Risultati ricerca

Abstract/Sommario: La maggioranza di coloro che possono beneficiare di ausili per l'udito non hanno mai riferito di esserne in possesso. Molti di loro sono anziani, non hanno mai preso in considerazione il ricorso ad ausili in età adulta e gli autori propongono uno screening degli adulti per superare il problema della diagnosi e della mancanza di ausili che potrebbero migliorare le condizioni uditive. Ovviamente una indagine su vasta scala non risolverà i problemi uditivi di tutti le persone residenti ne ...; [Leggi tutto...] La maggioranza di coloro che possono beneficiare di ausili per l'udito non hanno mai riferito di esserne in possesso. Molti di loro sono anziani, non hanno mai preso in considerazione il ricorso ad ausili in età adulta e gli autori propongono uno screening degli adulti per superare il problema della diagnosi e della mancanza di ausili che potrebbero migliorare le condizioni uditive. Ovviamente una indagine su vasta scala non risolverà i problemi uditivi di tutti le persone residenti nel regno Unito, occorrerà prendere in considerazione anche i problemi sanitari che spesso si presentano nella vecchiaia.

Abstract/Sommario: Gli autori hanno condotto uno screening uditivo per dieci anni su bambini nati tra il 1990 e 2000 nel distretto di Redbridge a est di Londra. I bambini sono stati inseriti nel gruppo di studio prima che iniziassero il percorso scolastico e sono stati presi in considerazione solo quelli che presentavano fattori di rischio indicati dall'American Joint Committee on Infant Hearing. Su 32.890 casi considerati, 1148 (3,5%) sono stati ritenuti a rischio di sordità. Gli autori riportano i dati ...; [Leggi tutto...] Gli autori hanno condotto uno screening uditivo per dieci anni su bambini nati tra il 1990 e 2000 nel distretto di Redbridge a est di Londra. I bambini sono stati inseriti nel gruppo di studio prima che iniziassero il percorso scolastico e sono stati presi in considerazione solo quelli che presentavano fattori di rischio indicati dall'American Joint Committee on Infant Hearing. Su 32.890 casi considerati, 1148 (3,5%) sono stati ritenuti a rischio di sordità. Gli autori riportano i dati statistici ottenuti dalla ricerca ed evidenziano come la valutazione uditiva nel neonato non sia in linea con i dati ottenuti. Vengono suggerite correzioni del modello utilizzato, in quanto risente di caratteristiche territoriali. Gli autori insistono sulla necessità di un test neonatale universale per individuare la sordità congenita.

Abstract/Sommario: La ricerca ha voluto valutare gli effetti a lungo termine di un danno cerebrale di 600 pazienti svedesi sulle funzioni uditive centrali e periferiche, sulla qualità della vita e sulle abilità comunicative. Utilizzando tecniche di autovalutazione e strumenti standardizzati, è stato possibile rilevare casi di discrepanza tra i due tipi di valutazione, in particolare nelle donne.

Abstract/Sommario: La mutazione nel GJB2, il gene della proteina Connexin 26, è risultata correlata al 50% dei casi di sordità infantile. L'intervento precoce basato su una diagnosi tempestiva può favorire la formazione delle abilità linguistiche, ma questo richiede lo scambio di conoscenze, visto che esistono diverse modalità di diagnosi e diversi mutamenti del Connexin 26. In Scandinavia sono stati rilevati pochi casi e gli autori hanno voluto condurre una ricerca su vasta scala in Svezia. Su 2052 casi ...; [Leggi tutto...] La mutazione nel GJB2, il gene della proteina Connexin 26, è risultata correlata al 50% dei casi di sordità infantile. L'intervento precoce basato su una diagnosi tempestiva può favorire la formazione delle abilità linguistiche, ma questo richiede lo scambio di conoscenze, visto che esistono diverse modalità di diagnosi e diversi mutamenti del Connexin 26. In Scandinavia sono stati rilevati pochi casi e gli autori hanno voluto condurre una ricerca su vasta scala in Svezia. Su 2052 casi studiati sono state identificate percentuali dello 0,83% di 35delG, dello 0,30 di L90P e nessun caso di 167delT. I dati sono in linea con quanto rilevato nel resto dell'Europa.

Abstract/Sommario: La visione verticale soggettiva indica l'angolo tra l'asse gravitazionale verticale e la posizione di aggiustamento della linea visiva di un soggetto. La stessa definizione può valere anche per la visione soggettiva orizzontale. Ambedue le visioni sono regolate dalle funzioni dei canali semicircolari e la loro valutazione si effettua con il valore medio di più misurazioni. Gli autori hanno voluto verificare la validità di questa tecnica anche con soggetti affetti da patologie periferic ...; [Leggi tutto...] La visione verticale soggettiva indica l'angolo tra l'asse gravitazionale verticale e la posizione di aggiustamento della linea visiva di un soggetto. La stessa definizione può valere anche per la visione soggettiva orizzontale. Ambedue le visioni sono regolate dalle funzioni dei canali semicircolari e la loro valutazione si effettua con il valore medio di più misurazioni. Gli autori hanno voluto verificare la validità di questa tecnica anche con soggetti affetti da patologie periferiche vestibolari. Confrontando i dati raccolti su 9 casi e altri 17 di controllo è stato possibile verificare la validità della tecnica utilizzata.

Abstract/Sommario: Nell'ultimo ventennio la genetica molecolare ha fatto notevoli progressi apportando grandi cambiamenti nelle conoscenza dell'eziologia e patologia dei deficit uditivi. Sono state identificate almeno dieci mutazioni genetiche come fattori causali di sindromi e non correlate a disturbi uditivi. Gli autori, impegnati da anni nella ricerca genetica, riassumono il bagaglio di conoscenze acquisito, in particolare sui meccanismi della coclea, cercando di adeguare il lavoro clinico ai progress ...; [Leggi tutto...] Nell'ultimo ventennio la genetica molecolare ha fatto notevoli progressi apportando grandi cambiamenti nelle conoscenza dell'eziologia e patologia dei deficit uditivi. Sono state identificate almeno dieci mutazioni genetiche come fattori causali di sindromi e non correlate a disturbi uditivi. Gli autori, impegnati da anni nella ricerca genetica, riassumono il bagaglio di conoscenze acquisito, in particolare sui meccanismi della coclea, cercando di adeguare il lavoro clinico ai progressi genetici. Un problema importante è relativo alla valutazione della funzionalità degli ausili tecnologici in base ai test audiometrici disponibili. Gli autori invitano i ricercatori ad elaborare nuove ipotesi e a ricercare nuove forme di test clinici audiologici.