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Abstract/Sommario: Solo recentemente si è avuta maggiore attenzione sullo sviluppo di tecniche per il rinforzamento in persone con ritardo mentale medio - grave. Nel 1975 in Olanda è stato realizzato uno strumento per l'individuazione dei rinforzi consumabili e sensoriali per questa popolazione denominato Snoezelen. Obiettivo di questo rinforzatori è ottenere effetti di rilassamento e benessere in presenza di disturbi emotivi. Gli autori approfondiscono alcuni aspetti di questo tipo di rinforzatori.

Abstract/Sommario: Gli autori hanno voluto verificare alcune modalità per l'apprendimento di abilità occupazionali e funzionali con alunni con ritardo mentale medio. Utilizzando modalità diverse di addestramento, o solo in sessioni strutturate o in condizioni di generalizzazione in situazione, è stato possibile rilevare come la seconda modalità permetta l'apprendimento più velocemente e generalizzato.

Abstract/Sommario: L'analisi funzionale permette di indagare tra gli antecedenti e i conseguenti di un comportamento e solitamente viene utilizzata in situazioni sperimentali. Gli autori si domandano quanto possa incidere la presenza di chi ha in carico una persona nell'antecedente di un comportamento problematico. Per questo hanno realizzato una ricerca su quattro soggetti con ritardo mentale e i loro assistenti. In tre casi su quattro sono state rilevate differenze correlate alla presenza dell'assisten ...; [Leggi tutto...] L'analisi funzionale permette di indagare tra gli antecedenti e i conseguenti di un comportamento e solitamente viene utilizzata in situazioni sperimentali. Gli autori si domandano quanto possa incidere la presenza di chi ha in carico una persona nell'antecedente di un comportamento problematico. Per questo hanno realizzato una ricerca su quattro soggetti con ritardo mentale e i loro assistenti. In tre casi su quattro sono state rilevate differenze correlate alla presenza dell'assistente come rilevatore nell'analisi funzionale.

Abstract/Sommario: Il documento IDEA del 1997 (Individuals with disabililties education act amendments) raccomandava l'utilizzo della valutazione funzionale e dell'intervento positivo comportamentale per gli alunni disabili. Dopo 15 anni di progressi in questo campo, si conosce ancora poco dei risultati ottenuti. Gli autori hanno compiuto una ricerca bibliografica sugli articoli apparsi su questa rivista tra il 1991 e il 1999 per rilevare a livello quantitativo e qualitativo il ricorso alle tecniche sopr ...; [Leggi tutto...] Il documento IDEA del 1997 (Individuals with disabililties education act amendments) raccomandava l'utilizzo della valutazione funzionale e dell'intervento positivo comportamentale per gli alunni disabili. Dopo 15 anni di progressi in questo campo, si conosce ancora poco dei risultati ottenuti. Gli autori hanno compiuto una ricerca bibliografica sugli articoli apparsi su questa rivista tra il 1991 e il 1999 per rilevare a livello quantitativo e qualitativo il ricorso alle tecniche sopraindicate.

Abstract/Sommario: I ricercatori stanno ricercando da tempo le possibili variabili che possono contribuire a una migliore prognosi degli interventi comportamentali nei bambini autistici. Questo articolo cerca prima di tutto di identificare i disturbi del sonno che possono incidere sui sintomi dell'autismo. I risultati condotti su 55 bambini indicano che poche ore di sonno notturno sono correlate a livelli autistici più elevati e a carenze nelle abilità sociali. Sono emerse relazioni significative tra qua ...; [Leggi tutto...] I ricercatori stanno ricercando da tempo le possibili variabili che possono contribuire a una migliore prognosi degli interventi comportamentali nei bambini autistici. Questo articolo cerca prima di tutto di identificare i disturbi del sonno che possono incidere sui sintomi dell'autismo. I risultati condotti su 55 bambini indicano che poche ore di sonno notturno sono correlate a livelli autistici più elevati e a carenze nelle abilità sociali. Sono emerse relazioni significative tra qualità del sonno e caratteristiche dell'autismo.

Abstract/Sommario: Ormai è accertato che esiste una relazione tra la perdita di peso corporeo e l'Alzheimer, ma si sono realizzati pochi studi sull'incidenza della componente del ritardo mentale in questa popolazione. Per questo gli autori hanno condotto una ricerca per 4 anni su soggetti con sindrome Down diagnosticati e non con Alzheimer e confrontando i mutamenti del peso con un gruppo di controllo. Anche in questo gruppo sono state verificate relazioni tra demenza e peso. La ricerca ha offerto utili ...; [Leggi tutto...] Ormai è accertato che esiste una relazione tra la perdita di peso corporeo e l'Alzheimer, ma si sono realizzati pochi studi sull'incidenza della componente del ritardo mentale in questa popolazione. Per questo gli autori hanno condotto una ricerca per 4 anni su soggetti con sindrome Down diagnosticati e non con Alzheimer e confrontando i mutamenti del peso con un gruppo di controllo. Anche in questo gruppo sono state verificate relazioni tra demenza e peso. La ricerca ha offerto utili indicazioni per l'alimentazione e la salute di questa popolazione.

Abstract/Sommario: Gli autori hanno voluto indagare sulle problematiche di peso (obesità o sottopeso) presenti in 282 adulti con ritardo mentale ospitati in strutture residenziali in Norvegia. I dati ottenuti indicano che questa popolazione presenta sottopeso correlati al ritardo mentale grave e obesità in presenza di ritardo medio - lieve. Il rifiuto di cibo e il vomito autoprocurato sono i comportamenti più frequenti nel sottopeso, mentre la mancanza di controllo nei pasti è correlata all'obesità.