Abstract: Nel panorama delle diverse scuole di pensiero che hanno messo a punto degli strumenti per lo sviluppo cognitivo e metacognitivo occupa un posto importante la metodologia di R. Feuerstein, che si fonda sulla teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale e dell'Esperienza di Apprendimento Mediato. Feuerstein ha sempre sostenuto una visione dinamica dell'intelligenza umana che deriva dalla plasticità del cervello e attualmente la neuroscienza conferma questa caratteristica. Poiché l'a ...; [Read more...]
Nel panorama delle diverse scuole di pensiero che hanno messo a punto degli strumenti per lo sviluppo cognitivo e metacognitivo occupa un posto importante la metodologia di R. Feuerstein, che si fonda sulla teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale e dell'Esperienza di Apprendimento Mediato. Feuerstein ha sempre sostenuto una visione dinamica dell'intelligenza umana che deriva dalla plasticità del cervello e attualmente la neuroscienza conferma questa caratteristica. Poiché l'assunto centrale della metodologia è quello di ritenere possibile intervenire nella crescita cognitiva, affettivo-emotiva, sociale, comportamentale e neuronale, Feuerstein ha indagato anche le condizioni necessarie a promuovere la modificabilità cognitiva strutturale. Prima di tutto egli assegna un ruolo fondamentale al mediatore, cioè colui che fa da intermediario tra un sapere e il soggetto che impara; il mediatore offre ai suoi allievi la possibilità di imparare a raccogliere, interpretare ed organizzare le diverse informazioni ricevute dall'ambiente e, di conseguenza, di rendersi autonomi nell'apprendimento, favorendo, inoltre, la capacità di adattamento a tutte le nuove situazioni. Per interagire in modo efficace con l'allievo, il mediatore deve seguire alcuni criteri guida che sono i cosiddetti Criteri di Mediazione. Le esperienze di applicazione della metodologia di F. nella scuola dell'infanzia (dove svolge il suo servizio) sono il frutto di un percorso formativo dell'autrice, il cui corso è stato finalizzato alla conoscenza dei principi fondanti del pensiero di Feuerstein ed all'acquisizione della capacità di applicare alcuni strumenti del Programma di Arricchimento Strumentale (PAS): il PAS Standard 1 e il PAS Basic 1. Ciò ha permesso all'autrice ed alle sue colleghe di svolgere un proficuo lavoro di formazione attraverso vari corsi, in merito all'applicazione degli strumenti in classe, mediante un procedimento attivo di riflessione teorica e pratica educativa. Da ciò è scaturita una ricerca aperta e permanente sui percorsi cognitivi e metacognitivi, con la possibilità di interloquire con vari esperti formatori e rendersi maggiormente più flessibile ai bisogni degli allievi, soprattutto di quelli con difficoltà di varia natura.
Abstract: In questo articolo, l'autrice riprende la presentazione delle esperienze di applicazione della metodologia di Feuerstein nella scuola dell'infanzia, volta a promuovere lo sviluppo delle funzioni cognitive. Si è già visto nella prima parte di questo lavoro che Feuerstein ha individuato una serie di funzioni cognitive che possono essere carenti (cioè processi di pensiero non adeguatamente sviluppati), ma per i bambini della scuola dell'obbligo (e in particolare per quelli della scuola de ...; [Read more...]
In questo articolo, l'autrice riprende la presentazione delle esperienze di applicazione della metodologia di Feuerstein nella scuola dell'infanzia, volta a promuovere lo sviluppo delle funzioni cognitive. Si è già visto nella prima parte di questo lavoro che Feuerstein ha individuato una serie di funzioni cognitive che possono essere carenti (cioè processi di pensiero non adeguatamente sviluppati), ma per i bambini della scuola dell'obbligo (e in particolare per quelli della scuola dell'infanzia) è preferibile fare riferimento alla loro traduzione in funzioni cognitive positive, cioè comportamenti che rendono visibile all'insegnante i processi mentali efficaci attivati dal bambino (soggetto) che apprende, formulati con una terminologia facilitata. Nella fase di elaborazione (dove avviene la trasformazione delle informazioni ricevute in conoscenza organizzata), le funzioni cognitive individuate, secondo l'autrice, sono molteplici: analisi del disequilibrio, pertinenza, pianificazione, confronto e classificazione, ecc. A questa fase segue poi quella di output, dove viene espresso il pensiero da comunicare e le cui funzioni cognitive individuate sono: controllo dell'impulsività, controllo a non agire per prove ed errori,comunicazione autodecentrata, schematizzazione, chiarezza espositiva e trasposizione visiva. Le attività per lo sviluppo delle funzioni cognitive di elaborazione favoriscono la capacità di cogliere la presenza di una situazione di disequilibrio cognitivo (ciò per quanto riguarda le funzioni cognitive già sviluppate), mentre per i bambini dai 3 ai 6 anni esse sono ancora in fase di costruzione. Di conseguenza le attività mirano ad un progressivo sviluppo in relazione alle relative funzioni di apprendimento emergenti per arrivare dopo alla loro forma più matura.