazienti con disabilità dello sviluppo vivono in ospedali psichiatrici a causa di disturbi mentali e problemi di comportamento. È necessario individuare strategie che promuovano il benessere psicologico e riducano i comportamenti problema in questo gruppo di pazienti. Lo studio valuta l’effetto di una terapia multisensoriale sulla condizione emotiva dei partecipanti, sul loro livello di rilassamento, sui problemi di comportamento, sul comportamento auto-stimolante stereotipato, sul comportamento adattivo. Utilizzando un disegno sperimentale, 89 partecipanti da un reparto di disabilità dello sviluppo in un ospedale di Hong Kong sono stati affiancati da un gruppo sperimentale (n. 48) e/o uno di controllo (n. 41). Con il gruppo sperimentale vennero svolte delle sessioni di terapia multisensoriale e con il gruppo di controllo vennero svolte sessioni di attività per 12 settimane. Non ci furono dati che indicassero che la terapia multisensoriale fosse migliore delle attività per la riduzione del comportamento aggressivo e di quello auto-stimolante stereotipato o per promuovere il comportamento adattivo. Le variabili chiave che influenzano i comportamenti dei pazienti nella terapia multisensoriale possono essere ricondotte alla relazione con l’assistente, all’ambiente costante, al rilassamento e alla libertà dalle richieste, piuttosto che alla stimolazione sensoriale. Si potrebbe impiegare la terapia multisensoriale per offrire svago e promuovere il benessere psicologico, piuttosto che per ridurre le difficoltà di comportamento.
Abstract/Sommario: Sono state fatte soltanto poche ricerche empiriche sulle cause ambientali del comportamento autolesivo nella Sindrome di Cornelia de Lange. Questo studio ha preso in esame la variabilità del comportamento autolesivo nella sindrome di cornelia de lange in diversi eventi del setting (setting events). Inoltre, è stata analizzata l’associazione tra eventi del setting e eventi ambientali (environmental events) più specifici. È stata svolta un’analisi descrittiva di dati osservativi su otto ...; [Leggi tutto...]
Sono state fatte soltanto poche ricerche empiriche sulle cause ambientali del comportamento autolesivo nella Sindrome di Cornelia de Lange. Questo studio ha preso in esame la variabilità del comportamento autolesivo nella sindrome di cornelia de lange in diversi eventi del setting (setting events). Inoltre, è stata analizzata l’associazione tra eventi del setting e eventi ambientali (environmental events) più specifici. È stata svolta un’analisi descrittiva di dati osservativi su otto bambini con sindrome di cornelia de lange di età compresa tra i 4 e i 14 anni. Tramite metodi statistici formali per l’osservazione dei dati, è stata esaminata l’associazione tra il comportamento autolesivo e quattro eventi del setting e tra eventi ambientali specifici e eventi del setting. I risultati hanno mostrato che sette degli otto partecipanti esibivano almeno una forma di comportamento autolesivo che era associata a un evento del setting particolare. Lo studio ha anche dimostrato che la relazione tra eventi del setting e eventi ambientali varia molto da un individuo all’altro. In conclusione, il comportamento autolesivo in alcuni soggetti con sindrome di cornelia de lange è associato a eventi ambientali, anche se è necessario chiarire la natura precisa dell’associazione. L’utilizzo di ampi eventi del setting come unico strumento metodologico permette una certa comprensione rispetto al ruolo di fattori ambientali specifici nel mantenimento del comportamento autolesivo, ma bisogna determinare l’integrità degli eventi del setting.
Abstract/Sommario: In questo studio abbiamo utilizzato un protocollo di valutazione di coppie di scelte per individuare il relativo potere di rinforzo di stimoli e attività sulle difficoltà ad addormentarsi alla sera manifestate da una bambina con gravi disabilità. I risultati di questa valutazione indicarono che la bambina preferiva l’attenzione prestata dalla madre piuttosto che altre attività che venivano presentate. I risultati della valutazione vennero Incorporati in un intervento, che permise di ri ...; [Leggi tutto...]
In questo studio abbiamo utilizzato un protocollo di valutazione di coppie di scelte per individuare il relativo potere di rinforzo di stimoli e attività sulle difficoltà ad addormentarsi alla sera manifestate da una bambina con gravi disabilità. I risultati di questa valutazione indicarono che la bambina preferiva l’attenzione prestata dalla madre piuttosto che altre attività che venivano presentate. I risultati della valutazione vennero Incorporati in un intervento, che permise di ridurre i disturbi del sonno, anche a un follow-up di 12 mesi.
Abstract/Sommario: In questo studio, due persone (un ragazzo e una donna) con disabilità multiple ricevettero degli stimoli preferiti contingentemente al compimento dei passi mentre utilizzavano ausili per la deambulazione assistita. Lo studio durò circa quattro mesi e per esso venne adottato un disegno sperimentale con linea di base multipla tra i partecipanti. Le registrazioni riguardavano le frequenze dei passi compiuti dai partecipanti e i loro indici di felicità durante le fasi della indagine di bas ...; [Leggi tutto...]
In questo studio, due persone (un ragazzo e una donna) con disabilità multiple ricevettero degli stimoli preferiti contingentemente al compimento dei passi mentre utilizzavano ausili per la deambulazione assistita. Lo studio durò circa quattro mesi e per esso venne adottato un disegno sperimentale con linea di base multipla tra i partecipanti. Le registrazioni riguardavano le frequenze dei passi compiuti dai partecipanti e i loro indici di felicità durante le fasi della indagine di base e dell'intervento. I dati mostrarono che entrambi i partecipanti ebbero significativi aumenti in ciascuna di queste due misure nella fase d'intervento.
Abstract/Sommario: In questo studio, abbiamo valutato il metodo di restrizione della risposta come procedura per insegnare il controllo della vescica a 40 partecipanti con disabilità mentale di grado moderato e grave. Essendo un approfondimento di una precedente ricerca, la significativa riduzione nel numero medio di incidenti di incontinenza, in funzione dell’avvio della procedura, fornisce un ulteriore contributo alla validazione del metodo di restrizione della risposta come procedura di toilet-trainin ...; [Leggi tutto...]
In questo studio, abbiamo valutato il metodo di restrizione della risposta come procedura per insegnare il controllo della vescica a 40 partecipanti con disabilità mentale di grado moderato e grave. Essendo un approfondimento di una precedente ricerca, la significativa riduzione nel numero medio di incidenti di incontinenza, in funzione dell’avvio della procedura, fornisce un ulteriore contributo alla validazione del metodo di restrizione della risposta come procedura di toilet-training. Si trovò una relazione positiva significativa tra il numero di ore di training e l’età cronologica del partecipante e tra il numero di incidenti di incontinenza durante la linea di base e il numero di ore di training. I vantaggi di questa procedura stanno nel fatto che si può evitare di somministrare conseguenze avversive (come l’ipercorrezione della risposta) in seguito a incidenti di incontinenza, e che il periodo di training è relativamente breve.
Abstract/Sommario: I giorni 3, 5 e 7 ottobre 2005, rispettivamente nelle città di Bari, Ancona e Lesmo (Milano), si è tenuta una giornata di Studio itinerante sulle Pluriminorazione psicosensoriale e disabilità multiple, organizzata dalla Lega del Filo d’Oro in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bari. I temi dibattuti sono stati di grande interesse. La giornata di studio si è sviluppata secondo due direttrici fondamentali: le strategie d’intervento e gli aspet ...; [Leggi tutto...]
I giorni 3, 5 e 7 ottobre 2005, rispettivamente nelle città di Bari, Ancona e Lesmo (Milano), si è tenuta una giornata di Studio itinerante sulle Pluriminorazione psicosensoriale e disabilità multiple, organizzata dalla Lega del Filo d’Oro in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bari. I temi dibattuti sono stati di grande interesse. La giornata di studio si è sviluppata secondo due direttrici fondamentali: le strategie d’intervento e gli aspetti organizzativi dei servizi rivolti alle persone con plurimenomazione sensoriale. Per quanto di alto spessore tecnico-scientifico, non fosse altro per la presenza di autorevoli relatori G.E. Lancioni, A. Cuvo (USA) M. F. O’ Reilly (USA), tutti annoverati nel comitato scientifico della rivista, i contenuti proposti dai diversi interventi risultano del tutto familiari ai nostri lettori. L’obiettivo principale era quello di presentare l’impostazione di fondo e le scelte metodologiche d’intervento adottate dall’Ente promotore dell’iniziativa e ormai sperimentate con successo in oltre 40 anni di attività.
Abstract/Sommario: Si presenta una rassegna di studi sugli indici di felicità in persone con disabilità intellettive e multiple gravi o profonde. Ricerche al computer e manuali per individuare gli studi pubblicati tra il 1990 e il 2004 (periodo in cui aumentò l'attenzione sulla qualità della vita e la felicità in persone disabili). I 24 studi rilevati hanno evidenziato l’impiego di sei procedure: stimolazione strutturata, stimolazione con microswitch, attività di svago, compiti preferiti o condizioni di ...; [Leggi tutto...]
Si presenta una rassegna di studi sugli indici di felicità in persone con disabilità intellettive e multiple gravi o profonde. Ricerche al computer e manuali per individuare gli studi pubblicati tra il 1990 e il 2004 (periodo in cui aumentò l'attenzione sulla qualità della vita e la felicità in persone disabili). I 24 studi rilevati hanno evidenziato l’impiego di sei procedure: stimolazione strutturata, stimolazione con microswitch, attività di svago, compiti preferiti o condizioni di lavoro, ambiente positivo o programmi di supporto al comportamento positivo con sensibilità nell’assistenza, stimolazione preferita fornita automaticamente con l’impegno in un esercizio, snoezelen. I dati hanno indicato aumenti negli indici di felicità nei partecipanti, anche se sono emersi alcuni fallimenti. Sono discussi gli aspetti metodologici, le implicazioni personali e le pratiche delle procedure.
Abstract/Sommario: Si sa che le persone con una disabilità intellettiva (di) hanno un’elevata prevalenza sia di bassa densità minerale ossea (bmd) che di fratture, con una significativa torbidità connessa. L’identificazione dei fattori di rischio predisponenti possono facilitare le strategie volte a ridurre le fratture. In questo studio, venne misurata la densità minerale ossea tramite ultrasuoni quantitativi del calcagno su 79 donne e 132 uomini residenti in una struttura per adulti con di. Per determin ...; [Leggi tutto...]
Si sa che le persone con una disabilità intellettiva (di) hanno un’elevata prevalenza sia di bassa densità minerale ossea (bmd) che di fratture, con una significativa torbidità connessa. L’identificazione dei fattori di rischio predisponenti possono facilitare le strategie volte a ridurre le fratture. In questo studio, venne misurata la densità minerale ossea tramite ultrasuoni quantitativi del calcagno su 79 donne e 132 uomini residenti in una struttura per adulti con di. Per determinare la significatività dei fattori di rischio vennero svolte delle analisi di regressione multipla. I risultati indicarono che una compromissione motoria apparve essere un fattore di rischio di bassa bmd, a prescindere dall’età o dal sesso, e specialmente nel caso di uomini di mezza età con di profonda. Vennero poi individuati ulteriori rischi, per le donne dopo la menopausa che assumevano farmaci anticonvulsivanti e uomini di mezza età fumatori o tendenzialmente bassi. Anche l’origine ispanica, seguita da quella caucasica, ponevano gli uomini di mezza età a un rischio maggiore rispetto alla loro controparte Afro-americana. In conclusione, sono stati identificati per la popolazione dello studio specifici fattori di rischio di bassa bmd, alcuni dei quali possono essere potenzialmente modificati. Delle strategie mirate per la riduzione dei fattori di rischio potrebbero risultare in una diminuzione dell’alto tasso di fratture tra queste persone.
Abstract/Sommario: Obiettivo dello studio era confrontare la natura e la prevalenza dell’uso di procedure per il trattamento e la gestione dei comportamenti problema in due diversi tipi di strutture residenziali assistite per persone con disabilità intellettive e gravi comportamenti problema: contesti non omogenei dove la minoranza degli ospiti ha comportamenti problema, e contesti omogenei dove la maggioranza degli ospiti ha comportamenti problema. Per lo studio è stato adottato un disegno sperimentale ...; [Leggi tutto...]
Obiettivo dello studio era confrontare la natura e la prevalenza dell’uso di procedure per il trattamento e la gestione dei comportamenti problema in due diversi tipi di strutture residenziali assistite per persone con disabilità intellettive e gravi comportamenti problema: contesti non omogenei dove la minoranza degli ospiti ha comportamenti problema, e contesti omogenei dove la maggioranza degli ospiti ha comportamenti problema. Per lo studio è stato adottato un disegno sperimentale longitudinale con gruppi abbinati. Le principali misure dei risultati erano la natura e la prevalenza dell’impiego di procedure per il trattamento e la gestione dei comportamenti problema e la gravità osservata e riferita dei comportamenti problema. Secondo i risultati, entrambi i tipi di contesto erano associati a una bassa prevalenza nell’uso di tecnologie comportamentali per la riduzione dei comportamenti problema (meno del 15% dei partecipanti). Di contro, a una grande percentuale di partecipanti venivano somministrati farmaci anti-psicotici, sia nei contesti non omogenei (56%) sia in quelli omogenei (80%). I contesti omogenei erano associati a una maggiore frequenza di contenimento fisico come strategia di gestione reattiva, con più della metà dei partecipanti che subivano un contenimento fisico da parte di due o più operatori. Nella discussione viene riportato che i cambiamenti nel tempo nel comportamento problema osservati e riferiti in un periodo di 10 mesi erano lievi. L’impiego di tecnologie comportamentali dimostrate valide per la riduzione dei comportamenti problema avrebbe potuto condurre a risultati migliori.