Abstract: Un'ampia letteratura documenta la presenza di sintomi residui nella maggioranza dei pazienti in remissione da un disturbo affettivo (depressivo o ansioso). Questi sintomi sono rappresentati essenzialmente da ansia, irritabilità, evitamento agorafobico, atteggiamenti ipocondriaci, peggioramento nel funzionamento sociale ed interpersonale. Essi, inoltre, si sono dimostrati indicatori di un esito prognostico a lungo termine. La loro presenza, infatti, è stata considerata come fattore di v ...; [read all]
Un'ampia letteratura documenta la presenza di sintomi residui nella maggioranza dei pazienti in remissione da un disturbo affettivo (depressivo o ansioso). Questi sintomi sono rappresentati essenzialmente da ansia, irritabilità, evitamento agorafobico, atteggiamenti ipocondriaci, peggioramento nel funzionamento sociale ed interpersonale. Essi, inoltre, si sono dimostrati indicatori di un esito prognostico a lungo termine. La loro presenza, infatti, è stata considerata come fattore di vulnerabilità a possibili future ricadute. Si è recentemente rilevato che un loro trattamento mirato può abbassare notevolmente il rischio di ricadute. Di conseguenza, nella fase acuta del disturbo affettivo la rimozione dei sintomi può determinare i cambiamenti più sostanziali, ma al contrario può essere vero nella fase residua, in cui perciò si dovrebbe enfatizzare il ripristino di un funzionamento ottimale dell'individuo.
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Il concetto di guarigione nei disturbi affettivi / Ruini, Chiara; Ottolini, Fedra; Rafanelli, Chiara; Conti, Sandra; Fava, Giovanni A. - Bollettino di psicologia applicata, 2000, 47, 230 ; pp. 27-36