Abstract: L'analisi della letteratura, in particolare delle Linee Guida dell'Associazione Olandese di Foniatria e Logopedia " La balbuzie nei bambini, adolescenti e adulti", associata a un confronto con la pratica clinica di molti logopedisti italiani hanno evidenziato come, nella realtà nazionale, emergono discrepanze e criticità sia per quanto riguarda l'individuazione che la presa in carico precoce del bambino disfluente. Il parere della comunità scientifica è unanime nel considerare la balbu ...; [Read more...]
L'analisi della letteratura, in particolare delle Linee Guida dell'Associazione Olandese di Foniatria e Logopedia " La balbuzie nei bambini, adolescenti e adulti", associata a un confronto con la pratica clinica di molti logopedisti italiani hanno evidenziato come, nella realtà nazionale, emergono discrepanze e criticità sia per quanto riguarda l'individuazione che la presa in carico precoce del bambino disfluente. Il parere della comunità scientifica è unanime nel considerare la balbuzie come un disturbo multidimensionale. E' pertanto fondamentale creare una rete di collaborazione tra professionisti differenti affinché il bambino considerato a rischio possa essere individuato e preso in carico il più precocemente possibile. I medici pediatri rivestono un ruolo fondamentale in questo processo poiché rappresentano un ponte di collegamento fra le famiglie e gli specialisti del settore. In questo lavoro il nostro focus è stato pertanto conoscere quanto e come il Pediatra svolga effettivamente un ruolo significativo a livello di prevenzione e individuazione precoce. E' stata pertanto indagata la conoscenza e la gestione della disfluenza e della balbuzie, tramite la compilazione di un questionario telematico, da parte dei pediatri iscritti alla Federazione Italiana Medici Pediatri e le ricadute nella pratica clinica derivanti dall'analisi e discussione dei risultati.
Abstract: L'intervento logopedico appropriato ed efficace della balbuzie si basa su una preparazione omogenea e approfondita, con riferimenti continui all'Evidence Based Medicine per quanto concerne sia gli approcci riabilitativi e sia i Protocolli di Assessment. Un elemento di criticità, che rende sicuramente complesso effettuare una valutazione basata sulla evidenza scientifica in Italia, è la scarsità di protocolli tradotti, validati e standardizzati in lingua italiana. Viene presentato il pr ...; [Read more...]
L'intervento logopedico appropriato ed efficace della balbuzie si basa su una preparazione omogenea e approfondita, con riferimenti continui all'Evidence Based Medicine per quanto concerne sia gli approcci riabilitativi e sia i Protocolli di Assessment. Un elemento di criticità, che rende sicuramente complesso effettuare una valutazione basata sulla evidenza scientifica in Italia, è la scarsità di protocolli tradotti, validati e standardizzati in lingua italiana. Viene presentato il processo che ha portato alla versione italiana di uno dei protocolli più conosciuti in letteratura, utilizzati in ambito clinico per indagare gli aspetti covert della balbuzie: Overall Assessment of Speaker's Experience of Stuttering (OASES) di Yaruss & Quesal (2006, 2016). L'obiettivo principale del test OASES è quello di fornire ai logopedisti una misura relativa all'impatto complessivo che la balbuzie ha sulla vita di una persona. I risultati ottenuti permettono pertanto di individuare gli aspetti peculiari del disturbo, aiutando così i clinici nella pianificazione del trattamento, nel monitoraggio dei risultati del trattamento e nel follow-up. Vengono descritti gli obiettivi, il razionale e la struttura del protocollo, comprendente un manuale tecnico e tre protocolli di risposta, uno per ogni fascia di età: Scolare (7-12 anni), Adolescenti (13-17 anni), Adulti (18 anni o superiore). Lo strumento è progettato per essere somministrato a soggetti singoli o a gruppi, per scopi diagnostici e di monitoraggio del trattamento.
Abstract: L'utilizzo delle tecnologie per fornire servizi logopedici a distanza non è un fenomeno recente e in letteratura scientifica numerosi ricercatori hanno esaminato diversi fattori per comprendere quali vadano a favorire la sostenibilità della telepratica e quali rappresentano un ostacolo. Alcuni studiosi hanno suggerito che l'accettazione della telepratica da parte del professionista sanitario sia il fattore chiave per garantirne la diffusione. L'obiettivo del presente studio è indagare ...; [Read more...]
L'utilizzo delle tecnologie per fornire servizi logopedici a distanza non è un fenomeno recente e in letteratura scientifica numerosi ricercatori hanno esaminato diversi fattori per comprendere quali vadano a favorire la sostenibilità della telepratica e quali rappresentano un ostacolo. Alcuni studiosi hanno suggerito che l'accettazione della telepratica da parte del professionista sanitario sia il fattore chiave per garantirne la diffusione. L'obiettivo del presente studio è indagare la percezione e l'accoglienza della telepratica da parte dei logopedisti operanti nel contesto italiano e approfondire il suo utilizzo con pazienti con balbuzie. Per raggiungere l'obiettivo, è stato creato un questionario divulgato tramite via e-mail ai membri della Federazione Logopedisti Italiani. Si sono rilevate una scarsa diffusione della telepratica prima dell'anno 2020 e una percezione positiva riguardo a tale modalità. Sono emerse opinioni positive in merito alle tecnologie e alle piattaforme utilizzate e una buona soddisfazione dei logopedisti coinvolti, nonostante siano affiorate alcune criticità, come la percezione di una minore qualità dell'azione terapeutica e dello scambio comunicativo o la percezione della riduzione di attenzione e collaborazione del paziente. E' possibile notare, inoltre, un miglioramento dell'attitudine dei logopedisti verso la telepratica dopo averla utilizzata. Approfondendo l'indagine su quando tale modalità venga attuata con pazienti con balbuzie, dalla risposte al questionario affiora come il logopedista abbia una percezione di minore efficacia del contatto oculare, della comunicazione non verbale e dell'espressione delle emozioni nella relazione con il paziente che balbetta.
Abstract: La Scuola di Torino, come Oskar Schindler la definiva fin dagli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso, vuole offrire un contributo e una chiave di lettura di quanto teorizzato nei diversi ambiti di competenza foniatrica e logopedica e praticato con una intensa attività clinica interprofessionale da Schindler. Dall'interpretazione originale di quelli che erano considerati i disturbi dell'audizione, voce e parola, linguaggio scritto e letto, come fenomeni ben più complessi determinati ...; [Read more...]
La Scuola di Torino, come Oskar Schindler la definiva fin dagli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso, vuole offrire un contributo e una chiave di lettura di quanto teorizzato nei diversi ambiti di competenza foniatrica e logopedica e praticato con una intensa attività clinica interprofessionale da Schindler. Dall'interpretazione originale di quelli che erano considerati i disturbi dell'audizione, voce e parola, linguaggio scritto e letto, come fenomeni ben più complessi determinati dalla decisionalità e dallo stile cognitivo dell'individuo, bambino, adulto, vecchio sano o malato che sia, al concetto di comunicazione che meglio si addice alla disciplina riabilitativa, con la convinzione che la verbalità rappresenti l'aspetto più sofisticato e completo della comunicazione fra gli individui. L'intensa attività didattica, le doti umane e di divulgazione hanno portato il professor Schindler a interessarsi a tutti gli ambiti della fisiopatologia della comunicazione, producendo la prima bibliografia italiana in argomento. La bibliografia scelta riportata ripercorre le fasi di questo percorso.
Abstract: Poiché la valutazione e il trattamento dei disturbi della fluenza verbale sono di competenza del logopedista, è fondamentale che egli acquisisca capacità avanzate che gli permettano di gestire con appropriatezza clinica tale disturbo, nel rispetto della sua multidimensionalità, e con un approccio multidisciplinare. La realtà italiana presenta attualmente alcune disomogeneità rispetto ai riferimenti della Evidence-Based Medicine. Pertanto,vengono presentati i risultati ottenuti dalle Li ...; [Read more...]
Poiché la valutazione e il trattamento dei disturbi della fluenza verbale sono di competenza del logopedista, è fondamentale che egli acquisisca capacità avanzate che gli permettano di gestire con appropriatezza clinica tale disturbo, nel rispetto della sua multidimensionalità, e con un approccio multidisciplinare. La realtà italiana presenta attualmente alcune disomogeneità rispetto ai riferimenti della Evidence-Based Medicine. Pertanto,vengono presentati i risultati ottenuti dalle Linee guida logopediche dei Paesi Bassi sulla balbuzie - ovvero le più recenti linee guida evidence-based sul disturbo a livello internazionale - per aggiornare l'attuale stato dell'arte sulla gestione della balbuzie e confrontarlo con la realtà italiana: in rapporto alla organizzazione dei servizi nelle strutture sanitarie pubbliche, agli approcci metodologici utilizzati dai logopedisti in Italia e alla formazione degli studenti dei corsi di laurea in Logopedia in Italia. Viene poi analizzata la realtà italiana in merito all'organizzazione dei servizi nelle strutture sanitarie pubbliche, agli approcci metodologici utilizzati dai logopedisti e alla formazione degli studenti dei corsi di laurea in Logopedia.
Abstract: La Federazione Logopedisti Italiani ha espresso fin dal 2004 la necessità di arrivare alla definizione di Linee guida sulla gestione del paziente disfagico adulto seguendo rigorosamente il PNLG. La gestione della disfagia orofaringea richiede un’ampia rete di professionisti sanitari, strutture e attrezzature dedicate. La riabilitazione logopedica costituisce uno degli elementi rimediativi fondamentali. Le raccomandazioni vanno dalla fase acuta fino agli esiti residui al domicilio. Obie ...; [Read more...]
La Federazione Logopedisti Italiani ha espresso fin dal 2004 la necessità di arrivare alla definizione di Linee guida sulla gestione del paziente disfagico adulto seguendo rigorosamente il PNLG. La gestione della disfagia orofaringea richiede un’ampia rete di professionisti sanitari, strutture e attrezzature dedicate. La riabilitazione logopedica costituisce uno degli elementi rimediativi fondamentali. Le raccomandazioni vanno dalla fase acuta fino agli esiti residui al domicilio. Obiettivi del lavoro sono: fornire informazioni sull’identificazione e la gestione del paziente disfagico; ridurre l’eterogeneità di comportamenti nella gestione; assistere il clinico nell’identificazione del paziente e nell’assessment, nella riduzione della morbilità associata alla disfagia.
Abstract: La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa, compresa nel gruppo delle malattie del motoneurone, caratterizzata da una progressiva compromissione dei neuroni di moto centrali e periferici. Colpisce prevalentemente la popolazione adulta, con un picco d’incidenza tra i 50 e i 70 anni. Clinicamente è caratterizzata da paresi, atrofia muscolare e presenza di fascicolazioni muscolari. La lesione dei motoneuroni dei nervi cranici produce disturbi trofici e paretic ...; [Read more...]
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa, compresa nel gruppo delle malattie del motoneurone, caratterizzata da una progressiva compromissione dei neuroni di moto centrali e periferici. Colpisce prevalentemente la popolazione adulta, con un picco d’incidenza tra i 50 e i 70 anni. Clinicamente è caratterizzata da paresi, atrofia muscolare e presenza di fascicolazioni muscolari. La lesione dei motoneuroni dei nervi cranici produce disturbi trofici e paretici dei muscoli della faccia, della lingua, della masticazione, della faringe e della laringe, con conseguenti disturbi di deglutizione, masticazione e articolazione verbale. Scopo del presente lavoro è la descrizione della presa in carico foniatrico-logopedica dei pazienti affetti da SLA da parte del gruppo interdisciplinare di ricerca e assistenza dell’Università degli Studi di Torino.
Abstract: Il paziente oncologico cervicoencefalico, per la complessità della patologia e per le implicazioni funzionali, emotivo - relazionali e sociali connesse all’intervento clinico, necessita di una presa in carico multidisciplinare, che garantisca adeguate risposte ai molteplici problemi affrontati dal paziente durante l’intero decorso della malattia. Per migliorare la qualità dell’assistenza è fondamentale l’uniformità degli atti professionali, la condivisione e l’applicabilità di strument ...; [Read more...]
Il paziente oncologico cervicoencefalico, per la complessità della patologia e per le implicazioni funzionali, emotivo - relazionali e sociali connesse all’intervento clinico, necessita di una presa in carico multidisciplinare, che garantisca adeguate risposte ai molteplici problemi affrontati dal paziente durante l’intero decorso della malattia. Per migliorare la qualità dell’assistenza è fondamentale l’uniformità degli atti professionali, la condivisione e l’applicabilità di strumenti organizzativi, secondo i principi dell’Operare per Processi in Sanità. Nel tentativo di riportare uno standard delle prestazioni terapeutiche erogate al paziente oncologico, in base a scelte operative condivise all’interno di un Servizio, sono stati elaborati un percorso diagnostico terapeutico e un protocollo operativo. Al termine dell'articolo si pubblica un glossario dei termini medici usati all'interno degli articoli pubblicati.