Abstract: In gruppo di 21 bambini con discalculia e/o difficoltà di lettura è stato confrontato con un gruppo di controllo su una serie di compiti di elaborazione numerica di base. I bambini solo con discalculia hanno evidenziato in questi compiti una prestazione scadente, quelli con difficoltà di lettura hanno mostrato una lieve flessione nelle prestazioni solo nei compiti che prevedevano l’espressione orale, mentre i bambini con entrambi i tipi di difficoltà hanno evidenziato un profilo di dis ...; [Read more...]
In gruppo di 21 bambini con discalculia e/o difficoltà di lettura è stato confrontato con un gruppo di controllo su una serie di compiti di elaborazione numerica di base. I bambini solo con discalculia hanno evidenziato in questi compiti una prestazione scadente, quelli con difficoltà di lettura hanno mostrato una lieve flessione nelle prestazioni solo nei compiti che prevedevano l’espressione orale, mentre i bambini con entrambi i tipi di difficoltà hanno evidenziato un profilo di disabilità numerica simile a quello del gruppo di discalculici, senza altre particolarità conseguenti ai loro deficit di linguaggio o lettura. La nostra conclusione è che la discalculia sia l’esito di disabilità specifiche nell’elaborazione numerica di base, più che l’effetto di deficit in altre capacità cognitive
Abstract: La capacità di sviluppare concetti numerici dipende dalla capacità di usare il linguaggio? In questo articolo esaminiamo il ruolo del vocabolario numerico nello sviluppo dei concetti numerici, mettendo in discussione la teoria del caricamento automatico in memoria (bootstrapping), secondo la quale i bambini passano dall’uso di qualcosa di simile a un file-oggetto un processo attentivo per rispondere a piccole numerosità, all’uso di un processo veramente aritmetico in seguito all’appren ...; [Read more...]
La capacità di sviluppare concetti numerici dipende dalla capacità di usare il linguaggio? In questo articolo esaminiamo il ruolo del vocabolario numerico nello sviluppo dei concetti numerici, mettendo in discussione la teoria del caricamento automatico in memoria (bootstrapping), secondo la quale i bambini passano dall’uso di qualcosa di simile a un file-oggetto un processo attentivo per rispondere a piccole numerosità, all’uso di un processo veramente aritmetico in seguito all’apprendimento delle parole necessarie per contare. Mettiamo inoltre in discussione l’interpretazione delle scoperte recenti relative ad alcune culture amazzoniche che hanno vocabolari numerici molto limitati. Il nostro esame dei dati e delle teorie disponibili, oltreché dei risultati delle neuroscienze, suggerisce che i concetti numerici hanno un’origine ontogenetica e una base neurale indipendenti dal linguaggio.
Abstract: Lo sviluppo delle abilità aritmetiche viene descritto in termini di una comprensione sempre più sofisticata della numerosità e delle sue implicazioni e di una crescente abilità nel manipolare numerosità. Il concetto di numerosità sembra essere innato nel bambino, dato che anche i neonati, perfino nella prima settimana di vita, mostrano di distinguere gli stimoli visivi in base a tale aspetto. Il deficit nella capacità di apprendere l’aritmetica, la discalculia, può essere interpretato ...; [Read more...]
Lo sviluppo delle abilità aritmetiche viene descritto in termini di una comprensione sempre più sofisticata della numerosità e delle sue implicazioni e di una crescente abilità nel manipolare numerosità. Il concetto di numerosità sembra essere innato nel bambino, dato che anche i neonati, perfino nella prima settimana di vita, mostrano di distinguere gli stimoli visivi in base a tale aspetto. Il deficit nella capacità di apprendere l’aritmetica, la discalculia, può essere interpretato in molti casi come deficit nel concetto di numerosità da parte del bambino. Vengono inoltre discusse le basi neuroanatomiche dello sviluppo delle abilità aritmetiche.
Abstract: In letteratura vi sono due posizioni principali che cercano di spiegare le basi innate delle competenze numeriche: una afferma che i bambini, già di pochi mesi, possiedono un «modulo numerico» che li rende in grado di concettualizzare e comprendere l'esatta numerosità di un insieme di elementi (Butterworth, 1999); l'altra che i neonati nascano possedendo solo un senso approssimato della numerosità (Feigenson, Dehaene e Spelke, 2004), sul quale, con l'aiuto del linguaggio, viene costrui ...; [Read more...]
In letteratura vi sono due posizioni principali che cercano di spiegare le basi innate delle competenze numeriche: una afferma che i bambini, già di pochi mesi, possiedono un «modulo numerico» che li rende in grado di concettualizzare e comprendere l'esatta numerosità di un insieme di elementi (Butterworth, 1999); l'altra che i neonati nascano possedendo solo un senso approssimato della numerosità (Feigenson, Dehaene e Spelke, 2004), sul quale, con l'aiuto del linguaggio, viene costruito il concetto di numerosità esatta. In questo studio si è indagato se le prestazioni ai compiti che richiedono una stima approssimata della numerosità siano relate alle prestazioni a compiti che richiedono una stima esatta. I risultati indicano che la scarsa competenza numerica sembra connessa a una scarsa comprensione non della numerosità esatta ma dei numerali simbolici.
Abstract: Attualmente esiste consenso sul fatto che lo svolgimento di determinate attività all'interno dell'ambiente familiare contribuisca a sviluppare abilità numeriche precoci nel periodo prescolare. Tuttavia, non è ancora noto se questa esperienza precoce influenzi la rappresentazione dei numeri esatta e/o approssimata e, in tal caso, quale sia più importante ai fini dell'esecuzione dei compiti numerici. Il presente studio ha valutato la prestazione matematica di 110 bambini (con età media d ...; [Read more...]
Attualmente esiste consenso sul fatto che lo svolgimento di determinate attività all'interno dell'ambiente familiare contribuisca a sviluppare abilità numeriche precoci nel periodo prescolare. Tuttavia, non è ancora noto se questa esperienza precoce influenzi la rappresentazione dei numeri esatta e/o approssimata e, in tal caso, quale sia più importante ai fini dell'esecuzione dei compiti numerici. Il presente studio ha valutato la prestazione matematica di 110 bambini (con età media di 5 anni e 11 mesi), con l'impiego di una batteria di test comprendente prove sulle abilità numeriche approssimate ed esatte e sui problemi numerici della vita di tutti i giorni. Oltre a ciò, nei bambini è stata valutata la conoscenza delle informazioni sui numeri apprese nel contesto domestico. I genitori dei partecipanti hanno fornito notizie circa le attività quotidiane dei figli e le caratteristiche sociodemografiche della famiglia. I risultati hanno evidenziato che la quantità di informazioni sui numeri appresi in casa è un predittore significativo della prestazione dei partecipanti nella risoluzione dei problemi numerici della vita di tutti i giorni e nelle rappresentazioni numeriche esatte, anche tenendo conto dell'età, dello span di memoria e dello status socioeconomico e culturale della famiglia. E' stato anche scoperto che alcune specifiche attività, come i giochi di società, si correlano con le capacità di calcolo dei bambini, che sono fondamentali per l'aritmetica. Occorre rilevare che i risultati delle prove che si sono fondate sulle rappresentazioni approssimate non sono stati predetti alle conoscenze numeriche acquisite nel contesto familiare. La presente ricerca sostiene pertanto le affermazioni in merito all'importanza e alla natura delle esperienze familiari nell'acquisizione della matematica da parte dei bambini.