Abstract: Al tutor sono dedicati interi capitoli nei manuali di formazione a distanza e, sempre all’interno di questi manuali, sono molti i riferimenti a come dovrebbe "essere" e cosa dovrebbe “fare” un buon tutor. Parallelamente è però doveroso notare come il tutor sia molto raramente oggetto di indagine scientifica. In un certo senso, viene data per scontata la sua utilità all’interno del processo formativo. Non sono presenti contributi che indichino “quando” il tutor è utile e “quanto” sia gr ...; [Read more...]
Al tutor sono dedicati interi capitoli nei manuali di formazione a distanza e, sempre all’interno di questi manuali, sono molti i riferimenti a come dovrebbe "essere" e cosa dovrebbe “fare” un buon tutor. Parallelamente è però doveroso notare come il tutor sia molto raramente oggetto di indagine scientifica. In un certo senso, viene data per scontata la sua utilità all’interno del processo formativo. Non sono presenti contributi che indichino “quando” il tutor è utile e “quanto” sia grande questo contributo. Per rispondere a queste domande sono state allestite due distinte situazioni sperimentali. Metodi: Nel primo esperimento è stato misurato l’apprendimento di due gruppi di studenti partecipanti allo stesso percorso di formazione a distanza. I due gruppi (bilanciati per età e competenze informatiche) differivano per l’avere o meno un tutor. Anche per il secondo esperimento è stato misurato l’apprendimento in tre gruppi di studenti. In questo caso i gruppi differivano per avere uno oppure due tutor. Risultati: Il gruppo con tutor ha fatto registrare migliori prestazioni di apprendimento rispetto al gruppo senza tutor. Nel secondo esperimento non si sono evidenziate differenze tra i gruppi con un tutor e il gruppo con due tutor. Conclusioni: Il contributo del tutor al processo di apprendimento sembra essere del tipo tutto-o-nulla.