Abstract: Numerosi studi indicano che il supporto diretto di professionisti incide positivamente sulle persone con deficit intellettivo e favorisce la loro integrazione. La letteratura indica cinque possibili variabili che possono influenzare l'intervento a favore di questa popolazione: atteggiamenti, norme sociali, competenze maturate, identità e metavalutazione. Gli autori hanno voluto valutare come queste variabili psicologiche incidano nei sevizi resi dai professionisti. Un questionario è st ...; [Read more...]
Numerosi studi indicano che il supporto diretto di professionisti incide positivamente sulle persone con deficit intellettivo e favorisce la loro integrazione. La letteratura indica cinque possibili variabili che possono influenzare l'intervento a favore di questa popolazione: atteggiamenti, norme sociali, competenze maturate, identità e metavalutazione. Gli autori hanno voluto valutare come queste variabili psicologiche incidano nei sevizi resi dai professionisti. Un questionario è stato inviato a 927 figure professionali impegnate con persone con disabilità intellettiva e dalle risposte ottenute sono emerse differenze in relazione al tipo di servizio offerto, all'assistenza, all'atteggiamento verso l'inclusione o al tipo di struttura. La qualità del servizio offerto e i risultati sembrano risentire dell'atteggiamento verso l'inclusione e dell'esperienza maturata nei servizi. Gli autori raccomandano di mettere particolare attenzione a queste variabili psicologiche quando si vuole promuovere l'inclusione di queste persone.
Abstract: I bambini pluriminorati presentano problemi di sviluppo ben più complessi di quanti sono interessati da una singola disabilità. L'autrice ha voluto considerare questo aspetto confrontando diversi gruppi di bambini tra i 4 e gli 11 anni che erano risultati, intervistando i genitori con la Child Behavior Check List/4-18 (CBCL/4-18), con deficit intellettivo e disabilità visiva, o solo con deficit visivo, o solo con deficit intellettivo o, infine, nella norma. I dati ottenuti hanno eviden ...; [Read more...]
I bambini pluriminorati presentano problemi di sviluppo ben più complessi di quanti sono interessati da una singola disabilità. L'autrice ha voluto considerare questo aspetto confrontando diversi gruppi di bambini tra i 4 e gli 11 anni che erano risultati, intervistando i genitori con la Child Behavior Check List/4-18 (CBCL/4-18), con deficit intellettivo e disabilità visiva, o solo con deficit visivo, o solo con deficit intellettivo o, infine, nella norma. I dati ottenuti hanno evidenziato che quelli pluriminorati con deficit visivo avevano maggiori disturbi emozianli e comportamentali confronto agli altri gruppi e che tutti i bambini disabili presentano maggiori problemi emozionali e comportamentali di quelli risultati nella norma. Sono emerse differenze significative nei disturbi dell'attenzione, mentre quanti hanno deficit visivi, sia combinati con altre disabilità o no, presentano maggiori conseguenze di tipo somatico, come le infezioni agli occhi causate dal toccarli frequentemente.
Abstract: Alcune ricerche hanno evidenziato come quanti lavorano con persone adulte con deficit intellettivo possano essere esposti ad episodi di aggressività da parte dei propri assistiti. Questa condizione lavorativa può essere fonte di stress e causa di burnout, ma ancora non è ben documentata tra i professionisti del nord America. Gli autori hanno realizzato una indagine nello stato dell'Ontario su 926 componenti di staff impegnati con disabili intellettivi adulti ed hanno utilizzato la Masl ...; [Read more...]
Alcune ricerche hanno evidenziato come quanti lavorano con persone adulte con deficit intellettivo possano essere esposti ad episodi di aggressività da parte dei propri assistiti. Questa condizione lavorativa può essere fonte di stress e causa di burnout, ma ancora non è ben documentata tra i professionisti del nord America. Gli autori hanno realizzato una indagine nello stato dell'Ontario su 926 componenti di staff impegnati con disabili intellettivi adulti ed hanno utilizzato la Maslach Burnout Inventory - Human Services Survey. Attraverso l'indagine statistica è stato possibile constatare come quasi tutti i soggetti avevano subito aggressioni nei sei mesi precedenti e che le dimensioni di spersonalilzzazione, demotivazione e burnout erano altamente correlate all'aggressività subita. I dati confermano quanto già rilevato in altre aree geografiche sul basso livello di benessere emotivo e rischio di subire aggressioni. Gli autori segnalano che ci sono altri fattori che incidono sul benessere emotivo, ma che ancora non sono stati studiati adeguatamente.
Abstract: Molte persone con deficit intellettivo corrono gravi rischi durante i pasti: la presenza di disfagie o di comportamenti o di difficoltà fisiche richiedono l'utilizzo di validi supporti che garantiscano sicurezza e sana alimentazione. in questo studio sono stati presi in esame i tipi di supporto utilizzati con 2230 adulti inglesi diagnosticati con deficit intellettivo. L'indagine ha evidenziato che sono pochi quelli che si avvalgono di questi supporti ed in particolare vengono utilizzat ...; [Read more...]
Molte persone con deficit intellettivo corrono gravi rischi durante i pasti: la presenza di disfagie o di comportamenti o di difficoltà fisiche richiedono l'utilizzo di validi supporti che garantiscano sicurezza e sana alimentazione. in questo studio sono stati presi in esame i tipi di supporto utilizzati con 2230 adulti inglesi diagnosticati con deficit intellettivo. L'indagine ha evidenziato che sono pochi quelli che si avvalgono di questi supporti ed in particolare vengono utilizzati per agevolare il mangiare e il bere o per evitare il rigurgito. La presenza di supporti è maggiore quando la persona è pluriminorata o con problemi di salute (deficit visivo, problemi dentali, demenza, disturbi psicologici o comportamentali). Emerge negli autori la necessità di sensibilizzare quanti si fanno carico di queste persone sulla rilevanza dei rischi per la salute collegati al momento pasto.
Abstract: L’identificazione precoce della sordocecità è fondamentale al fine di garantire un insegnamento appropriato. Precedenti studi indicano che la sordocecità è spesso non riconosciuta. L’obiettivo degli autori è scoprire fino a che punto, la sordocecità è diagnosticata nelle persone con disabilità intellettiva (ID), in relazione anche alla dichiarazione del Parlamento Europeo del 2004 “la sordocecità è una disabilità distinta”. A seguire sono presentate alcune considerazioni e affermazioni ...; [Read more...]
L’identificazione precoce della sordocecità è fondamentale al fine di garantire un insegnamento appropriato. Precedenti studi indicano che la sordocecità è spesso non riconosciuta. L’obiettivo degli autori è scoprire fino a che punto, la sordocecità è diagnosticata nelle persone con disabilità intellettiva (ID), in relazione anche alla dichiarazione del Parlamento Europeo del 2004 “la sordocecità è una disabilità distinta”. A seguire sono presentate alcune considerazioni e affermazioni dalle quali hanno guidato gli autori a eseguire una ricerca su 253 casi seguiti dall’Istituto di Hartheim in Austria, con servizi di cura per le persone con disabilità intellettiva profonda, grave concomitante a disabilità multipla. I dati rilevati sono attinenti a 224 in grado di completare le valutazioni sia uditive e visive, Non è stato possibile per ventinove residenti ottenere il risultato dei test visivi e audiologici. L’emissioni otoacustiche sono state usate per valutare i problemi uditivi, quelli che non hanno superato sono stati valutati dalla audiometria comportamentale. L'acuità visiva è stata valutata con uno dei seguenti test: EH-Optotypes, LH-Optotypes, Teller Acuity Cards, Cardiff Acuity Card o la Stycar Ball Vision Test. Per riconoscere la sordocecità non è sufficiente lo standard di screening medico. Le persone con questa disabilità, richiedono approcci medici unici e cure speciali con metodi educativi particolari per garantire i migliori risultati a ogni individuo in relazione anche all’ambiente.
Abstract: I ricercatori hanno in primo luogo indagato sulla relazione madre-bambino per capire i contesti genitoriali di allevamento dei bambini con disabilità intellettive. I padri sono sempre più considerati ugualmente importanti come le madri nella gestione quotidiana del proprio bambino, in quanto hanno rapporti unici e specifici con i loro figli. Lo scopo di questo studio è stato quello di capire come una fonte di stress (presenza di problemi comportamentali del bambino) in presenza di un s ...; [Read more...]
I ricercatori hanno in primo luogo indagato sulla relazione madre-bambino per capire i contesti genitoriali di allevamento dei bambini con disabilità intellettive. I padri sono sempre più considerati ugualmente importanti come le madri nella gestione quotidiana del proprio bambino, in quanto hanno rapporti unici e specifici con i loro figli. Lo scopo di questo studio è stato quello di capire come una fonte di stress (presenza di problemi comportamentali del bambino) in presenza di un supporto sponsale nei compiti genitoriali sia correlata a casi di sintomi psicologici nel corso del tempo nei padri. Dei 182 padri che hanno partecipato alla ricerca sono state rilevate le possibili relazioni tra problemi di comportamento dei bambini, sostegno sponsale e sintomi psicologici. I padri hanno indicato che la presenza di comportamenti problematici era un indicatore di livelli iniziali di sintomi psicologici, ma non sono state individuate relazioni di cambiamento dei sintomi psicologici nel corso del tempo. Il sostegno sponsale riduce ulteriormente i livelli iniziali di sintomi psicologici paterni. I problemi di comportamento del bambino sono più rilevanti del livello di disabilità nel legame con sintomi psicologici del padre. Il sostegno sponsale previene i sintomi psicologici paterni e può essere visto come una risorsa aggiuntiva per i padri. Si discutono le implicazioni per la ricerca e per la pratica.
Abstract: Gli autori partono dalla convinzione che la percezione dei familiari sulla qualità del servizio offerto nelle organizzazioni favorisce il confronto sull'autodeterminazione delle persone disabili che vivono a casa e questa apertura ha esiti positivi sui loro livelli di autonomia. Si è voluto testare questo modello sugli atteggiamenti coinvolgendo 625 familiari di utenti di centri diurni o di laboratori occupazionali. I dati ottenuti hanno permesso di verificare la relazione tra comunica ...; [Read more...]
Gli autori partono dalla convinzione che la percezione dei familiari sulla qualità del servizio offerto nelle organizzazioni favorisce il confronto sull'autodeterminazione delle persone disabili che vivono a casa e questa apertura ha esiti positivi sui loro livelli di autonomia. Si è voluto testare questo modello sugli atteggiamenti coinvolgendo 625 familiari di utenti di centri diurni o di laboratori occupazionali. I dati ottenuti hanno permesso di verificare la relazione tra comunicazione e atteggimento, tra qualità del servizio e comportamenti di autonomia. Gli autori concludono che favorire la comunicazione tra servizi e familiari incide positivamente sull'atteggiamento di questi e facilita l'autoderteminazione in casa.
Abstract: Gli autori presentano la validazione italiana della scala Assessment Tool Alzheimer (AFAST-I), realizzata per valutare il grado di compromissione e/o di demenza e l'assistenza richiesta da anziani con deficit intellettivo in base a sette attività quotidiane considerate. Il test è stato somministrato ai caregiver professionali di 61 anziani con deficit intellettivo. L'elaborazione statistica dei risultati ottenuti ha permesso di verificare come l'AFAST-I mostri un alto grado di omogenei ...; [Read more...]
Gli autori presentano la validazione italiana della scala Assessment Tool Alzheimer (AFAST-I), realizzata per valutare il grado di compromissione e/o di demenza e l'assistenza richiesta da anziani con deficit intellettivo in base a sette attività quotidiane considerate. Il test è stato somministrato ai caregiver professionali di 61 anziani con deficit intellettivo. L'elaborazione statistica dei risultati ottenuti ha permesso di verificare come l'AFAST-I mostri un alto grado di omogeneità interna con coefficiente significativa e affidabilità eccellente con alti livelli di correlazione. Sembra che i disturbi della memoria, il disorientamento temporale e spaziale precedono la perdita di abilità funzionali, mentre i cambiamenti nel comportamento sociale sono meno correlati alla disabilità funzionale. I risultati rivelano che un indicatore sensibile è rappresentato dall'igiene personale orale e controllo sfinterico.
Abstract: Molti studi hanno notato elevati tassi di disturbi della salute specifici negli adulti affetti da lesioni cerebrali (PC). Tuttavia, resta da chiarire come si invecchia con una disabilità fisica permanente neuromotoria, aggiungendo un rischio di salute negli adulti che hanno entrambe intellettuale disabilità (ID) e CP. Questa ricerca ha l'obiettivo di valutare il rapporto tra lo stato di salute negli adulti più anziani con ID che vivono a New York, insieme in piccoli gruppi di abiltazio ...; [Read more...]
Molti studi hanno notato elevati tassi di disturbi della salute specifici negli adulti affetti da lesioni cerebrali (PC). Tuttavia, resta da chiarire come si invecchia con una disabilità fisica permanente neuromotoria, aggiungendo un rischio di salute negli adulti che hanno entrambe intellettuale disabilità (ID) e CP. Questa ricerca ha l'obiettivo di valutare il rapporto tra lo stato di salute negli adulti più anziani con ID che vivono a New York, insieme in piccoli gruppi di abiltazioni, con o senza diagnosi coincidente di CP. Le frequenze più alte sono presenti in 4 persone su nove con CP cerebral palsy che avevano disturbi di salute (sovrappeso/obesità, riflusso gastroesofagite, infezioni del tratto urinaria e Disfagia). Sono riportati di dati.
Abstract: Le persone con deficit intellettivo sono spesso oggetto di discriminazione da parte dei servizi sanitari e questo crea disparità a tal punto che le Nazioni Unite hanno sentito il bisogno di promulgare la carta dei diritti delle persone disabili per sancire anche il diritto alla salute. Gli autori hanno voluto conoscere le esperienze dei familiari e il loro atteggiamento verso le forme di patricinio per la difesa dei diritti di persone adulte con deficit intellettivo. Sono stati intervi ...; [Read more...]
Le persone con deficit intellettivo sono spesso oggetto di discriminazione da parte dei servizi sanitari e questo crea disparità a tal punto che le Nazioni Unite hanno sentito il bisogno di promulgare la carta dei diritti delle persone disabili per sancire anche il diritto alla salute. Gli autori hanno voluto conoscere le esperienze dei familiari e il loro atteggiamento verso le forme di patricinio per la difesa dei diritti di persone adulte con deficit intellettivo. Sono stati intervistati telefonicamentet 113 genitori e 84 caregiver di adulti con deficit intellettivo e l'analisi delle risposte, anche di tipo aperto, ha fatto emergere alcuni argomenti rilevanti. Il patrocinio a favore di queste parsone è valutato positivamente sia dai genitori che dai caregiver; le tematiche affrontate riguardano tutti i tipi di bisogni compresi quelli per appartengono ad aspetti di tipo psicosociale. Sono emerse differenze nella motivazione per offrire patrocinio: i genitori hanno insistito più sul prendersi cura, mentre i caregiver hanno rimarcato più il senso del dovere di difesa del diritto della persona.