La terapia occupazionale : passato, presente, futuro
Abstract/Sommario: I contributi che figurano nel presente numero della Rivista si riferiscono in massima parte alle esperienze condotte nell'ambito della Terapia Occupazionale presso le strutture de La Nostra Famiglia. E’ infatti nei Centri di questa Associazione che la T.O. è stata utilizzata fin dalla sua introduzione in Italia, negli anni ‘50; in particolare, questo settore ha avuto importanti sviluppi presso il Centro di Ponte Lambro, grazie all'apporto entusiasta della terapista Rosetta Spreafico. M ...; [leggi tutto]
I contributi che figurano nel presente numero della Rivista si riferiscono in massima parte alle esperienze condotte nell'ambito della Terapia Occupazionale presso le strutture de La Nostra Famiglia. E’ infatti nei Centri di questa Associazione che la T.O. è stata utilizzata fin dalla sua introduzione in Italia, negli anni ‘50; in particolare, questo settore ha avuto importanti sviluppi presso il Centro di Ponte Lambro, grazie all'apporto entusiasta della terapista Rosetta Spreafico. Mirando al raggiungimento del massimo sviluppo funzionale possibile, la T.O. persegue l’obiettivo di conferire all'individuo un senso di capacità e di padronanza basato su ciò che egli stesso riesce a realizzare e rappresenta quindi uno strumento efficace per la valorizzazione di ogni singolo individuo disabile: “pensare” in termini di Terapia Occupazionale significa quindi "dar senso" ad ogni intervento riabilitativo. Questi principi di fondo della T.O emergono con chiarezza nei contributi di questo fascicolo, in cui vengono esaminati sia i contenuti specifici del settore (Ciol, Graziani), sia i suoi rapporti con il tempo libero e il gioco (Martocchi), con l’autonomia quotidiana (Guerreschi), con l'ambito scolastico (Ciol), con il lavoro (Boscarato), oltre alla relazione tra il modello biopsicosociale proposto dell'ICF e la prassi in T.O. (Martinuzzi, Giuriati) e alle prospettive nell'ambito della formazione (Zucca). I lavori contenuti nel presente numero della rivista possono quindi rappresentare il punto di partenza per un dibattito destinato ad aprire, pur valorizzando l’esperienza del passato, nuove prospettive in questo importante settore della riabilitazione.
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La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile, data dall’effetto di gravi patologie psichiche e neuromotorie in un ambiente di vita sfavorevole