Abstract: Gli autori propongono un training nel loro volume "Lettura e comprensione per immagini" (2018) che vuole essere un rinforzo dello stile cognitivo tipico di quei bambini che sono in grado di apprendere solo attraverso una modalità analogica, devono cioè vedere prima la forma delle cose. Si tratta di un percorso integrativo ai primi apprendimenti, rivolto agli alunni che fanno fatica a riconoscere la parola scritta, non comprendono un linguaggio figurato, hanno una scarsa conoscenza degl ...; [Read more...]
Gli autori propongono un training nel loro volume "Lettura e comprensione per immagini" (2018) che vuole essere un rinforzo dello stile cognitivo tipico di quei bambini che sono in grado di apprendere solo attraverso una modalità analogica, devono cioè vedere prima la forma delle cose. Si tratta di un percorso integrativo ai primi apprendimenti, rivolto agli alunni che fanno fatica a riconoscere la parola scritta, non comprendono un linguaggio figurato, hanno una scarsa conoscenza degli argomenti e della sintassi ed anche non comprendono la struttura del testo. Il volume rappresenta uno strumento didattico in grado di favorire nel bambino lo sviluppo cognitivo attraverso la decodificazione e l'interpretazione del segno iconico. Il percorso è rivolto agli allievi del primo biennio della scuola primaria e vuole essere lo spunto didattico (anche curricolare) per il consolidamento degli apprendimenti della lettura e della scrittura; inoltre, può essere utilizzato anche per i bambini della scuola dell'infanzia, come strumento di lavoro sui prerequisiti della lettura e scrittura e sull'osservazione delle immagini. Questo testo è rivolto agli insegnanti (anche di sostegno), educatori e terapisti che lavorano soprattutto con quei bambini con bisogni educativi speciali, con disabilità cognitiva e con difficoltà di apprendimento. Il modello indicato dai due autori (e che desiderano diffondere) è quello che si basa sulla esigenza di un inserimento attivo e consapevole del bambino nel processo di lettura, nello sviluppo della persona; e quindi, un percorso didattico, educativo e/o terapeutico deve diventare una relazione significativa tra il bambino e l'adulto, che deve essere in grado di confermare il valore dell'allievo al di là dei suoi successi scolastici.
Abstract: L'obiettivo di questo articolo consiste nel presentare agli insegnanti della scuola dell'infanzia una serie di strumenti operativi in grado di sostenere i bambini nella loro crescita metacognitiva relativa alla lettura e alla scrittura. Alcuni studi condotti hanno dato un cospicuo contributo alla ricerca dei processi metacognitivi riguardanti il processo di lettura e scrittura in bambini prescolari; in particolare, è stato dimostrato che anche i bambini della scuola dell'infanzia sono ...; [Read more...]
L'obiettivo di questo articolo consiste nel presentare agli insegnanti della scuola dell'infanzia una serie di strumenti operativi in grado di sostenere i bambini nella loro crescita metacognitiva relativa alla lettura e alla scrittura. Alcuni studi condotti hanno dato un cospicuo contributo alla ricerca dei processi metacognitivi riguardanti il processo di lettura e scrittura in bambini prescolari; in particolare, è stato dimostrato che anche i bambini della scuola dell'infanzia sono in grado di pensare in maniera metacognitiva, se stimolati in modo opportuno. La metacognizione (e le sue fondamentali attività: riflessione e controllo) che serve ad elaborare le informazioni ricevute si sviluppa molto precocemente; infatti, i bambini della scuola dell'infanzia hanno già la conoscenza delle loro attività cognitive (anche se non è ancora sistematica), con lo sviluppo poi impareranno a gestire le proprie risorse e a utilizzare meglio le loro strategie. Il programma ideato dagli autori nel 2016 è nato dalla volontà di preparare i bambini della scuola dell'infanzia a pensare metacognitivamente a quelle attività che la loro mente compie di fronte alle situazioni inerenti la lettura e la scrittura. Tale programma si rivolge ai bambini della scuola dell'infanzia (dai 4-5 anni) e ai bambini anche della prima classe della scuola primaria. L'obiettivo è quello di fornire ai bambini una serie di strumenti in grado di sostenerli nella loro crescita metacognitiva; e quindi, di attivare conoscenze e procedure che consentono, in modo graduale, al bambino di esercitare un controllo attivo e consapevole sul proprio lavoro e su tutti i processi di apprendimento. E', quindi, importante stimolare i bambini a riflettere sulle attività che svolgono (oppure che hanno appena terminato), poiché ciò accresce la loro attenzione verso il compito assegnato loro e migliora in tal caso la prestazione.
Abstract: Gli studi che nel corso degli anni hanno cercato di valutare la conoscenza del tempo nei bambini si sono focalizzati per lo più su compiti sperimentali, anziché sulle difficoltà di rappresentazione temporale che si incontrano nella vita quotidiana; alcune ricerche hanno riscontrato le difficoltà che i bambini a sviluppo atipico possiedono riguardo la percezione del tempo. Questo deficit può spiegare alcuni problemi che sono legati alle difficoltà della vita quotidiana di questi bambini ...; [Read more...]
Gli studi che nel corso degli anni hanno cercato di valutare la conoscenza del tempo nei bambini si sono focalizzati per lo più su compiti sperimentali, anziché sulle difficoltà di rappresentazione temporale che si incontrano nella vita quotidiana; alcune ricerche hanno riscontrato le difficoltà che i bambini a sviluppo atipico possiedono riguardo la percezione del tempo. Questo deficit può spiegare alcuni problemi che sono legati alle difficoltà della vita quotidiana di questi bambini (organizzazione e pianificazione delle attività). I dati raccolti finora da tali ricerche hanno fornito informazioni su esperimenti poco applicabili al contesto quotidiano e scolastico dei bambini o la percezione e la gestione del tempo di questi bambini è stata data sulla base dei giudizi dati dai genitori e insegnanti. Non è stata quasi mai presa in considerazione la risposta dei bambini riguardante tale tema. Il lavoro in questo caso condotto dagli autori ha cercato di colmare questa lacuna; il loro obiettivo è stato quello di estendere le conoscenze legate alla capacità di rappresentazione e gestione del tempo sia nei bambini a sviluppo tipico e sia in quelli a sviluppo atipico. E' stato, quindi, proposto un questionario. La ricerca ha coinvolto più di mille bambini frequentanti la scuola primaria ed anche un gruppo di bambini che presentano disturbi di ADHD. I risultati hanno evidenziato i valori indicativi di prestazione dei bambini a sviluppo tipico ed hanno dimostrato, oltre all'utilità del questionario, l'esistenza nei bambini con disturbi di ADHD della mancanza della percezione del tempo.