Abstract: Le autrici prendono in esame in questo studio la figura dei young caregiver, cioè giovani ancora non maggiorenni che svolgono regolarmente un'attività di cura, vale a dire bambini, bambine e adolescenti che ogni giorno aiutano la propria famiglia nelle difficoltà della vita quotidiana e di conseguenza, si assumono delle responsabilità che a molti dei loro coetanei non competono. I fattori che influiscono sull'emersione del fenomeno sono riconducibili alla scarsa presenza di risorse di ...; [read all]
Le autrici prendono in esame in questo studio la figura dei young caregiver, cioè giovani ancora non maggiorenni che svolgono regolarmente un'attività di cura, vale a dire bambini, bambine e adolescenti che ogni giorno aiutano la propria famiglia nelle difficoltà della vita quotidiana e di conseguenza, si assumono delle responsabilità che a molti dei loro coetanei non competono. I fattori che influiscono sull'emersione del fenomeno sono riconducibili alla scarsa presenza di risorse di welfare ed anche alle scarse risorse economiche della famiglia; molto spesso succede che la mancanza di adeguati supporti socio-assistenziali e l'impossibilità di accedere ad un servizio di assistenza privata (difficoltà economiche) induce l'assenza di alternative alla famiglia bisognosa e di conseguenza, diventa indispensabile fare affidamento su ogni membro della stessa famiglia. Da ciò deriva l'esigenza da parte del caregiver di aiutare la propria famiglia: scopo è la stessa sopravvivenza. Il suo lavoro essendo molto vario (supporto emotivo, supporto finanziario, attività domestiche, cura diretta alla persona bisognosa, cura dei fratelli minori), spesso, coincide in periodi cruciali per la formazione dell'identità di sé stesso: l'infanzia e l'adolescenza. Pertanto, il risparmio dei costi sociali, generato dal lavoro di cura, produce delle conseguenze deleterie a lungo termine, le quali ricadono poi non solo sulle spalle dei giovani ma sull'intera collettività. Nonostante il caregiver è a tutti gli effetti una preziosissima risorsa per la propria famiglia, c'è da considerare il fatto che è una persona che ha delle proprie esigenze (andare a scuola, fare con impegno i propri studi, uscire con gli amici, divertirsi, vivere cioè la propria infanzia o adolescenza). La scuola, in questi casi, ha un ruolo molto importante e riveste il luogo in cui questi giovani si possono sentire compresi ed aiutati. Gli insegnanti, quindi, hanno il compito di riconoscere il primo dei bisogni dei caregiver, cioè la loro identificazione; quindi, prestare attenzione a segnali come stanchezza eccessiva, cambio di comportamenti, cambiamento nel rendimento scolastico. La responsabilità di cui l'insegnate si fa carico deve essere subito riconosciuta in modo tale da avviare poi una collaborazione con i servizi sociali e di realizzare per questi giovani un piano didattico personalizzato.
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Infanzia e adolescenza nascoste: alla scoperta dei giovani caregiver / Limongelli, Paola; Garello, Margherita; Ibrahim, Samia; Manescalchi, Chiara. - La rivista del lavoro sociale, 2020, 20, 2 ; pp. 30-36