Trattamento educativo del comportamento autolesionistico in un ragazzo con grave ritardo mentale
Abstract/Sommario: La presenza di comportamenti autolesivi in persone con grave ritardo mentale ed evolutivo è stata ampiamente documentata da una serie di studi scientifici che, negli ultimi anni, hanno posto l’enfasi sull’analisi funzionale del comportamento attraverso sistemi sempre più raffinati di osservazione e valutazione del comportamento problema. La possibilità di utilizzo di una risposta comunicativa alternativa che, in alcuni casi sembra costituire una procedura di intervento valida, in quest ...; [leggi tutto]
La presenza di comportamenti autolesivi in persone con grave ritardo mentale ed evolutivo è stata ampiamente documentata da una serie di studi scientifici che, negli ultimi anni, hanno posto l’enfasi sull’analisi funzionale del comportamento attraverso sistemi sempre più raffinati di osservazione e valutazione del comportamento problema. La possibilità di utilizzo di una risposta comunicativa alternativa che, in alcuni casi sembra costituire una procedura di intervento valida, in questo studio è risultata di difficile applicazione, e comunque non risolutiva, visto che il comportamento veniva attuato dal bambino esclusivamente per evitamento/fuga della situazione. Lo studio era finalizzato alla riduzione di un comportamento autolesionistico grave (pugni in testa) esibito principalmente durante la situazione pasti e nelle attività educative svolte a tavolino, con un'incidenza elevata da richiedere un intervento immediato per preservare l'incolumità.
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La pluriminorazione psicosensoriale si ha quando alla minorazione della vista (cecità o ipovisione) e/o dell’udito (sordità o ipoacusia) si aggiungono altre minorazioni (disabilità intellettive e/o motorie e/o lesioni neurologiche e/o gravi patologie organiche)