Abstract/Sommario: La Self Determination Theory declina nell’ambito della ricerca psicologica il modello dei bisogni psicologici di base come incipit del comportamento autoregolato. La priorità diventa quella di far esprimere i desideri e le esigenze originarie in ogni persona qualsiasi sia la sua condizione di vita. Il miglioramento della Qualità di vita della persona con disabilità intellettiva può avvenire solo in considerazione dei bisogni psicologici di base, attraverso il sostegno dell’autonomia e ...; [Leggi tutto...]
La Self Determination Theory declina nell’ambito della ricerca psicologica il modello dei bisogni psicologici di base come incipit del comportamento autoregolato. La priorità diventa quella di far esprimere i desideri e le esigenze originarie in ogni persona qualsiasi sia la sua condizione di vita. Il miglioramento della Qualità di vita della persona con disabilità intellettiva può avvenire solo in considerazione dei bisogni psicologici di base, attraverso il sostegno dell’autonomia e il rafforzamento della modificazione intrinseca. La stessa attenzione va manifestata nei confronti dei bisogni di relazione e di competenza. L'autrice mette in risalto come si è passati il principio del “migliore interesse” della persona (che prevede che per le decisioni importanti qualcun altro possa scegliere al posto dell'interessato, appunto nel suo migliore interesse) in favore del principio della “migliore interpretazione possibile delle volontà della persona” (che richiede che venga messo in campo ogni utile strumento per supportare le persone con disabilità, anche con bisogni di sostegno elevati, nella presa di decisioni in linea, nella misura più ampia possibile, con i loro desideri, preferenze, aspettative).
Abstract/Sommario: Con autodeterminazione si intende la capacità di assumere (totalmente o in parte) delle decisioni, delle scelte o delle iniziative autonome rispetto al contesto ambientale con cui si interagisce (ecosistema). L’autodeterminazione ricopre un ruolo chiave e spesso è essa stessa un obiettivo primario dell’intervento. Sviluppare la capacità di autodeterminarsi, infatti, è un punto di passaggio obbligato per il raggiungimento di una adeguata qualità della vita. Abilità di Coping Skills, Abi ...; [Leggi tutto...]
Con autodeterminazione si intende la capacità di assumere (totalmente o in parte) delle decisioni, delle scelte o delle iniziative autonome rispetto al contesto ambientale con cui si interagisce (ecosistema). L’autodeterminazione ricopre un ruolo chiave e spesso è essa stessa un obiettivo primario dell’intervento. Sviluppare la capacità di autodeterminarsi, infatti, è un punto di passaggio obbligato per il raggiungimento di una adeguata qualità della vita. Abilità di Coping Skills, Abilità Cognitive e metacognitive e Potenziamento dell’autodeterminazione sono fortemente sinergiche tra loro, pur avendo, all’interno del progetto globale della persona, un peso differente, costantemente bilanciato in coerenza con le caratteristiche soggettive. In altre parole, definire e perseguire l’Autodeterminazione, significa lavorare perché le persone possano avere la possibilità di essere agente causale nella propria vita e mantenere o aumentare la propria qualità della vita. Vuol dire fare in modo che alcune cose accadano nella propria vita avendo la possibilità di compiere scelte e prendere decisioni basate sulle proprie preferenze ed interessi, vuol dire monitorare e regolare le proprie azioni.
Abstract/Sommario: L’autodeterminazione è uno degli otto domini che Robert Schalock e Miguel Angel Verdugo Alonso hanno evidenziato come indicatori del concetto di “Qualità di vita”, un fenomeno multidimensionale i cui domini centrali sono influenzati sia da caratteristiche personali che da fattori ambientali. Gli otto domini comprendono il benessere emozionale, le relazioni interpersonali, lo sviluppo personale, il benessere fisico, l’autodeterminazione, l’inclusione sociale ed infine i diritti. Correl ...; [Leggi tutto...]
L’autodeterminazione è uno degli otto domini che Robert Schalock e Miguel Angel Verdugo Alonso hanno evidenziato come indicatori del concetto di “Qualità di vita”, un fenomeno multidimensionale i cui domini centrali sono influenzati sia da caratteristiche personali che da fattori ambientali. Gli otto domini comprendono il benessere emozionale, le relazioni interpersonali, lo sviluppo personale, il benessere fisico, l’autodeterminazione, l’inclusione sociale ed infine i diritti. Correlato al diritto universale all’autodeterminazione dell’essere umano è il diritto alla Vita Indipendente di una persona con disabilità grave, ovvero il diritto e l’opportunità di perseguire una linea di azione, la libertà di sbagliare e di imparare dai propri errori, esattamente come le persone che non hanno disabilità. Si parla, dunque, di autorappresentanza che rappresenta l’insieme di comportamenti che abilitano le Persone con Disabilità ad esprimere e/o a dimostrare e rivelare le loro aspettative e preferenze, secondo modalità che facilitano il riconoscimento i loro desideri e i loro bisogni a livello individuale o collettivo per assicurare loro la piena partecipazione, l’appartenenza, l’inclusione attiva alla Comunità con cui interagiscono e fanno parte a pieno titolo come cittadini.
Abstract/Sommario: Poter autodeterminare la propria vita, diventare indipendenti e autonomi, lasciare la casa dei genitori, vivere da soli o costruire nuove forme di convivenza, è per l’essere umano uno degli obiettivi principali di vita, un indice per misurare il valore della propria qualità di vita, rappresenta il passaggio all’età adulta e l’affermazione della propria identità. Per le persone con disabilità, soprattutto se intellettiva, questo passaggio presenta diversi elementi di criticità, essendo ...; [Leggi tutto...]
Poter autodeterminare la propria vita, diventare indipendenti e autonomi, lasciare la casa dei genitori, vivere da soli o costruire nuove forme di convivenza, è per l’essere umano uno degli obiettivi principali di vita, un indice per misurare il valore della propria qualità di vita, rappresenta il passaggio all’età adulta e l’affermazione della propria identità. Per le persone con disabilità, soprattutto se intellettiva, questo passaggio presenta diversi elementi di criticità, essendo generalmente diffusa l’idea che esse non potranno mai essere indipendenti e agire in piena autonomia al punto da poter autodeterminare la propria vita. La difficoltà a riconoscere il diritto all’adultità delle persone con disabilità, non è una criticità rilevabile solo in ambito famigliare o più generalmente nei contesti in cui si compie la vita sociale, ma riguarda anche chi con la disabilità si confronta e opera per motivi professionali. Diventa perciò prioritario, per i docenti e per gli operatori sociali che a diverso titolo si occupano di disabilità, così come per chi gestisce politiche e servizi dedicati, riconoscere le barriere e gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di essere considerate fino in fondo prima bambini e poi giovani, adulti e infine anziani.
Abstract/Sommario: Questo celebre aforisma medievale è stato interpretato in molti modi, ma l'autore preferisce pensarlo come la dimostrazione che la scienza sia un’impresa di umiltà, in cui ciascuno può contribuire alla conoscenza partendo dai risultati raggiunti da altri che ci hanno preceduto e diventa importante ribadire il valore di studiosi nel campo dei disturbi del neurosviluppo. L'autore cita per primo il medico Itard con la sua esperienza rieducativa di un enfant sauvage, per poi passare al pri ...; [Leggi tutto...]
Questo celebre aforisma medievale è stato interpretato in molti modi, ma l'autore preferisce pensarlo come la dimostrazione che la scienza sia un’impresa di umiltà, in cui ciascuno può contribuire alla conoscenza partendo dai risultati raggiunti da altri che ci hanno preceduto e diventa importante ribadire il valore di studiosi nel campo dei disturbi del neurosviluppo. L'autore cita per primo il medico Itard con la sua esperienza rieducativa di un enfant sauvage, per poi passare al primo laboratorio di psicologia sperimentale di Lipsia da parte di W. Wunt. Il suo allievo Édouard Séguin negli Stati Uniti fonda l’American Association of intellectual and developmental disabilities. Seguono Maria Montessori, Binet e Simon, Kanner primo studioso dell'autismo e grande per la sua capacità di ammettere anche gli errori in cui è incappato nel corso dei suoi studi, Michael Rutter che sconfessò la teoria della madre frigorifero, Ivar Lovaas allievo di Sidney W. Bijoux e, solo ultimo cronologicamente, Eric Schopler. Tra i grandi ci sono anche figure politiche come la Falcucci che con la legge 517 portò alla chiusura delle scuole speciali, Tina Anselmi madre del sistema sanitario universale. Solo con l’umiltà di studiare ciò che hanno scritto questi grandi donne e uomini è possibile salire sulle loro spalle e vedere lontano.