Computer e integrazione nell'ipovisione: questioni metodologiche e didattiche
Abstract/Sommario: Tutta la conoscenza, l’apprendimento e la comunicazione scritta sono più laboriosi e faticosi per un bambino minorato visivo. Anche il gioco attivo è spesso una conquista non spontanea e che deve essere gioiosamente indotta. E così pure muoversi ed orientarsi, o semplicemente avere autonomia dignitosa in tanti momenti della quotidianità comporta un impegno maggiore. Il computer può tuttavia costituire, in qualche ambito della vita culturale e professionale, una concreta facilitazione c ...; [leggi tutto]
Tutta la conoscenza, l’apprendimento e la comunicazione scritta sono più laboriosi e faticosi per un bambino minorato visivo. Anche il gioco attivo è spesso una conquista non spontanea e che deve essere gioiosamente indotta. E così pure muoversi ed orientarsi, o semplicemente avere autonomia dignitosa in tanti momenti della quotidianità comporta un impegno maggiore. Il computer può tuttavia costituire, in qualche ambito della vita culturale e professionale, una concreta facilitazione che restituisce alla persona migliori opportunità di confronto, a volte interdette dalla minorazione, o comunque riduce in essa lo sforzo di apprendimento e comunicazione. I problemi e le difficoltà della persona ipovedente si presentano in misura tanto più grave e limitante quanto più incerta ed ambigua permane la conoscenza e la prospettiva della sua funzione visiva residua. Pur se non possiamo impostare e risolvere opportunamente il problema degli ipovedenti attingendo esclusivamente alle risorse della moderna tecnologia, sarebbe davvero un peccato non offrire loro tutte le opportunità per trarne ogni possibile aiuto.
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Computer e integrazione nell'ipovisione: questioni metodologiche e didattiche/ Bizzi, Vincenzo. - Tiflologia per l'integrazione, 2005, 15, 1 ; pp. 21-30
[Fa parte di]Tiflologia per l'integrazione: Rivista pedagogica e didattica per l'educazione dei minorati della vista / Piscitelli, Pietro2005, 15, 1; pp. 21-30