Abstract/Sommario: In linea con la letteratura scientifica e le Linee Guida DSA 2021, che confermano l’incidenza del numero di certificazioni scolastiche ai sensi della Legge 170 nell’anno scolastico 2018/19, con il presente lavoro di ricerca si vuole condividere un’esperienza di screening che si pone come principale obiettivo quello di descrivere l’evoluzione delle abilità tecniche già dai primi anni della scuola primaria. Il secondo obiettivo è quello di individuare precocemente le difficoltà di appren ...; [Leggi tutto...]
In linea con la letteratura scientifica e le Linee Guida DSA 2021, che confermano l’incidenza del numero di certificazioni scolastiche ai sensi della Legge 170 nell’anno scolastico 2018/19, con il presente lavoro di ricerca si vuole condividere un’esperienza di screening che si pone come principale obiettivo quello di descrivere l’evoluzione delle abilità tecniche già dai primi anni della scuola primaria. Il secondo obiettivo è quello di individuare precocemente le difficoltà di apprendimento relativamente alle competenze ortografiche, grafo-motorie e la comprensione del testo scritto. Il campione è composto da circa 114 bambini di alcune scuole della provincia di Roma che hanno partecipato allo screening. Lo screening è stato svolto dagli insegnanti che hanno somministrato delle prove standardizzate nel corso del primo biennio della scuola primaria, dunque, ai bambini frequentanti le classi prime (nell’anno 2017) e l’anno successivo agli stessi andati in seconda classe primaria. Dallo studio dell’evoluzione delle prestazioni ottenute risulta che le difficoltà relative alle competenze grafo-motorie riscontrate in prima, si risolvono spontaneamente in seconda e pertanto è possibile confermare che indagare le abilità grafo-motorie nella classe seconda possa far emergere più verosimilmente i soggetti a rischio DSA. Invece, per quanto riguarda le competenze ortografiche, si osserva una persistenza delle criticità tra la classe prima e la classe seconda. Ciò rafforza l’importanza di rilevare precocemente le difficoltà delle competenze ortografiche fin dalla prima primaria. Si conferma inoltre l’interesse a inserire tra le prove collettive di screening la comprensione del testo scritto e si sottolinea l’esigenza di monitorare nelle classi successive lo sviluppo di tale abilità.
Abstract/Sommario: Il Questionario SDQ (Goodman, 1997) è uno strumento multi-informatore per lo screening della psicopatologia dello sviluppo. Questo studio contribuisce alla validazione delle versioni italiane dell’SDQ-Genitori e dell’SDQ-Insegnanti (SDQ-P e SDQ-T) per gli adolescenti, analizzandone la struttura fattoriale, fornendo norme e indagando l’accordo tra informatori (genitori-insegnanti). Le versioni SDQ-Parent e SDQ-Teacher sono state compilate per 2143 studenti di età compresa tra 12 e 18 an ...; [Leggi tutto...]
Il Questionario SDQ (Goodman, 1997) è uno strumento multi-informatore per lo screening della psicopatologia dello sviluppo. Questo studio contribuisce alla validazione delle versioni italiane dell’SDQ-Genitori e dell’SDQ-Insegnanti (SDQ-P e SDQ-T) per gli adolescenti, analizzandone la struttura fattoriale, fornendo norme e indagando l’accordo tra informatori (genitori-insegnanti). Le versioni SDQ-Parent e SDQ-Teacher sono state compilate per 2143 studenti di età compresa tra 12 e 18 anni. Sono state eseguite analisi fattoriali di conferma per confrontare due strutture fattoriali nelle versioni genitore e insegnante. Per quanto concerne i genitori, è stata trovata una nuova struttura a cinque fattori, diversa da quella proposta da Goodman. Per quanto riguarda gli insegnanti, il modello proposto da Goodman ha mostrato la soluzione migliore. Sono state riscontrate differenze significative per sesso ed età: i maschi hanno mostrato più problemi comportamentali e meno comportamenti prosociali rispetto alle femmine. Infine, l’analisi dell’accordo genitore-insegnante ha mostrato correlazioni più elevate per i comportamenti esternalizzanti rispetto a quelli internalizzanti. Questo studio offre alcune riflessioni sul modo migliore per utilizzare questo strumento con gli adolescenti.
Abstract/Sommario: La Discalculia Evolutiva (DE) riguarda una percentuale di popolazione scolastica che varia dal 1,3% al 10% e, dunque, è un disturbo specifico dell’apprendimento che impatta notevolmente sul contesto scolastico. Oltre alle difficoltà legate all’area del senso del numero e ai sistemi del numero e del calcolo, gli studi presenti in letteratura riportano un elevato coinvolgimento della memoria di lavoro verbale (MDL) nei compiti aritmetici. La comunità scientifica invita clinici, terapeuti ...; [Leggi tutto...]
La Discalculia Evolutiva (DE) riguarda una percentuale di popolazione scolastica che varia dal 1,3% al 10% e, dunque, è un disturbo specifico dell’apprendimento che impatta notevolmente sul contesto scolastico. Oltre alle difficoltà legate all’area del senso del numero e ai sistemi del numero e del calcolo, gli studi presenti in letteratura riportano un elevato coinvolgimento della memoria di lavoro verbale (MDL) nei compiti aritmetici. La comunità scientifica invita clinici, terapeuti e ricercatori a promuovere prassi cliniche e ricerche per chiarire l’efficacia di interventi, anche di tipo multicomponenziale. L’obiettivo del presente progetto è descrivere un piano di intervento sulle abilità numeriche con attività che richiedano un alto coinvolgimento della memoria di lavoro verbale (MDL) su due bambini, frequentanti la quarta classe primaria, con difficoltà aritmetiche e scadenti abilità di memoria di lavoro, illustrando una metodologia d’intervento, proposte operative e riflessioni alla luce dei cambiamenti tra le fasi pre e post intervento. Dai risultati alla BDE-2 emergono dei miglioramenti sul senso del numero e sul sistema del numero, ma permangono criticità nei processi di calcolo e nell’automatizzazione dei fatti aritmetici. Sono osservabili lievi progressi anche in alcuni compiti di MDL: nel caso A emergono migliori capacità di MDL verbale e del sistema esecutivo centrale mentre per il caso B si registra un incremento della capienza del sistema di MDL con materiale numerico. L’osservazione delle prestazioni di uno dei due bambini al follow-up effettuato a sei mesi di distanza dall’interruzione del trattamento, informa sul mantenimento dei risultati.
Abstract/Sommario: I disturbi specifici dell’apprendimento si configurano come deficit nelle capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Essi subentrano con l’inizio della scolarizzazione, in risposta a un aumento delle richieste ambientali. Si prevede che il numero di casi individuati annualmente cresca, in concomitanza con l’aumento del numero di soggetti con DSA che prosegue la carriera scolastica fino all’università. Obiettivo dello studio è stato approfondire le caratterist ...; [Leggi tutto...]
I disturbi specifici dell’apprendimento si configurano come deficit nelle capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Essi subentrano con l’inizio della scolarizzazione, in risposta a un aumento delle richieste ambientali. Si prevede che il numero di casi individuati annualmente cresca, in concomitanza con l’aumento del numero di soggetti con DSA che prosegue la carriera scolastica fino all’università. Obiettivo dello studio è stato approfondire le caratteristiche cliniche salienti di uno studente universitario con diagnosi di Dislessia e Disortografia, sottoposto a trattamento riabilitativo logopedico, e valutare in seguito l’efficacia di quest’ultimo. Dalla rivalutazione delle abilità deficitarie nel post-trattamento è emerso un significativo miglioramento in tutte le aree compromesse, indice predittivo dell’efficacia del trattamento riabilitativo logopedico per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento anche in età adulta.