La condivisione del dolore in coppie con un figlio disabile
Abstract/Sommario: Il presente contributo si propone di presentare i risultati di una ricerca, condotta presso il Servizio di Psicologia della Famiglia dell’IRCCS E. Medea, i cui obiettivi erano, da un lato, quello di verificare le possibili ripercussioni di una diversa origine eziopatogenetica della disabilità per un figlio sul singolo genitore, dall’altro quello di identificare possibili fattori protettivi per la stabilità della relazione di coppia. In particolare, si voleva verificare se la possibili ...; [leggi tutto]
Il presente contributo si propone di presentare i risultati di una ricerca, condotta presso il Servizio di Psicologia della Famiglia dell’IRCCS E. Medea, i cui obiettivi erano, da un lato, quello di verificare le possibili ripercussioni di una diversa origine eziopatogenetica della disabilità per un figlio sul singolo genitore, dall’altro quello di identificare possibili fattori protettivi per la stabilità della relazione di coppia. In particolare, si voleva verificare se la possibilità di legittimare e dare voce a emozioni e sentimenti, nonché la possibilità di condividere quanto provato con il proprio partner, potessero costituire un importante aiuto nell’affrontare e dare un senso ad un avvenimento così doloroso e difficile da accettare quale è quello della nascita di un figlio disabile e nel favorire il mantenimento di un legame di coppia supportivo. I risultati ottenuti hanno evidenziato nei genitori con un figlio con paralisi cerebrale infantile la centralità degli aspetti emotivi e l’importanza della loro condivisione come fattore protettivo per la stabilità della relazione coniugale; nei genitori con un figlio con sindrome malformativa, benché sia presente e possa considerarsi un fattore protettivo per la stabilità del rapporto la capacità di condividere con l’altro i propri vissuti emotivi, emerge una modalità di risposta agli eventi e alle relazioni centrata sulla razionalità e sulla capacità di valorizzare e accettare l’altro anche nei suoi limiti; infine nei genitori con figli sani i dati della ricerca mettono in luce la presenza di un’intimità che ha come punto di forza la capacità di esprimere all’altro i propri pensieri e vissuti, ma non la capacità di condividere i dolori. I risultati ottenuti, benché necessitino di ulteriori approfondimenti, presentano notevoli implicazioni.
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Il concetto di disabilità è un termine ombrello (secondo la classificazione ICF) che identifica le difficoltà di funzionamento della persona sia a livello personale che nella partecipazione sociale.
La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile, data dall’effetto di gravi patologie psichiche e neuromotorie in un ambiente di vita sfavorevole