Abstract: Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività DDAI è ben riconosciuto come un modello persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo; tuttavia, si sa poco dell'esperienza soggettiva di "essere DDAI". Questo studio idiografico fenomenologico ha esplorato come nove individui danno un senso alle loro esperienze di vita, capacità di funzionare e idee su se stessi nel contesto della DDAI. Sono state utilizzate interviste s ...; [Read more...]
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività DDAI è ben riconosciuto come un modello persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo; tuttavia, si sa poco dell'esperienza soggettiva di "essere DDAI". Questo studio idiografico fenomenologico ha esplorato come nove individui danno un senso alle loro esperienze di vita, capacità di funzionare e idee su se stessi nel contesto della DDAI. Sono state utilizzate interviste semistrutturate per raccogliere dati da nove partecipanti di età compresa tra 29 e 54 anni. Le registrazioni audio delle interviste sono state quindi trascritte e analizzate secondo i protocolli di analisi fenomenologica interpretativa. Sono emersi tre temi (1) l'alterità; (2) folletti, scimmie e vivere il momento; e (3) Impegnativo "rotto". I temi comprendono l'esperienza di essere diversi dagli altri, i meccanismi del funzionamento quotidiano e i vantaggi dell'essere DDAI. Una tendenza a vivere il momento era coerente tra i nove partecipanti a questo studio e si allinea con la ricerca quantitativa che mostra differenze nell'elaborazione delle informazioni temporali nella DDAI. Gli effetti di questa tendenza sul funzionamento quotidiano sono legati ai sintomi tipici, oltre che ai vantaggi percepiti. I partecipanti hanno attribuito al loro DDAI un grado non comune di energia, ottimismo, avventura e curiosità e una nuova capacità di risoluzione dei problemi, aggiungendo alla letteratura esistente che suggerisce che ci sono vantaggi in questa architettura mentale unica. L'identificazione degli aspetti positivi offre a medici ed educatori un percorso per mitigare gli effetti negativi su se stessi che derivano dalle sfide della DDAI.