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Abstract: Riprendendo l'analisi della dimensione amore, che nel precedente contributo ha fatto da apripista all'importanza che tale dimensione esistenziale costituisce anche per le persone con disabilità, in questo ulteriore elaborato il focus è centrato sull'analisi di un paradigma generale istituzionale-formativo. L'articolato espositivo mira ad avvicinare quanto più possibile le persone con disabilità intellettiva alla padronanza di un insieme di abilità e conoscenze sul tema, oltre a gradi d ...; [Read more...] Riprendendo l'analisi della dimensione amore, che nel precedente contributo ha fatto da apripista all'importanza che tale dimensione esistenziale costituisce anche per le persone con disabilità, in questo ulteriore elaborato il focus è centrato sull'analisi di un paradigma generale istituzionale-formativo. L'articolato espositivo mira ad avvicinare quanto più possibile le persone con disabilità intellettiva alla padronanza di un insieme di abilità e conoscenze sul tema, oltre a gradi di consapevolezza e responsabilità personale. Competenze quindi che permettono alla persona con disabilità un'autogestione della propria vita affettiva e sessuale.

Abstract: Le operazioni legate a una reale inclusione sociale della persona con disabilità richiedono nel tempo analisi e rivisitazioni dei sistemi progettuali in atto. Con questo lavoro , partendo da alcune caratteristiche delle variabili principali del processo di apprendimento, si procede alla disanima di alcun dei fattori centrali che supportano tre dimensioni della personalità, che vengono denominate le tre A: Autonomia personale, Autodeterminazione e Amore. Le stesse dimensioni che concorr ...; [Read more...] Le operazioni legate a una reale inclusione sociale della persona con disabilità richiedono nel tempo analisi e rivisitazioni dei sistemi progettuali in atto. Con questo lavoro , partendo da alcune caratteristiche delle variabili principali del processo di apprendimento, si procede alla disanima di alcun dei fattori centrali che supportano tre dimensioni della personalità, che vengono denominate le tre A: Autonomia personale, Autodeterminazione e Amore. Le stesse dimensioni che concorrono alla realizzazione di una adultità sostenibile.

Abstract: Dopo aver trattato in interventi precedenti dell'autonomia e dell'autodeterminazione, l'autore affronta il tema dell'amore sempre come elemento costituente il costrutto personologico dell'individuo. Si affrontano alcuni aspetti nodali di cosa avviene dall'attaccamento primario all'età adulta nel percorso affettivo e sessuale della persona con disabilità intellettiva.

Abstract: Parlare oggi di disabilità intellettive e del neurosviluppo sempre più significa confrontarsi con temi quali la partecipazione, autodeterminazione, autonomia, autorappresentanza, vita indipendente ed inclusione nella comunità, diritto alla vita adulta. Questo, non solo grazie all’evoluzione ed agli avanzamenti, in termini di costruzione di pensiero e cambiamento, ma anche di realizzazione di strumenti e pratiche, portati avanti dalle stesse persone con disabilità e dalle loro famiglie ...; [Read more...] Parlare oggi di disabilità intellettive e del neurosviluppo sempre più significa confrontarsi con temi quali la partecipazione, autodeterminazione, autonomia, autorappresentanza, vita indipendente ed inclusione nella comunità, diritto alla vita adulta. Questo, non solo grazie all’evoluzione ed agli avanzamenti, in termini di costruzione di pensiero e cambiamento, ma anche di realizzazione di strumenti e pratiche, portati avanti dalle stesse persone con disabilità e dalle loro famiglie ed organizzazioni, e in piena coerenza con quelli che sono i documenti ed i paradigmi che oggi rappresentano, a livello nazionale ed internazionale, i principali riferimenti nell’evoluzione del pensiero in materia di disabilità. L'autrice richiama i tre documento di riferimento per la partecipazione attiva dell apersona con disabilità: l'ICF, la Convenzione ONU e il modello della Qualità della Vita.

Abstract: Il progetto multicentrico di ricerca DAD nato circa 10 anni fa aveva l'obiettivo di sviluppare strumenti di valutazione e di intervento nella Disabilità intellettiva anziana con demenza e di verificare gli esiti longitudinali, alcuni dei quali sono sotto riportati. ANFFAS Trentino onlus è stato il capofila di un progetto d'eccellenza che ha condotto allo sviluppo di strumenti e competenze finalmente fruibili anche in ambito italiano. Oggi anche in italia la demenza può essere trattata ...; [Read more...] Il progetto multicentrico di ricerca DAD nato circa 10 anni fa aveva l'obiettivo di sviluppare strumenti di valutazione e di intervento nella Disabilità intellettiva anziana con demenza e di verificare gli esiti longitudinali, alcuni dei quali sono sotto riportati. ANFFAS Trentino onlus è stato il capofila di un progetto d'eccellenza che ha condotto allo sviluppo di strumenti e competenze finalmente fruibili anche in ambito italiano. Oggi anche in italia la demenza può essere trattata con l'obiettivo di rallentare la progressione, mantenendo una qualità di vita discreta anche nelle persone con DI. Aumentare gli sforzi di applicazione di specifici approcci che sembrano offrire spiragli interessanti anche in condizioni cliniche apparentemente senza speranza è quanto auspicano gli autori.

Abstract: Da tempo nei servizi e sostegni alle persone con disabilità si riflette sul costrutto di Qualità della Vita, all'interno di un nuovo paradigma che potrebbe essere definito olistico, o esistenziale. Gli aspetti personali si aggiungono a quelli clinici e funzionali, disegnando un modello di presa in carico che riconduce i tradizionali interventi sanitari e riabilitativi entro una cornice più ampia, in grado di finalizzare i loro obiettivi in modo più chiaro, e di trovarne altri, entro sf ...; [Read more...] Da tempo nei servizi e sostegni alle persone con disabilità si riflette sul costrutto di Qualità della Vita, all'interno di un nuovo paradigma che potrebbe essere definito olistico, o esistenziale. Gli aspetti personali si aggiungono a quelli clinici e funzionali, disegnando un modello di presa in carico che riconduce i tradizionali interventi sanitari e riabilitativi entro una cornice più ampia, in grado di finalizzare i loro obiettivi in modo più chiaro, e di trovarne altri, entro sfere più profonde ed esistenziali. Una questione ulteriore, oggetto del presente contributo, è la seguente: quale posto occupa la spiritualità nel costrutto di Qualità di Vita? Essa è semplicemente un tratto psicologico, o è una dimensione altra e ulteriore? In questo caso, in quali modelli è presente un'adeguata considerazione di questo nono dominio? Infine: prendendo posizione per modelli di Qualità di Vita che includano la dimensione spirituale nella valutazione dei bisogni (e nella progettazione degli interventi), quali sostegni potrebbero essere organizzati per facilitare la piena espressione della vita spirituale e l'appartenenza alle comunità di fede?

Abstract: Il contributo si concentra sui bambini e ragazzi con doppia eccezionalità, una condizione che combina elevate potenzialità con disabilità. La dimensione emotiva e relazionale, così come le strategie e le tecniche didattiche da impiegare, emergono come argomenti cruciali per questa popolazione spesso trascurata nel dibattito educativo. La doppia eccezionalità offre terreno di riflessione per insegnanti ed esperti, spingendo a considerare la disabilità attraverso un approccio inclusivo s ...; [Read more...] Il contributo si concentra sui bambini e ragazzi con doppia eccezionalità, una condizione che combina elevate potenzialità con disabilità. La dimensione emotiva e relazionale, così come le strategie e le tecniche didattiche da impiegare, emergono come argomenti cruciali per questa popolazione spesso trascurata nel dibattito educativo. La doppia eccezionalità offre terreno di riflessione per insegnanti ed esperti, spingendo a considerare la disabilità attraverso un approccio inclusivo secondo il modello bio-psico-sociale dell’ICF. Il profilo di doppiamente eccezionale più diffuso e conosciuto è quello dell’autismo ad alto funzionamento o sindrome di Asperger.

Abstract: Esiste, tra le altre, una barriera all’inclusione sociale di cui si parla poco: i comportamenti problema. La presenza di comportamenti problema nell’abituale repertorio comportamentale di una persona è il limite più grande e la barriera più importante a percorsi di inclusione: non si parla solamente di aggressività eterodiretta o autodiretta, ma anche di stranezze, bizzarrie e/o modalità comportamentali abituali nel repertorio della persona che possano generare paura, timore, diffidenz ...; [Read more...] Esiste, tra le altre, una barriera all’inclusione sociale di cui si parla poco: i comportamenti problema. La presenza di comportamenti problema nell’abituale repertorio comportamentale di una persona è il limite più grande e la barriera più importante a percorsi di inclusione: non si parla solamente di aggressività eterodiretta o autodiretta, ma anche di stranezze, bizzarrie e/o modalità comportamentali abituali nel repertorio della persona che possano generare paura, timore, diffidenza o preoccupazione negli altri. In taluni casi quello sui problemi comportamentali è l’unico intervento che può costituire i prerequisiti e rimuovere le barriere a una reale inclusione sociale, ma è sempre bene ricordare che qualunque intervento su problemi comportamentali: deve essere il risultato di attente analisi e considerazioni; deve prevedere un programma scritto e dettagliato; deve seguire i principi del trattamento meno restrittivo; deve prevedere un avallo dell’equipe tecnica multidisciplinare e del medico responsabile; deve prevedere frequenti verifiche e controlli.

Abstract: Il numero 3 della Rivista è interamente dedicato Domini che costituiscono il Paradigma della Qualità della Vita delle Persone con Disabilità: Benessere Fisico, Benessere Materiale, Benessere Emozionale per una esistenza autentica pienamente vissuta. I contributi presentano approcci e letture del tutto diversi: relazioni tecnico-scientifiche, eccellenti buone prassi, emozioni, stati d’animo, pensieri e riflessioni. Dalla creazione di un dizionario di termini relativi ad affettività e se ...; [Read more...] Il numero 3 della Rivista è interamente dedicato Domini che costituiscono il Paradigma della Qualità della Vita delle Persone con Disabilità: Benessere Fisico, Benessere Materiale, Benessere Emozionale per una esistenza autentica pienamente vissuta. I contributi presentano approcci e letture del tutto diversi: relazioni tecnico-scientifiche, eccellenti buone prassi, emozioni, stati d’animo, pensieri e riflessioni. Dalla creazione di un dizionario di termini relativi ad affettività e sessualità per quanti utilizzano PECS e CCA, si passa al benessere emozionale dei genitori fino ai domini del benessere nella disabilità grave.

Abstract: Per lungo tempo l’attenzione sulle famiglie delle persone con disabilità si è concentrata, oltre che sulla stessa persona con disabilità, sulle figure dei genitori. Solo più recentemente, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, la ricerca scientifica ha rivolto lo sguardo ai fratelli ed alle sorelle (siblings), realizzando diversi studi volti ad evidenziare gli effetti della presenza in famiglia di una persona con disabilità sullo sviluppo e sul benessere dell’altro o degli alt ...; [Read more...] Per lungo tempo l’attenzione sulle famiglie delle persone con disabilità si è concentrata, oltre che sulla stessa persona con disabilità, sulle figure dei genitori. Solo più recentemente, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, la ricerca scientifica ha rivolto lo sguardo ai fratelli ed alle sorelle (siblings), realizzando diversi studi volti ad evidenziare gli effetti della presenza in famiglia di una persona con disabilità sullo sviluppo e sul benessere dell’altro o degli altri fratelli. Tutte le ricerche evidenziano però la necessità che i fratelli e le sorelle siano sostenuti nel ricoprire – in base alle loro possibilità e capacità – il proprio ruolo all’interno del gruppo dei fratelli. La condizione di “siblings” può essere quindi concettualizzata come un’esperienza che può avere aspetti positivi e negativi: avere un fratello o una sorella con disabilità non determina infatti di per sé una determinata traiettoria di funzionamento ed è importante considerare i molteplici fattori sistemici, contestuali e biologici che entrano in gioco nel determinare appunto tale funzionamento sviluppando dei sostegni personalizzati, rivolti all’intero nucleo familiare ed anche alla stessa comunità educante, sulla base delle diverse esigenze dei diversi destinatari.