Abstract: Questo lavoro vuole fornire uno spunto di riflessione per una maggiore comprensione e modificazione dei disturbi comportamentali nelle disabilità dei giovani adulti inseriti all’interno di un contesto residenziale. Ritengo che l’intervento educativo sul comportamento problema debba essere funzionale, ben strutturato e finalizzato non solo alla sua eliminazione o riduzione, ma ad un vero e proprio cambiamento nella persona. L’obiettivo di questo cambiamento è quello di smettere di etich ...; [read all]
Questo lavoro vuole fornire uno spunto di riflessione per una maggiore comprensione e modificazione dei disturbi comportamentali nelle disabilità dei giovani adulti inseriti all’interno di un contesto residenziale. Ritengo che l’intervento educativo sul comportamento problema debba essere funzionale, ben strutturato e finalizzato non solo alla sua eliminazione o riduzione, ma ad un vero e proprio cambiamento nella persona. L’obiettivo di questo cambiamento è quello di smettere di etichettare come inappropriati questi comportamenti, ma cercare di comprenderli, capirne l’origine, il motivo della manifestazione e lo scopo o funzione che la persona potrebbe avere nella società. Ciò implica necessariamente uno spostamento degli assi interpretativi presenti nel dibattito sui processi di inclusione educativa e sociale: di fondamentale importanza è la trasformazione dalla logica dell’assistenza alla logica del diritto. Il passaggio dall’assistenza alla cornice dei diritti prefigura un modello di disabilità basato sul rispetto dei diritti umani anche per le persone con disabilità intellettiva e forti compromissioni sul piano delle autonomie personali e sociali. In questo senso, il cambiamento in atto sottintende un’analisi multi-dimensionale secondo un modello bio-psico-sociale. Si passa quindi da una visione che identifica la disabilità solo e unicamente legata a specifiche caratteristiche individuali deficitarie, in termini di intelligenza misurate con test intellettivi standardizzati (ritardo mentale), a una in cui i fattori individuali intrecciano fattori culturali, sociali in interazione con i sistemi educativi. In ultima analisi, gli esiti delle ricerche e delle riflessioni contemporanee evidenziano come la progettazione di percorsi di vita adulta, orientati all’autonomia e all’autodeterminazione possibile, possa realizzarsi seguendo tre indicazioni: l’analisi delle differenze individuali; l’impegno a trasformare le difficoltà in opportunità di apprendimento, pur riconoscendo la dimensione della fragilità e vulnerabilità, tramite sostegni e aiuti mirati; la riorganizzazione dei contesti di vita.
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La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile, data dall’effetto di gravi patologie psichiche e neuromotorie in un ambiente di vita sfavorevole