Abstract/Sommario: Le attività del così detto "terzo settore" si sviluppano partendo dal principio che il riconoscimento delle difficoltà della persona con disabilità passa tramite un percorso di accettazione e integrazione sociale, per garantire la massima autonomia possibile, creare una soddisfacente vita di relazione e un adeguato inserimento sociale. Esse creano, dunque, in un contesto di rete sociale, le opportunità per una qualità di vita ottimale per la persona con disabilità fisica, mentale o rel ...; [leggi tutto]
Le attività del così detto "terzo settore" si sviluppano partendo dal principio che il riconoscimento delle difficoltà della persona con disabilità passa tramite un percorso di accettazione e integrazione sociale, per garantire la massima autonomia possibile, creare una soddisfacente vita di relazione e un adeguato inserimento sociale. Esse creano, dunque, in un contesto di rete sociale, le opportunità per una qualità di vita ottimale per la persona con disabilità fisica, mentale o relazionale. Il contributo che segue racconta due esperienze che hanno il volontariato come denominatore comune: quella del Centro Medico Sociale Don Orione di Savignano Irpino (AV) e quella del Piccolo Cottolengo di Don Orione di Genova.
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Reti locali e volontariato/ Riccio, Maria Pia; Gandini, Davide; Cecchella, Marco; Cervizzo, Romina ; Mongiardini, Agnese. - Spiritualità e Qualità di Vita, 2018, 3, 6 ; pp. 106-111
[Fa parte di]Spiritualità e Qualità di Vita: Publicazione semestrale di informazione scientifica / Franchini, Roberto2018, 3, 6; pp. 106-111
La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile, data dall’effetto di gravi patologie psichiche e neuromotorie in un ambiente di vita sfavorevole