Abstract: Il DSM-5 2003 sostiene l'utilità, nella ricerca e nella clinica, di individuare raggruppamenti di disturbi con fattori comuni. Tra questi le condizioni del neurosviluppo condividono una particolarità neurobiologica della connettività e dei funzionamenti da essa supportati. Ciò distingue tutte le condizioni del gruppo da tutte le condizioni di Disturbo Mentale rubricate nello stesso manuale. In questo lavoro si discute delle differenze e delle sovrapposizioni tra moduli che compongono i ...; [Read more...]
Il DSM-5 2003 sostiene l'utilità, nella ricerca e nella clinica, di individuare raggruppamenti di disturbi con fattori comuni. Tra questi le condizioni del neurosviluppo condividono una particolarità neurobiologica della connettività e dei funzionamenti da essa supportati. Ciò distingue tutte le condizioni del gruppo da tutte le condizioni di Disturbo Mentale rubricate nello stesso manuale. In questo lavoro si discute delle differenze e delle sovrapposizioni tra moduli che compongono il processo diagnostico in Medicina, in Psichiatria e nei Disturbi del Neurosviluppo. In particolare si osserva che, in quest'ultimo campo, mentre rimangono concettualmente similli le azioni di classificazione e di assessment, si ha una netta differenziazione per quanto riguarda gli obiettivi del processo diagnostico: non guarigione o remisisone dei sintomi, ma attualizzazione delle potenzialità individuali nella direzione di una fioritura esistenziale.
Abstract: L'analisi comportamentale applicata ABA è una disciplina ormai riconosciuta per promuovere comportamenti adattivi e ridurre quelli polirematici. Due elementi importanti in questa disciplina sono il coinvolgimento degli apparati sanitari e familiari e la sostenibilità socio-economica. Gli autori presentano l'esperienza condotta presso un centro di Brescia su bambini dai 2 ai 7 anni. I dati raccolti nel corso di un anno mostrano i benefici ottenuti e la validità per le dimensioni prese ...; [Read more...]
L'analisi comportamentale applicata ABA è una disciplina ormai riconosciuta per promuovere comportamenti adattivi e ridurre quelli polirematici. Due elementi importanti in questa disciplina sono il coinvolgimento degli apparati sanitari e familiari e la sostenibilità socio-economica. Gli autori presentano l'esperienza condotta presso un centro di Brescia su bambini dai 2 ai 7 anni. I dati raccolti nel corso di un anno mostrano i benefici ottenuti e la validità per le dimensioni prese in esame.
Abstract: Nella presente ricerca viene esaminata la relazione tra le proprietà dinamiche del movimento in situazione di seduta statica e di dondolio del corpo a sedere, in adulti con disturbo da movimenti stereotipati e disabilità intellettiva e in un gruppo di confronto di adulti a sviluppo tipico appaiati per età. Sono state eseguite misurazioni continue degli spostamenti nel centro di pressione, utilizzando una piattaforma biomeccanica, mentre i soggetti erano impegnati in movimenti di dondol ...; [Read more...]
Nella presente ricerca viene esaminata la relazione tra le proprietà dinamiche del movimento in situazione di seduta statica e di dondolio del corpo a sedere, in adulti con disturbo da movimenti stereotipati e disabilità intellettiva e in un gruppo di confronto di adulti a sviluppo tipico appaiati per età. Sono state eseguite misurazioni continue degli spostamenti nel centro di pressione, utilizzando una piattaforma biomeccanica, mentre i soggetti erano impegnati in movimenti di dondolio del corpo in posizione seduta e in situazione statica. Le proprietà del movimento sono state confrontate tra le condizioni (dondolio, seduta) e tra gruppi (disturbo da movimenti stereotipati, gruppo di confronto). Il gruppo di confronto presentava la stessa frequenza modale per entrambe le caratteristiche del movimento. Le dinamiche intrinseche del gruppo con disturbo da movimenti stereotipati erano simili a quelle del gruppo di confronto per il dondolio del corpo ma molto differenti per la seduta statica. I risultati supportano l'ipotesi che il dondolio del corpo nel disturbo da movimenti stereotipati origini parzialmente da un adattamento a una incapacità di controllare la postura in posizione seduta.
Abstract: La ricerca condotta con singoli soggetti è in grado di contribuire alla determinazione delle evidenze a sostegno di programmi educativi e riabilitativi. Di fronte alla crescente e opportuna richiesta che gli interventi sviluppati a favore di individui con Disturbi del Neurosviluppo siano supportati da prove scientifiche che ne avvalorino l'efficacia, ci si trova nella necessità di definire atraverso quali metodologie sperimentali possono essere validati nella prospettiva evidence-base ...; [Read more...]
La ricerca condotta con singoli soggetti è in grado di contribuire alla determinazione delle evidenze a sostegno di programmi educativi e riabilitativi. Di fronte alla crescente e opportuna richiesta che gli interventi sviluppati a favore di individui con Disturbi del Neurosviluppo siano supportati da prove scientifiche che ne avvalorino l'efficacia, ci si trova nella necessità di definire atraverso quali metodologie sperimentali possono essere validati nella prospettiva evidence-based. Con una serie di articoli ci si propone di indagare le potenzialità della ricerca implementata con singoli individui, quando N=1, che rappresenta la condizione ricorrente nella quale si trovano a operare ricercatori che indagano questo ambito. Il presente contributo descrive i principi su cui si fonda la metodologia sperimentale N=1, mettendola in relazione con i disegni classici sui gruppi selezionati attraverso campionamento randomizzato.
Abstract: Il lavoro tende a fare il punto sul costrutto di inclusione scolastica, declinandolo su quattro piani in relazione alla prospettiva di indagine dei principi, organizzativo, metodologico-didattico e dell'evidenza empirica. Pur nella consapevolezza che questi piani risultano sicuramente complementari e interagenti fra loro, nella trattazione sono tenuti distinti per sviluppare un'analisi più dettagliata, capace di orientarsi nella dimensione dell'operatività e di promuovere, come consegu ...; [Read more...]
Il lavoro tende a fare il punto sul costrutto di inclusione scolastica, declinandolo su quattro piani in relazione alla prospettiva di indagine dei principi, organizzativo, metodologico-didattico e dell'evidenza empirica. Pur nella consapevolezza che questi piani risultano sicuramente complementari e interagenti fra loro, nella trattazione sono tenuti distinti per sviluppare un'analisi più dettagliata, capace di orientarsi nella dimensione dell'operatività e di promuovere, come conseguenza, un approccio sempre più inclusivo nella scuola organizzata per tutti e per ciascuno.
Abstract: L'insieme delle conoscenze scientifiche e delle pratiche sul costrutto della Qualità della Vita stanno dando luogo ad un mutamento profondo nel modo di pensare e di agire i sostegni nei confronti delle persone con Disturbi del Neurosviluppo. Secondo Thomas Kuhn, il cambiamento di paradigma avviene laddove gli appartenenti alla comunità scientifica sono disponibili a mettere in discussione i presupposti del loro sapere "normale", per entrare dentro l'orizzonte di una scienza straordinar ...; [Read more...]
L'insieme delle conoscenze scientifiche e delle pratiche sul costrutto della Qualità della Vita stanno dando luogo ad un mutamento profondo nel modo di pensare e di agire i sostegni nei confronti delle persone con Disturbi del Neurosviluppo. Secondo Thomas Kuhn, il cambiamento di paradigma avviene laddove gli appartenenti alla comunità scientifica sono disponibili a mettere in discussione i presupposti del loro sapere "normale", per entrare dentro l'orizzonte di una scienza straordinaria, allo scopo di mettere a punto nuove visioni e nuovi orientamenti. Qualcosa di simile sta accadendo nei servizi per le persone adulte e adulto-anziane con disabilità: il paradigma riabilitativo sta faticosamente lasciando il campo al paradigma esistenziale, trasformando in profondità il modo di concepire gli esiti (outcome) e gli interventi (sostegni).
Abstract: Per le persone con disabilità, intellettive e/o del neurosviluppo, la partecipazione assume dei connotati particolari principalmente a causa del fatto che le persone con questa tipologia di disabilità possono avere necessità di sostegni specifici, di natura ed estensione molto variabile, per esercitare la partecipazione nei diversi contesti ed anche a causa del fatto che, principalmente a causa del permanere di modelli di disabilità obsoleti e dello stigma nei loro confronti, esistono ...; [Read more...]
Per le persone con disabilità, intellettive e/o del neurosviluppo, la partecipazione assume dei connotati particolari principalmente a causa del fatto che le persone con questa tipologia di disabilità possono avere necessità di sostegni specifici, di natura ed estensione molto variabile, per esercitare la partecipazione nei diversi contesti ed anche a causa del fatto che, principalmente a causa del permanere di modelli di disabilità obsoleti e dello stigma nei loro confronti, esistono una serie di barriere di diversa natura (incluse barriere attitudinali) che determinano una violazione del diritto umano di queste persone alla partecipazione e, di conseguenza, esistono una serie di discriminazioni in tal senso. Il diritto alla partecipazione delle persone con disabilità si lega, e probabilmente si poggia, sul diritto all’autodeterminazione ed autorappresentanza. Partecipazione e disabilità intellettiva non rappresentano quindi, come enunciato con un interrogativo nel titolo di questo articolo, un binomio impossibile. Rappresentano più che altro un diritto che pone professionisti, ricercatori, famiglie, organizzazioni, istituzioni, comunità tutta di fronte alla sfida del costruire, sperimentare e mettere in atto tutti i sostegni necessari affinchè a ciascuna persona sia garantita la possibilità di partecipare nella massima misura possibile. Riconoscere che la partecipazione, così come l’autodeterminazione, non riguarda solo le abilità delle persone, ma anche le opportunità che le stesse hanno di partecipare e pertanto agire per potenziare nella massima misura possibile tali opportunità.
Abstract: Di “social economy” (che non è esattamente “economia civile”, ma quantomeno né è una parte) si è cominciato a parlarne seriamente anche nel Parlamento Europeo che ha poi portato la Commissione a produrre nel dicembre del 2021 un action plan sulla social economy ed a prevedere uno stanziamento di risorse consistenti che possano fare da volano a questo modello. Economia civile vuol dire innanzitutto uscire da questo dualismo: sviluppo economico contrapposto a sviluppo sociale e umano. Tr ...; [Read more...]
Di “social economy” (che non è esattamente “economia civile”, ma quantomeno né è una parte) si è cominciato a parlarne seriamente anche nel Parlamento Europeo che ha poi portato la Commissione a produrre nel dicembre del 2021 un action plan sulla social economy ed a prevedere uno stanziamento di risorse consistenti che possano fare da volano a questo modello. Economia civile vuol dire innanzitutto uscire da questo dualismo: sviluppo economico contrapposto a sviluppo sociale e umano. Transizione digitale ed ambientale contrapposta alla fruibilità da parte di tutte e tutti. In sintesi, uscire da un modello di sviluppo che porta ad una crescita endemica delle diseguaglianze. Si è cercato di intervenire su questo sistema con alcune leve legislative, si pensi tra tutte all’inserimento obbligatorio delle categorie certificate. Ma poi quello che succede è che le imprese spesso preferiscono pagare la multa che effettuare l’inserimento. Le imprese sociali sono un luogo unico e straordinario per la partecipazione e l’inclusione di persone con disabilità o fragilità di varia natura, perché il tema non è dover espletare una quota burocratica di inserimenti “protetti”, ma entrare a fare parte di una vera e propria “impresa collettiva”. È richiesto un cambiamento culturale profondo perché l’economia non è più solo una faccenda per pochi, ma riguarda tutti.
Abstract: Lo scopo di questo editoriale è di stimolare riflessioni sul concetto di partecipazione sociale in relazione a quello di libertà. Partecipazione e libertà sono due principi fondamentali delle carte dei diritti umani, sono i pilastri delle costituzioni dei sistemi democratici e, a cascata, di tutte le leggi di governo. Partendo dal significato che comunemente si attribuisce a questi termini, si sviluppano le possibili implicazioni tra le varie teorizzazioni e la vita reale delle persone ...; [Read more...]
Lo scopo di questo editoriale è di stimolare riflessioni sul concetto di partecipazione sociale in relazione a quello di libertà. Partecipazione e libertà sono due principi fondamentali delle carte dei diritti umani, sono i pilastri delle costituzioni dei sistemi democratici e, a cascata, di tutte le leggi di governo. Partendo dal significato che comunemente si attribuisce a questi termini, si sviluppano le possibili implicazioni tra le varie teorizzazioni e la vita reale delle persone con disabilità intellettiva e/o con disturbi del neurosviluppo. Le considerazioni ruotano intorno a tre interrogativi. La partecipazione sociale offre davvero alle persone l’opportunità di sentirsi libere o, viceversa, serve prima assicurare loro le condizioni di libertà per poter conquistare il diritto a partecipare effettivamente ai processi decisionali che li riguardano? Esiste il rischio di incorrere nella vita reale delle persone in forme di partecipazione e libertà illusorie? Che ruolo gioca il coraggio, inteso come forza che serve per confrontarci con la verità, per far fronte alle costrizioni e coercizioni che vincolano la libertà?
Abstract: Negli ultimi anni l’applicazione del costrutto della Qualità della vita (QdV) nell’ambito della disabilità ha spostato l’attenzione dagli esiti degli interventi abilitativi, riabilitativi e assistenziali secondo la logica della guarigione, ad un approccio che orienta i sostegni verso esiti (outcome) di inclusione e partecipazione. In quest’ottica, i modelli di Qualità della vita si sono affermati sia come cornice teorica e strumento di sensibilizzazione per operatori dei servizi alla d ...; [Read more...]
Negli ultimi anni l’applicazione del costrutto della Qualità della vita (QdV) nell’ambito della disabilità ha spostato l’attenzione dagli esiti degli interventi abilitativi, riabilitativi e assistenziali secondo la logica della guarigione, ad un approccio che orienta i sostegni verso esiti (outcome) di inclusione e partecipazione. In quest’ottica, i modelli di Qualità della vita si sono affermati sia come cornice teorica e strumento di sensibilizzazione per operatori dei servizi alla disabilità e per gli attori sociali (dalle famiglie alle realtà istituzionali socio-sanitarie), sia come paradigma per orientare i processi gestionali e come indice di misura della qualità delle azioni di sostegno attuate e dell’efficacia dei Servizi. Il concetto chiave di questo nuovo approccio culturale, politico e giuridico basato sui diritti umani non è quindi quello di cambiare le modalità di presa in carico o di assistenza, ma riguarda il come intendere le persone con disabilità, le quali passano da essere soggetti da assistere a essere cittadini. Ed è proprio con l’idea di perseguire il valore sociale della disabilità, che prende forma la proposta progettuale condivisa dal gruppo di lavoro multidisciplinare del Centro Agricolo Residenziale “Mario e Marie Gianinetto” gestito dalla Cooperativa Sociale Integrazione Biellese – Anffas. Complessivamente, tutte le attività sono volte a riconoscere alla persona con disabilità lo status di “Persona adulta” e mirano ad aumentare il grado di autodeterminazione ed empowerment, promuovendo una partecipazione sia alle attività di vita quotidiana e domestica, sia in attività di agricoltura sociale, al fine di favorire il benessere e una maggiore autonomia dei partecipanti.