Abstract: La cultura della programmazione non riesce ad adeguarsi alle spinte innovative e complesse del nuovo scenario culturale e scolastico. La didattica sembra soffrire di mancanza di progettualità, schiava della visione atomistica della cultura che vuole accumuli e sovrapposizioni di esperienze, ignorando le nuove istanze di pluralità e disomogeneità dei saperi. In conseguenza dei convegni di Cesena (CIDI-AIMC, 1994 e 1995; Simposio Montessoriano di Chiaravalle (An) 10 luglio 1995) gli aut ...; [Read more...]
La cultura della programmazione non riesce ad adeguarsi alle spinte innovative e complesse del nuovo scenario culturale e scolastico. La didattica sembra soffrire di mancanza di progettualità, schiava della visione atomistica della cultura che vuole accumuli e sovrapposizioni di esperienze, ignorando le nuove istanze di pluralità e disomogeneità dei saperi. In conseguenza dei convegni di Cesena (CIDI-AIMC, 1994 e 1995; Simposio Montessoriano di Chiaravalle (An) 10 luglio 1995) gli autori tentano di individuare (in un manifesto di dieci tesi) le convergenze minime, ma sostanziali, teoriche e pratiche in quanti operano con approcci culturali diversi nella programmazione e progettazione didattica. L'articolo contiene anche l'analisi etimologica dei termini: progettare e programmare.