Abstract/Sommario: Per quanto si disponga di studi che possano dare indicazioni su come aiutare il passaggio alla scuola secondaria ed al mondo del lavoro per le persone sordocieche, poche ricerche hanno considerato anche la variabile intellettiva. L'articolo prende il considerazione il ruolo del team multidisciplinare nella scuola pubblica per un approccio olistico a favore di questi studenti. Si propone il programma realizzato per John (pseudonimo), un giovane con microftalmia ed impianto cocleare, uno ...; [Leggi tutto...]
Per quanto si disponga di studi che possano dare indicazioni su come aiutare il passaggio alla scuola secondaria ed al mondo del lavoro per le persone sordocieche, poche ricerche hanno considerato anche la variabile intellettiva. L'articolo prende il considerazione il ruolo del team multidisciplinare nella scuola pubblica per un approccio olistico a favore di questi studenti. Si propone il programma realizzato per John (pseudonimo), un giovane con microftalmia ed impianto cocleare, uno studente con buone capacità cognitive in grado di accedere agli studi superiori. Attraverso il coinvolgimento dei genitori, dell'istruttore di orientamento e mobilità, dell'insegnante specializzato per i sordi, di un logopedista, di un tecnico delle attività occupazionali e di un fisioterapista è stato possibile realizzare un progetto personalizzato portato avanti per tutto il percorso scolastico. Gli autori lamentano il fatto che alla fine degli studi superiori non sia stato riconosciuto a John il merito di aver conseguito ottimi risultati superando le difficoltà poste dalla sordocecità, cosa riconosciuta ad altri tre studenti. Approfondendo questo aspetto hanno potuto capire che lo studente non era stato inserito in questa particolare graduatoria in quanto risultava uno studente nella norma che si avvaleva dell'uso del bastone e di un ausilio uditivo.
Abstract/Sommario: Gli autori hanno voluto verificare l'ipotesi che gli utenti con deficit visivo seguiti dalle agenzie per l'impiego, organizzate in modo da poter fare scelte in base alle abilità possedute dalla persona, offrano maggiori opportunità lavorative di quei servizi che non effettuano questa scelta. Attraverso uno studio a livello nazionale si sono considerate le agenzie in base a risorse umane, infrastrutture, modalità di gestione dell'informazione, politiche e procedure, valutazione dei prog ...; [Leggi tutto...]
Gli autori hanno voluto verificare l'ipotesi che gli utenti con deficit visivo seguiti dalle agenzie per l'impiego, organizzate in modo da poter fare scelte in base alle abilità possedute dalla persona, offrano maggiori opportunità lavorative di quei servizi che non effettuano questa scelta. Attraverso uno studio a livello nazionale si sono considerate le agenzie in base a risorse umane, infrastrutture, modalità di gestione dell'informazione, politiche e procedure, valutazione dei programmi e livelli di competitività professionale conseguiti. Nello stesso tempo la qualità del lavoro delle persone non vedenti seguite è stata valutata in relazione alla dichiarazione dei redditi del 2010 e 2011. L'incrocio dei dati ha permesso di rilevare la relazione positiva tra le agenzie che possono avere possibilità decisionali e livello di competitività nel lavoro della persona non vedente. I risultati dimostrano che la qualità dell'agenzia formativa e i fattori individuali della persona incidono positivamente sui risultati della riabilitazione al lavoro per le persone con deficit visivo. Si valuta come migliorare e utilizzare al meglio questa possibilità decisionale delle agenzie.
Abstract/Sommario: L'autrice si è proposta di verificare se le persone con disabilità visiva in età lavorativa (16 - 64 anni) hanno meno incidenza occupazionale confronto alla popolazione in generale negli Stati Uniti, se questo dato risente anche della variabile di genere e se il livello di occupazione è rimasto costante o si è modificato durante il periodo tra il 2009 e il 2012. Dall'indagine condotta sui dati estrapolati dall'istituto statistico nazione dell'occupazione è emerso che solo il 39% della ...; [Leggi tutto...]
L'autrice si è proposta di verificare se le persone con disabilità visiva in età lavorativa (16 - 64 anni) hanno meno incidenza occupazionale confronto alla popolazione in generale negli Stati Uniti, se questo dato risente anche della variabile di genere e se il livello di occupazione è rimasto costante o si è modificato durante il periodo tra il 2009 e il 2012. Dall'indagine condotta sui dati estrapolati dall'istituto statistico nazione dell'occupazione è emerso che solo il 39% della forza lavoro rappresentata da persone con disabilità visiva è stata occupata nei quattro anni considerati, contro il 74% della popolazione in generale. I maschi hanno avuto maggiori possibilità di lavoro delle donne e non sono emerse differenze di rilievo nell'arco del tempo. Nel 2012 si è assistito ad un leggero aumento delle popolazione occupata, ma questo non ha riguardato anche le persone con disibilità visiva.
Abstract/Sommario: L'American Community Survey (ACS) è la fonte più aggiornata attualmente sulla situazione occupazionale delle persone con disabilità visiva negli Stati Uniti e i dati disponibili indicano che il 37% di queste persone è occupato e solo il 24% con un contratto annuale. Delle restanti persone disoccupate solo il 13% è alla ricerca di un lavoro e questo malgrado esistano programmi specifici per l'impiego come quello portato avanti dalla Divisione Maine dell'associazione DBVI statunitense. D ...; [Leggi tutto...]
L'American Community Survey (ACS) è la fonte più aggiornata attualmente sulla situazione occupazionale delle persone con disabilità visiva negli Stati Uniti e i dati disponibili indicano che il 37% di queste persone è occupato e solo il 24% con un contratto annuale. Delle restanti persone disoccupate solo il 13% è alla ricerca di un lavoro e questo malgrado esistano programmi specifici per l'impiego come quello portato avanti dalla Divisione Maine dell'associazione DBVI statunitense. Durante la Conferenza internazionale del 2010 organizzata dall'Association for Education and Rehabilitation of the Blind and Visually Impaired, il direttore del Maine ha potuto conoscere un programma realizzato in Gran Bretagna dalla RNIB per 400 disoccupati con disabilità visiva. Grazie ad un progetto durato due anni è stato possibile inserire all'impiego 93 persone ed altre 79 in progetti di formazione. L'informativa ha permesso alle due istituzioni di avviare un progetto analogo negli Stati Uniti e gli autori ripercorrono le diverse fasi della sua realizzazione e i risultati conseguiti.
Abstract/Sommario: La letteratura interessata alle persone non vedenti o ipovedenti sostiene spesso che l'intervento per migliorare la relazione con gli altri incide positivamente anche sull'inserimento lavorativo. Ma pochi studi supportano questa convinzione con significatività statistica e l'autrice ha deciso di effettuare una meta analisi di alcune ricerche selezionate con criteri di scientificità per verificare la validità della convinzione in oggetto. Sono stati individuati sei studi rispondenti ai ...; [Leggi tutto...]
La letteratura interessata alle persone non vedenti o ipovedenti sostiene spesso che l'intervento per migliorare la relazione con gli altri incide positivamente anche sull'inserimento lavorativo. Ma pochi studi supportano questa convinzione con significatività statistica e l'autrice ha deciso di effettuare una meta analisi di alcune ricerche selezionate con criteri di scientificità per verificare la validità della convinzione in oggetto. Sono stati individuati sei studi rispondenti ai criteri e dalla loro analisi è emerso che le abilità sociali hanno sortito un effetto positivo moderato su un campione di 1229 giovani. Il dato confermerebbe la validità della programmazione di interventi per l'acquisizione delle abilità sociali nei giovani con disabilità visive. L'autrice insiste sulla necessità di condurre gli studi in modo scientifico, per poter verificare le relazioni tra le variabili considerate e gli esiti ottenuti dall'educazione a vantaggio dell'inclusione e del passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro.