Abstract/Sommario: In un tempo in cui si tende alla standardizzazione degli interventi e, prima ancora, alla categorizzazione dei bisogni, con sempre maggior urgenza riemerge la sfida etica dell’accoglienza incondizionata di ogni singola situazione. In questa direzione il dovere delle prestazioni sociali, sanitarie ed educative, deve alimentarsi della cura come sollecitudine. Questa richiede un affinamento di sguardi, un’intelligenza acuta del concreto per delineare gli spazi dell’autonomia realisticamen ...; [Leggi tutto...]
In un tempo in cui si tende alla standardizzazione degli interventi e, prima ancora, alla categorizzazione dei bisogni, con sempre maggior urgenza riemerge la sfida etica dell’accoglienza incondizionata di ogni singola situazione. In questa direzione il dovere delle prestazioni sociali, sanitarie ed educative, deve alimentarsi della cura come sollecitudine. Questa richiede un affinamento di sguardi, un’intelligenza acuta del concreto per delineare gli spazi dell’autonomia realisticamente possibile per la persona. A quali condizioni la sollecitudine può animare il lavoro nelle organizzazioni di cura?
Abstract/Sommario: Fa parte dell’essere umano la consapevolezza della connessione tra percezione della propria identità e senso della propria utilità sociale. Una consapevolezza che si acuisce per le persone in uscita dal mondo del lavoro, in quanto spesso tale connessione era data principalmente dal lavoro. Come reinvestire, pertanto, usciti dal mondo del lavoro, le energie personali in una progettualità che permetta di coniugare identità personale e utilità sociale? In che modo sostenere un invecchiame ...; [Leggi tutto...]
Fa parte dell’essere umano la consapevolezza della connessione tra percezione della propria identità e senso della propria utilità sociale. Una consapevolezza che si acuisce per le persone in uscita dal mondo del lavoro, in quanto spesso tale connessione era data principalmente dal lavoro. Come reinvestire, pertanto, usciti dal mondo del lavoro, le energie personali in una progettualità che permetta di coniugare identità personale e utilità sociale? In che modo sostenere un invecchiamento capace di impegno civile? Entro quali mappe culturali e politiche ripensare la progettualità sociale delle persone anziane?
Abstract/Sommario: Ci sono storie che sembrano resistere a qualunque trattamento. Storie difficili, che sembrano non raggiungere mai l’autonomia auspicata, dove sembra di ricominciare sempre daccapo. Di fronte a queste storie arriva un punto in cui servizi e cooperative sociali si chiedono: e adesso, che fare? Forse è a questo punto che, prima di riprogettare l’ennesimo percorso o prima di bollare le persone come croniche, può essere utile sostare per un po' e, magari insieme ad altri, rinarrare quelle s ...; [Leggi tutto...]
Ci sono storie che sembrano resistere a qualunque trattamento. Storie difficili, che sembrano non raggiungere mai l’autonomia auspicata, dove sembra di ricominciare sempre daccapo. Di fronte a queste storie arriva un punto in cui servizi e cooperative sociali si chiedono: e adesso, che fare? Forse è a questo punto che, prima di riprogettare l’ennesimo percorso o prima di bollare le persone come croniche, può essere utile sostare per un po' e, magari insieme ad altri, rinarrare quelle storie. Chissà che rileggendo queste biografie con un’attenzione umana oltre che professionale, ripercorrendo a ritroso gli esiti degli interventi messi in campo, non si riesca ancora a costruire una progettualità possibile. Magari distante dalle nostre attese, ma maggiormente vicina alle storie delle persone.
Abstract/Sommario: Il confronto con le tante storie di vita ci pone davanti alla difficoltà di produrre benessere e salute in contesti abitati da ide divergenti su ciò che è bene, salute e tutela