Abstract/Sommario: Assicurare un'educazione di qualità, equa e inclusiva rappresenta una priorità dei sistemi scolastici a livello globale. Il raggiungimento di tale obiettivo richiede la messa in campo di molteplici azioni articolate sul piano organizzativo, culturale e didattico. Tra queste occorre sottolineare la creazione di rapporti di collaborazione tra insegnanti curricolari, insegnanti di sostegno e altre figure educative. Questo articolo intende stimolare una riflessione sulle pratiche didattich ...; [Leggi tutto...]
Assicurare un'educazione di qualità, equa e inclusiva rappresenta una priorità dei sistemi scolastici a livello globale. Il raggiungimento di tale obiettivo richiede la messa in campo di molteplici azioni articolate sul piano organizzativo, culturale e didattico. Tra queste occorre sottolineare la creazione di rapporti di collaborazione tra insegnanti curricolari, insegnanti di sostegno e altre figure educative. Questo articolo intende stimolare una riflessione sulle pratiche didattiche che facilitano la collaborazione, alla luce dei risultati ottenuti dal programma educativo statunitense Schoolwide Integrated Framework for Transformation (SWIFT). Tale riflessione sarà guidata da una ricostruzione delle diverse fasi che hanno portato progressivamente le scuole ordinarie americane ad accogliere gli studenti con Bisogni Educativi Speciali e da un'analisi delle strategie adottate dal programma SWIFT per migliorare l'apprendimento di tutti gli studenti.
Abstract/Sommario: Negli ultimi 5 anni i flussi di immigrazione registrati nei Paesi dell'Unione hanno implementato significativamente la presenza di bambini provenienti da culture "altre". La marcata eterogeneità di situazioni ha implicato il rovesciamento degli stili educativi e didattici, ponendo in primo piano la necessità di promuovere una reale partecipazione e pari opportunità di apprendimento. Si è dunque reso necessario sostenere un nuovo modo di pensare la didattica dell'arte e i linguaggi espr ...; [Leggi tutto...]
Negli ultimi 5 anni i flussi di immigrazione registrati nei Paesi dell'Unione hanno implementato significativamente la presenza di bambini provenienti da culture "altre". La marcata eterogeneità di situazioni ha implicato il rovesciamento degli stili educativi e didattici, ponendo in primo piano la necessità di promuovere una reale partecipazione e pari opportunità di apprendimento. Si è dunque reso necessario sostenere un nuovo modo di pensare la didattica dell'arte e i linguaggi espressivi. Le politiche europee in materia di integrazione degli immigrati hanno trovato attuazione nel Piano sull'integrazione recentemente varato: l'arte e i suoi linguaggi si propongono come potenti mediatori della comunicazione e svolgono una importante funzione di scaffolding a sostegno dei bambini e dei giovani provenienti da contesti migratori. Le pratiche artistiche e le loro didattiche fungono da supporto alle scuole per il raggiungimento di risultati efficaci: tali azioni sono volte a promuovere l'equità, l'istruzione inclusiva, l'educazione, le relazioni cooperative e il dialogo interculturale.
Abstract/Sommario: La disabilità mentale è una categoria che comprende persone molto diverse fra loro, ma che nell'immaginario collettivo hanno tutte una caratteristica in comune: sono bisognose di aiuto. Per questo è semplicemente giusto che possano usufruire delle migliori attenzioni e cure. L'autore crede che abbiano bisogno, però, anche di altro. Sembra che, per una legge universale, "in quanto presenza, ogni essere sia virtualmente abitato dalla capacità di bellezza e soprattutto dal desiderio di be ...; [Leggi tutto...]
La disabilità mentale è una categoria che comprende persone molto diverse fra loro, ma che nell'immaginario collettivo hanno tutte una caratteristica in comune: sono bisognose di aiuto. Per questo è semplicemente giusto che possano usufruire delle migliori attenzioni e cure. L'autore crede che abbiano bisogno, però, anche di altro. Sembra che, per una legge universale, "in quanto presenza, ogni essere sia virtualmente abitato dalla capacità di bellezza e soprattutto dal desiderio di bellezza" (Cheng, 2007). Quindi la domanda è: questo principio vale anche per le persone con disabilità mentale? Purtroppo no! Per uno stereotipo che noi applichiamo loro, non le riteniamo capaci di fare esperienza della bellezza: di desiderarla, apprezzarla, né tanto meno proporla.E' allora necessario chiedersi il perché,ma anche, soprattutto, operare una piccola rivoluzione culturale facendo in modo che la bellezza diventi il minimo comune denominatore di ogni progetto dedicato alle persone con disabilità mentale.
Abstract/Sommario: Si riporta una esperienza di inclusione universitaria di due studenti con Bisogni Educativi Speciali, in quanto utenti psichiatrici non in possesso di certificazione di invalidità o di disturbo di apprendimento. Il percorso inclusivo è consistito nella costruzione di una rete sociale tra l'Ateneo, la famiglia, i servizi Sociali, lo psichiatra e lo psicologo degli studenti. Non esiste, al momento, una normativa specifica per l'inclusione di studenti BES all'Università, ma, nell'esperien ...; [Leggi tutto...]
Si riporta una esperienza di inclusione universitaria di due studenti con Bisogni Educativi Speciali, in quanto utenti psichiatrici non in possesso di certificazione di invalidità o di disturbo di apprendimento. Il percorso inclusivo è consistito nella costruzione di una rete sociale tra l'Ateneo, la famiglia, i servizi Sociali, lo psichiatra e lo psicologo degli studenti. Non esiste, al momento, una normativa specifica per l'inclusione di studenti BES all'Università, ma, nell'esperienza delle due autrici, sono numerosi i soggetti che, in quanto caratterizzati da bisogni formativi speciali, avrebbero bisogno di un supporto di un supporto didattico e di inclusione sociale nel contesto universitario.