Monografie (a stampa)
Marinelli, Jyotini
UNIMC Università di Macerata. Dipartimento di Sienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo. Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche, a.a. 2020-2021
Abstract/Sommario: La LIS (lingua dei segni italiana) non è molto diffusa e utilizzata ma ultimamente sono stati fatti molti passi in avanti per quanto riguarda il suo riconoscimento e il suo utilizzo. C’è chi è sordo dalla nascita e chi lo è diventato successivamente. Ma come vivono i sordi? Come comunicano? Quali problemi devono affrontare? “Le moderne protesi acustiche e l’avvento degli impianti cocleari stanno cambiando il modo in cui gli udenti concepiscono i problemi della sordità. Hanno anche port ...; [Leggi tutto...]
La LIS (lingua dei segni italiana) non è molto diffusa e utilizzata ma ultimamente sono stati fatti molti passi in avanti per quanto riguarda il suo riconoscimento e il suo utilizzo. C’è chi è sordo dalla nascita e chi lo è diventato successivamente. Ma come vivono i sordi? Come comunicano? Quali problemi devono affrontare? “Le moderne protesi acustiche e l’avvento degli impianti cocleari stanno cambiando il modo in cui gli udenti concepiscono i problemi della sordità. Hanno anche portato molte persone sorde, genitori e clinici a interrogarsi su quale possa essere il ruolo delle lingue dei segni in quest’epoca di tecnologie per l’udito senza precedenti”. Anche in assenza di documentazione una cosa è certa: la storia della lingua dei segni è antica quanto quella dell’umanità. Pur non essendo esprimibile in cifre, è certo che già nella preistoria i sordi tendessero a raggrupparsi per comunicare a gesti tra loro, creando così le premesse per lo sviluppo di una lingua. È difficile pensare all’esistenza di una lingua che non può essere parlata o ascoltata, eppure esiste: è il caso della lingua dei segni, uno strumento che vale oro per le persone sorde. La storia della lingua dei segni è una storia tormentata, che nei secoli ha affrontato ostacoli non indifferenti, tanto che venne addirittura proibita. E anche grazie alle rivendicazioni della comunità sorda, la loro diversità trovò comprensione e dignità. Le lingue dei segni costituiscono la modalità di comunicazione principale per le persone sorde che non possono sfruttare il canale acustico – vocale ma devono ricorrere esclusivamente al canale visivo – gestuale. Molti studi si sono interessati alle lingue dei segni ed hanno evidenziato come queste attivino le stesse aree cerebrali attivate dalle lingue vocali. È per questo che la lingua dei segni non viene utilizzata solo ed esclusivamente con le persone sorde ma anche con persone che presentano problematiche comportamentali, comunicative e anche con bambini autistici. Anche per questo vale la pena conoscere e avvicinarsi alla lingua dei segni: può essere un valido strumento di aiuto e di inclusione con tutte quelle persone che presentano delle difficoltà nella comunicazione. Altri studi sono stati poi condotti per analizzare il processo di acquisizione delle lingue dei segni nei bambini sordi ed hanno mostrato come tale processo segua le stesse fasi del processo di acquisizione delle lingue vocali nei bambini udenti. La lingua dei segni non ostacola il processo di acquisizione del linguaggio come si è sempre pensato in passato, ma al contrario costituisce un punto di forza in grado di favorire lo sviluppo linguistico della persona sorda. La tesi è divisa in tre capitoli.
Nel primo capitolo verrà presentata a grandi linee l’evoluzione della storia dei sordi dal punto di vista storico. Successivamente verrà analizzata la situazione odierna delle persone sorde e degli strumenti disponibili per permettere la loro comunicazione. Verranno descritte le tecnologie presenti ora, come le protesi acustiche e gli impianti cocleari e verrà introdotta la lingua dei segni.
Nel secondo capitolo verrà fornita una panoramica della lingua dei segni italiana, in particolare sulla sua grammatica, per poi concentrarsi sulle modalità di acquisizione della lingua parlata da parte dei bambini udenti e successivamente da parte dei bambini sordi. Verranno poi analizzati i vantaggi che la lingua dei segni apporta alle persone sorde e le criticità che presenta. Nel terzo ed ultimo capitolo verranno presentati i metodi educativi principali, ovvero il metodo orale, il metodo bimodale e il metodo bilingue, e verranno introdotte le figure professionali che si occupano di tali modalità educative. Quest’ultimo capitolo è dedicato all’efficacia e all’importanza dell’educazione bilingue del bambino sordo. La sordità è come se fosse invisibile: si riconosce solo quando si deve comunicare. Per questo è importante che ci siano tutti gli strumenti e le condizioni necessarie affinché i sordi possano comunicare e integrarsi al meglio nella società. Lo sviluppo delle tecnologie per l’udito sta aumentando sempre di più le possibilità di recupero acustico nella persona sorda, tuttavia bisogna sempre considerare che anche con gli apparecchi acustici, come l’impianto cocleare, l’esperienza uditiva naturale è solo approssimata.