Abstract: Gli autori hanno voluto approfondire la possibile relazione tra demenza e sindrome Down con uno studio longitudinale condotto su persone oltre i 35 anni di età. Sono stati utilizzati strumenti specifici come l'ICD-10, il Test for Severe Impairment e il Down Syndrome Mental Status Examination, per correlare gli aspetti cognitivi con i dati ottenuti dal Daily Living Skills Questionnaire e dal Dementia Questionnaire for Mental Retarded. La demenza è risultata positivamente correlata all'e ...; [Read more...]
Gli autori hanno voluto approfondire la possibile relazione tra demenza e sindrome Down con uno studio longitudinale condotto su persone oltre i 35 anni di età. Sono stati utilizzati strumenti specifici come l'ICD-10, il Test for Severe Impairment e il Down Syndrome Mental Status Examination, per correlare gli aspetti cognitivi con i dati ottenuti dal Daily Living Skills Questionnaire e dal Dementia Questionnaire for Mental Retarded. La demenza è risultata positivamente correlata all'età, alla presenza di epilessia e al deficit sensoriale. Il Dementia Questionnaire for Mental Retarded è stato il più sensibile nell'individuare i cambiamenti e si conferma che la popolazione Down è a rischio di decadimento cognitivo come, per altro, tutta la popolazione diagnosticata con deficit intellettivo grave.
Abstract: La sindrome DiGeorge (22q11DS) o velocardiofacciale incide su 1 caso ogni 1600 nati e comporta problematiche a livello neurocognitivo e sociale. Gli autori hanno preso in esame le caratteristiche ambientali delle famiglie di questi bambini per individuare le possibili correlazioni con il comportamento sociale e con lo sviluppo cognitivo in età pediatrica. Utilizzando un questionario sono state raccolte informazioni dai genitori sui loro bambini in relazione a stile di vita, rapporto co ...; [Read more...]
La sindrome DiGeorge (22q11DS) o velocardiofacciale incide su 1 caso ogni 1600 nati e comporta problematiche a livello neurocognitivo e sociale. Gli autori hanno preso in esame le caratteristiche ambientali delle famiglie di questi bambini per individuare le possibili correlazioni con il comportamento sociale e con lo sviluppo cognitivo in età pediatrica. Utilizzando un questionario sono state raccolte informazioni dai genitori sui loro bambini in relazione a stile di vita, rapporto con i familiari, abilità sociali e caratteristiche emotive. Sono emerse correlazioni non significative tra stile parentale e abilità individuali. Solo l'intervento punitivo, lo stato socioeconomico e l'organizzazione familiare ha indicato qualche correlazione con le abilità funzionali presenti nei bambini. Si avanzano alcune considerazioni.
Abstract: Gli antipsicotici sono utilizzati frequentemente e a lungo per le persone con deficit intellettivo che presentano comportamenti aggressivi, ma non sono evidenti i benefici. Infatti disponiamo di pochi studi che si siano interessati della cessazione della terapia condotta per periodi molto lunghi. Gli autori hanno voluto indagare prima di tutto in tal senso e confrontare i risultati tra quanti hanno interrotto del tutto o in parte la terapia. Sono state coinvolte nella ricerca 98 person ...; [Read more...]
Gli antipsicotici sono utilizzati frequentemente e a lungo per le persone con deficit intellettivo che presentano comportamenti aggressivi, ma non sono evidenti i benefici. Infatti disponiamo di pochi studi che si siano interessati della cessazione della terapia condotta per periodi molto lunghi. Gli autori hanno voluto indagare prima di tutto in tal senso e confrontare i risultati tra quanti hanno interrotto del tutto o in parte la terapia. Sono state coinvolte nella ricerca 98 persone, tra i 15 e i 66 anni, seguite dai servizi residenziali olandesi e che hanno ricevuto terapie con psicofarmaci per più di sei mesi a causa di comportamenti aggressivi. Non sono emerse diversità significative, l'interruzione del trattamento con terapia antipsicotica coincide con l'aumento di comportamenti funzionali. la media dei trattamenti sembra non debba superare necessariamente le 14 settimane.
Abstract: Molti studi hanno rilevato l'associazione tra eventi della vita e problemi psicologici in adulti con deficit intellettivo. Per stabilire quali eventi possono essere fattori di rischio gli autori hanno messo a punto un disegno sperimentale con 68 adulti, utilizzando dati raccolti nell'arco di quattro anni. L'incrocio dei dati ha permesso di rilevare la relazione lineare tra evento negativo e problema psicologico. Gli autori evidenziano come ci sia necessità di continuare questi studi pe ...; [Read more...]
Molti studi hanno rilevato l'associazione tra eventi della vita e problemi psicologici in adulti con deficit intellettivo. Per stabilire quali eventi possono essere fattori di rischio gli autori hanno messo a punto un disegno sperimentale con 68 adulti, utilizzando dati raccolti nell'arco di quattro anni. L'incrocio dei dati ha permesso di rilevare la relazione lineare tra evento negativo e problema psicologico. Gli autori evidenziano come ci sia necessità di continuare questi studi per rilevare quale meccanismo permetta agli eventi di influenzare il benessere psicologico.
Abstract: Quanti presentano deficit intellettivo mancano spesso di autocontrollo, quello che tecnicamente viene definito come deficit inibitorio. Gli autori hanno condotto uno studio per valutare la gravità di questa carenza e le possibili relazioni con età, tipo e morbilità. L'analisi statistica, condotta tenendo conto di 28 combinazioni tra variabili, ha permesso di stabilire che il livello di gravità per la mancanza di autocontrollo varia dal medio al grave e questo non è influenzato da aspet ...; [Read more...]
Quanti presentano deficit intellettivo mancano spesso di autocontrollo, quello che tecnicamente viene definito come deficit inibitorio. Gli autori hanno condotto uno studio per valutare la gravità di questa carenza e le possibili relazioni con età, tipo e morbilità. L'analisi statistica, condotta tenendo conto di 28 combinazioni tra variabili, ha permesso di stabilire che il livello di gravità per la mancanza di autocontrollo varia dal medio al grave e questo non è influenzato da aspetti cognitivi o motivazionali.
Abstract: Per individuare le caratteristiche relazionali tra madri e bambini con deficit intellettivo in situazioni che richiedono problem solving, gli autori hanno creato situazioni ad hoc coinvolgendo 122 mamme e i relativi bambini con o senza deficit intellettivo. I bambini disabili hanno evidenziato minori capacità di negoziazione e le mamme hanno utilizzato modalità comunicative più direttive. Non sono emerse differenze di rilievo nelle modalità di rapporto, mentre la diade con disabilità i ...; [Read more...]
Per individuare le caratteristiche relazionali tra madri e bambini con deficit intellettivo in situazioni che richiedono problem solving, gli autori hanno creato situazioni ad hoc coinvolgendo 122 mamme e i relativi bambini con o senza deficit intellettivo. I bambini disabili hanno evidenziato minori capacità di negoziazione e le mamme hanno utilizzato modalità comunicative più direttive. Non sono emerse differenze di rilievo nelle modalità di rapporto, mentre la diade con disabilità intellettiva era caratterizzata da minore ricerca della soluzione o del compromesso. Quindi le mamme e i bambini con deficit intellettivo sono meno abili nella soluzione dei problemi e questo non dipende dalla qualità del comportamento espresso. Il programma denominato Parent-Child Problems-Solving Task sembra un valido strumento per valutare le competenze genitoriali ne periodo della fanciullezza.
Abstract: Modificare la consistenza del cibo e delle bevande è una prassi usuale quando si è in presenza di disfagia nella disabilità intellettiva. Queste persone dipendono dalla capacità dei loro caregiver di saper regolare la qualità del cibo in modo da garantire la sicurezza e il confort nei momenti dei pasti. Si tratta di una pratica che a prima vista sembra semplice e abituale, ma che genera non poco stress in chi si occupa dell'alimentazione di queste persone. Gli autori presentano un mode ...; [Read more...]
Modificare la consistenza del cibo e delle bevande è una prassi usuale quando si è in presenza di disfagia nella disabilità intellettiva. Queste persone dipendono dalla capacità dei loro caregiver di saper regolare la qualità del cibo in modo da garantire la sicurezza e il confort nei momenti dei pasti. Si tratta di una pratica che a prima vista sembra semplice e abituale, ma che genera non poco stress in chi si occupa dell'alimentazione di queste persone. Gli autori presentano un modello denominato Thickness Indicator Model (TIM) realizzato proprio per fornire linee guida per la diluizione degli alimenti. Per questo hanno messo a punto un disegno sperimentale coinvolgendo per diversi mesi 62 coppie di ceregiver divise in tre gruppi di studio. Il corso è risultato soddisfacente per i partecipanti che hanno apprezzato l'ausilio dei contenitori TIM che assicurano precisione e continuità nel tempo.