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Abstract: La deontologia medica definisce l'insieme dei principi che si riferiscono ai doveri che il medico ha nei confronti delle autorità, dei cittadini e dei colleghi.Si tratta dunque di norme di condotta nate all'interno del gruppo professionale che devono essere rigorosamente osservate dai suoi membri. Nell'intervento che segue si affrontano questioni di deontologia medica riguardanti specificatamente le persone con Disturbi del Neurosviluppo (DNS), con particolare riferimento alla disabili ...; [Read more...] La deontologia medica definisce l'insieme dei principi che si riferiscono ai doveri che il medico ha nei confronti delle autorità, dei cittadini e dei colleghi.Si tratta dunque di norme di condotta nate all'interno del gruppo professionale che devono essere rigorosamente osservate dai suoi membri. Nell'intervento che segue si affrontano questioni di deontologia medica riguardanti specificatamente le persone con Disturbi del Neurosviluppo (DNS), con particolare riferimento alla disabilità Intellettiva (DI) e al Disturbo dello Spettro Autistico (DdSA). Gli aspetti principali dell'applicazione del Codice deontologico medico alle pratiche di salute mentale rivolte a persone con DNS includono la relazione di cura, l'intervento psicofarmacologico, il consenso informato, la gestione del dolore, la medicina potenziativa, le tecnologie informatiche e telemedicina, l'interdisciplinarietà e le responsabilità professionali specifiche, il conflitto d'interessi e l'aggiornamento professionale.

Abstract: Nel presente articolo vengono presentati due esperimenti mirati a valutare la comprensione del significato delle espressioni facciali delle emozioni nelle persone con autismo.

Abstract: Fino a prima della diffusione del contagio da Coronavirus e del conseguente periodo di lockdown, in Italia la pratica clinica logopedica è stata condotta quasi esclusivamente in presenza. L’improvvisa crisi pandemica ha profondamente modificato anche l’attività del logopedista e ha fortemente incentivato la diffusione della telepractice che, ancora oggi, è ampiamente utilizzata. L’uso di una modalità a distanza richiama all’esigenza di linee di indirizzo per specificare strumenti e pro ...; [Read more...] Fino a prima della diffusione del contagio da Coronavirus e del conseguente periodo di lockdown, in Italia la pratica clinica logopedica è stata condotta quasi esclusivamente in presenza. L’improvvisa crisi pandemica ha profondamente modificato anche l’attività del logopedista e ha fortemente incentivato la diffusione della telepractice che, ancora oggi, è ampiamente utilizzata. L’uso di una modalità a distanza richiama all’esigenza di linee di indirizzo per specificare strumenti e procedure appropriati. Ne sono un esempio le recenti ‘Linee guida per i servizi di telemedicina’ approvate dal Ministero della Salute (2022). Nel presente lavoro sono state raccolte indicazioni utili a rispondere all’esigenza di utilizzare la modalità a distanza per la valutazione logopedica, facendo riferimento alla lunga esperienza della comunità scientifica intnernazionale.

Abstract: Dodici bambini con ritardo evolutivo (età cronologica dai 12 – 24 mesi) sono stati osservati nelle loro case durante studi analoghi di analisi funzionali, per verificare gli schemi emergenti di comportamenti autolesionistici. I risultati sono discussi in termini di implicazioni per la ricerca futura sugli interventi e sulla prevenzione precoce dei comportamenti autolesionistici..

Abstract: Attraverso l’espressività corporea si riescono a capire tante cose: si pensi ai soggetti con autismo dove la comunicazione a livello oculare che talvolta è assente, o a livello verbale è totalmente assente, esiste invece a livello motorio la possibilità di riuscire ad interpretare degli stati d’animo e comunque delle manifestazioni della personalità di quell’individuo. L'articolo illustra la valutazione: l'approccio funzionale; la valutazione degli adolescenti ed il loro programma educ ...; [Read more...] Attraverso l’espressività corporea si riescono a capire tante cose: si pensi ai soggetti con autismo dove la comunicazione a livello oculare che talvolta è assente, o a livello verbale è totalmente assente, esiste invece a livello motorio la possibilità di riuscire ad interpretare degli stati d’animo e comunque delle manifestazioni della personalità di quell’individuo. L'articolo illustra la valutazione: l'approccio funzionale; la valutazione degli adolescenti ed il loro programma educativo individualizzato; la valutazione informale e la formazione pratica. Sono indicati alcuni test per valutare.

Abstract: In questo studio viene valutata l'efficacia applicativa (effictiveness) di un trattamento intensivo e precoce secondo i principi dell'Analisi del Comportamento su un gruppo clinico di sei bambini con diagnosi di autismo di età compresa tra i 36-48 mesi lungo un periodo di tempo di sei mesi. I bambini sono stati assegnati in modo ramdomizzato ai gruppi sperimentali e di controllo. I bambini del gruppo sperimentale hanno ricevuto 18 ore di terapia settimanali suddivise tra casa e ambulat ...; [Read more...] In questo studio viene valutata l'efficacia applicativa (effictiveness) di un trattamento intensivo e precoce secondo i principi dell'Analisi del Comportamento su un gruppo clinico di sei bambini con diagnosi di autismo di età compresa tra i 36-48 mesi lungo un periodo di tempo di sei mesi. I bambini sono stati assegnati in modo ramdomizzato ai gruppi sperimentali e di controllo. I bambini del gruppo sperimentale hanno ricevuto 18 ore di terapia settimanali suddivise tra casa e ambulatorio. I risultati dopo 6 mesi d'intervento mettono in evidenza differenze statisticamente significative tra il pre e post test nel gruppo sperimentale. Inoltre, anche la dimensione dell'effetto per i bambini del gruppo sperimentale è clinicamente significativa.

Abstract: Questo studio ha esaminato la formazione di classi di equivalenza tra bambini con autismo e bambini con sviluppo normale. Un disegno a soggetto singolo è stato utilizzato per insegnare due delle sei relazioni di equivalenza. I partecipanti sono stati poi sottoposti a un test per determinare se le restanti quattro relazioni di equivalenza fossero state acquisite senza insegnamento. Cinque su 10 partecipanti con autismo hanno dimostrato di aver appreso tutti e quattro i rapporti non inse ...; [Read more...] Questo studio ha esaminato la formazione di classi di equivalenza tra bambini con autismo e bambini con sviluppo normale. Un disegno a soggetto singolo è stato utilizzato per insegnare due delle sei relazioni di equivalenza. I partecipanti sono stati poi sottoposti a un test per determinare se le restanti quattro relazioni di equivalenza fossero state acquisite senza insegnamento. Cinque su 10 partecipanti con autismo hanno dimostrato di aver appreso tutti e quattro i rapporti non insegnati. I restanti cinque partecipanti hanno mostrato incertezze. Nove dei 10 bambini a sviluppo tipico hanno dimostrato di aver compreso tutti i rapporti. La variazione delle condizioni di insegnamento non ha avuto alcun effetto significativo sui risultati. Molti bambini con autismo sono capaci di generalizzare le relazioni di equivalenza non insegnate. I risultati non riescono a sostenere la tesi che l'acquisizione di questo tipo di risposte sia un prerequisito per la nascita di relazioni di equivalenza non insegnate.

Abstract: L'articolo riporta l'esito di uno studio condotto su fratelli di bambini autistici per analizzare le abilità motorie precoci, il linguaggio e l'evoluzione delle abilità comunicative. Sono stati registrati momenti di in relazione con figure parentali a casa nel riodo di età tra i 5 e i 14 mesi di fratelli di autistici e non. Sono emerse carenze anche significative nelle abilità posturali, di coordinamento psicomotorio e linguistiche.

Abstract: I risultati di recenti ricerche suggeriscono che gli stimoli a bassa preferenza possano essere efficaci rinforzi. Questo studio ha confrontato le risposte a stimoli a elevata preferenza e a bassa preferenza, con rinforzo continuo. I risultati hanno dimostrato che le risposte erano maggiori quando veniva presentato un rinforzo a elevata preferenza. I risultati di altre ricerche suggeriscono che la variazione dello stimolo aumenti la potenza di rinforzi percepiti come molto preferiti. Qu ...; [Read more...] I risultati di recenti ricerche suggeriscono che gli stimoli a bassa preferenza possano essere efficaci rinforzi. Questo studio ha confrontato le risposte a stimoli a elevata preferenza e a bassa preferenza, con rinforzo continuo. I risultati hanno dimostrato che le risposte erano maggiori quando veniva presentato un rinforzo a elevata preferenza. I risultati di altre ricerche suggeriscono che la variazione dello stimolo aumenti la potenza di rinforzi percepiti come molto preferiti. Questo studio ha approfondito tale linea di ricerca verificando se la variazione degli stimoli fosse in grado di aumentare il potere di rinforzo di stimoli a bassa preferenza. I risultati hanno dimostrato che quando si presentavano tre stimoli a bassa preferenza in modo variato, i livelli di risposta raggiungevano quelli ottenuti con la presentazione di uno stimolo a elevata preferenza. Inoltre, si è chiarito che variando la presentazione di stimoli a bassa preferenza si aumentava e si manteneva elevata la percentuale di risposte corrette e di comportamento di impegno sul compito, con livelli simili a quelli ottenuti con stimoli a elevata preferenza nello svolgimento di prove singole.

Abstract: Gli studi condotti sul comportamento ripetitivo nell'autismo non hanno portato informazioni utili su questi comportamenti al fine della diagnosi. Gli autori hanno voluto realizzare una topografia di questi comportamenti classificandoli anche per la gravità sia in persone autistiche e non. Si riportano i risultati della ricerca e le relazioni emerse tra questi e la sindrome.