Abstract: Con il DCM del 03/11/2020 si è aperta un'altra stagione di didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, anche se nelle regioni italiane più a rischio le classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado non possono seguire le lezioni con la loro presenza. La situazione rispetto a quella dello scorso anno è molto diversa, a settembre la scuola è ripartita con competenze maggiori e con una migliore dotazione tecnologica, anche perché il governo italiano ha ...; [Read more...]
Con il DCM del 03/11/2020 si è aperta un'altra stagione di didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, anche se nelle regioni italiane più a rischio le classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado non possono seguire le lezioni con la loro presenza. La situazione rispetto a quella dello scorso anno è molto diversa, a settembre la scuola è ripartita con competenze maggiori e con una migliore dotazione tecnologica, anche perché il governo italiano ha messo a disposizione determinate risorse. Si è intervenuti, infatti, molto sugli edifici, sull'arredo delle classi, sui modelli organizzativi per garantire le condizioni di distanziamento previsto però, non altrettanto si è riflettuto su quale scuola ci aspettava, sugli aspetti psicologici, relazionali e quelli pedagogici-didattici; ciò significa che, da tale punto di vista non si era ancora pronti, secondo le due autrici, per favorire una didattica blended (cioè apprendimento misto, che oltre alla didattica tradizionale in aula frontale viene svolto l'apprendimento tramite computer). Ora è il tempo di una didattica, quindi, integrata dal digitale (che deve risultare ordinaria e non straordinaria), una didattica mista, intelligente e organizzata, dove le metodologie non trasmissive rappresentino la maggior parte del tempo di docenza e il sincrono sia integrato dall'asincrono; occorre pensare al ruolo della presenza limitata e a metodi di insegnamento più interattivi e occorre considerare che la didattica blended (quella che integra la presenza con la distanza) può essere sostenibile a partire da una certa fascia di età (non è adatta, quindi, agli allievi più piccoli). Ogni scuola e/o istituto dovrebbe, secondo le autrici, formare un sistema organizzativo e un progetto didattico che preveda un orientamento sulla scelta del dispositivo riguardante l'indirizzo degli studi, con la capacità di connessione interna ed esterna alla scuola, con una piattaforma cloud, la quale mette in relazione le persone al di là della presenza fisica e che deve essere usata nel momento in cui l'emergenza della pandemia separa.
Abstract: L'articolo tratta di una argomento non molto considerato dalle riviste di divulgazione scolastica, è quello del lavoro fatto dal settore amministrativo o delle segreterie che supporta tutte le azioni organizzative e didattiche degli istituti o scuole. Negli ultimi anni, dopo l'avvento dell'autonomia scolastica, si è notato che la funzione del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) è profondamente cambiata ed è diventata centrale nell'ambito della scuola, favorendo il bu ...; [Read more...]
L'articolo tratta di una argomento non molto considerato dalle riviste di divulgazione scolastica, è quello del lavoro fatto dal settore amministrativo o delle segreterie che supporta tutte le azioni organizzative e didattiche degli istituti o scuole. Negli ultimi anni, dopo l'avvento dell'autonomia scolastica, si è notato che la funzione del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) è profondamente cambiata ed è diventata centrale nell'ambito della scuola, favorendo il buon andamento del servizio e come accade per i Dirigenti Scolastici, si può senz'altro affermare (considerando le sue competenze dal punto di vista contrattuale) che si tratta di un profilo unico all'interno della pubblica amministrazione. Tralasciando le mansioni didattiche, al DSGA competono funzioni e responsabilità di carattere negoziale, contabile e giuridiche e inoltre, la gestione dei beni e degli inventari e il coordinamento del personale ATA. All'inizio si trattava di una figura soltanto esecutiva, oggi, invece, rappresenta il centro della scuola che si riferisce sempre di più alle sue competenze per andare avanti. E' di fatto, quindi, un profilo professionale direttivo che si occupa di rendere efficiente il servizio scolastico curandone l'amministrazione. Va da sé che deve collaborare strettamente non solo con il Dirigente scolastico, ma anche con tutte quelle figure di staff che coordinano attività e progetti, supportando il ruolo della didattica; quindi, alla base deve esistere una sinergia stretta tra DSGA, Dirigente scolastico e gli insegnanti aventi funzioni intermedie e tale sinergia è sempre più necessaria per la qualità delle scuole.
Abstract: I tre autori partono dalla concezione che, siccome sono gli insegnanti a fare la qualità della scuola, se non si investe sulla loro preparazione, non si verifica alcun miglioramento sui percorsi educativi; ciò perché la consapevolezza di raggiungere standard qualitativi di eccellenza è direttamente proporzionale alla formazione continua. In una realtà che cambia velocemente (richiedendo anche un continuo adattamento) soprattutto per il docente la formazione deve essere continua, e quin ...; [Read more...]
I tre autori partono dalla concezione che, siccome sono gli insegnanti a fare la qualità della scuola, se non si investe sulla loro preparazione, non si verifica alcun miglioramento sui percorsi educativi; ciò perché la consapevolezza di raggiungere standard qualitativi di eccellenza è direttamente proporzionale alla formazione continua. In una realtà che cambia velocemente (richiedendo anche un continuo adattamento) soprattutto per il docente la formazione deve essere continua, e quindi un allenamento costante che indirizzi e orienti il suo sviluppo professionale. Solo in tal modo la scuola potrà stare al passo dei tempi e della società che cambia. Tuttavia è necessario che lo sviluppo professionale continuo degli insegnanti muova da un preciso programma di competenze che rappresenti la pietra miliare della qualità della docenza. Su tale premessa si fonda il progetto Expert Teacher (ET) che ha appunto, come finalità principale lo sviluppo di competenze negli insegnanti. Si ha una concezione più ampia che vede l'insegnante, innanzitutto, come persona, educatore, agente attivo del processo di cambiamento e non solo nella sua tradizionale veste didattica ma, anche in quella del lavoro di équipe e dell'organizzazione scolastica. Un insegnante esperto, quindi, deve avere sviluppate competenze e conoscenze e in più abilità particolari (per il suo sviluppo professionale); il progetto Expert Teacher intende favorire l'individuazione e la formazione di questi docenti, partendo dalla autovalutazione delle specifiche competenze, individuando i punti di forza e le aree deficitarie, stimolando anche una nuova consapevolezza rispetto alle possibilità offerte dalla scuola, in termini di progressione professionale.
Abstract: Il presente articolo è in realtà un dossier comprendente diversi contributi da parte di vari autori, i quali hanno cercato di ragionare e di far ragionare sull'evento (la peggiore crisi dal dopoguerra) che l'Italia sta vivendo ma anche tutto il mondo, facendo il punto che occorre riuscire a mettere al centro dell'attenzione sociale e delle scelte politiche la scuola, la ricerca e la formazione, per evitare il crescere esponenziale delle diseguaglianze e delle discriminazioni. Il 1) con ...; [Read more...]
Il presente articolo è in realtà un dossier comprendente diversi contributi da parte di vari autori, i quali hanno cercato di ragionare e di far ragionare sull'evento (la peggiore crisi dal dopoguerra) che l'Italia sta vivendo ma anche tutto il mondo, facendo il punto che occorre riuscire a mettere al centro dell'attenzione sociale e delle scelte politiche la scuola, la ricerca e la formazione, per evitare il crescere esponenziale delle diseguaglianze e delle discriminazioni. Il 1) contributo: "Inauguriamo un decennio da dedicare alla cura" di Lorenzoni Franco (Sapere e immaginazione da dove ripartire per affrontare la crisi); 2) "Ripartire dal confronto" di Pellai, Alberto (Emozioni ed elaborazione dei vissuti traumatici al rientro in classe) ;3) "Disuguaglianze emergenti dopo l'emergenza" di Bellomi Carlotta (Fare il punto sulle diseguaglianze a scuola all'indomani dell'emergenza Covid-19; prima di tale emergenza quasi la metà degli insegnanti non aveva ricevuto un training formale sull'uso delle tecnologie digitali e inoltre, ancora più di prima, le condizioni socio-economiche delle famiglie hanno influenzato i percorsi di apprendimento dei figli); 4) "La didattica digitale e (è) il futuro della scuola" di Pireddu Mario (Sfide e difficoltà nell'esperienza di didattica online; 5) "La scuola oltre le mura" di Biancato Laura (affronta il problema della ripartenza dopo il lockdown superando l'emergenza e le distanze); 6) "Scuola e resilienza al tempo del Covid-19" di Bombardieri Mariella e Simoni Carla rappresenta l'esperienza del Covid-19 raccontata dai docenti.
Abstract: Con questo articolo l'autrice intende concentrare l'attenzione sulla qualità degli spazi per l'apprendimento e di quanto quest'ultima vada di pari passo con il benessere dell'allievo e con la qualità anche dei percorsi formativi. Non a caso questa riflessione porterà a creare un ponte tra l'esperienza del sistema nazionale e quello della Finlandia, riconosciuto a livello mondiale come eccellenza. La prima cosa che si nota, afferma l'autrice, mettendo piede in una scuola finlandese è la ...; [Read more...]
Con questo articolo l'autrice intende concentrare l'attenzione sulla qualità degli spazi per l'apprendimento e di quanto quest'ultima vada di pari passo con il benessere dell'allievo e con la qualità anche dei percorsi formativi. Non a caso questa riflessione porterà a creare un ponte tra l'esperienza del sistema nazionale e quello della Finlandia, riconosciuto a livello mondiale come eccellenza. La prima cosa che si nota, afferma l'autrice, mettendo piede in una scuola finlandese è la cura e l'attenzione rivolta al benessere delle persone; importante sono soprattutto gli ambienti che risultano mai impersonali o freddi e dove il colore ha un ruolo importante i quali sono attrezzati con arredi che abitualmente si trovano nelle abitazioni (aule, laboratori, mense) ma anche gli spazi esterni sono ben attrezzati e molto ampi. Questo indica lo stile finlandese di permanenza a scuola durante la giornata e rappresenta il modo di intendere il bene pubblico, l'educazione e il vivere civile, cioè fiducia e responsabilità. Già da piccoli, in Finlandia, i bambini sono abituati ad autogestirsi sia a scuola e sia in famiglia e quindi a gestire i propri spazi oltre ai propri tempi e la cura degli ambienti scolastici è per loro una normale routine e quindi, una vera e propria attività formativa. Per quanto riguarda l'Italia, non si può parlare di standard nazionale ma considerando il modello della Finlandia possiamo notare diversi collegamenti con alcune nostre esperienze virtuose. Le scuole Montessori e altre aderenti al movimento Avanguardie Educative di INDIRE seguono una impostazione basata su ambienti di apprendimento che generano benessere, secondo il modello organizzativo della scuola finlandese, oltre ai differenti modelli organizzativi del tempo e degli spazi, che contano sulla fiducia e sono volti alla graduale responsabilizzazione degli allievi. Tali modelli favorendo una rete tra le scuole hanno proposto una formazione mirata e si sono distinte per l'attenzione rivolta agli studenti e ai loro bisogni ed alla valorizzazione degli insegnanti.