Abstract/Sommario: Per un lungo periodo si è creduto, in accordo con le teorie piagetiane, che lo spazio potesse essere un impedimento nell'acquisizione dei concetti numerici, le caratteristiche spaziali degli oggetti venivano viste infatti come un ostacolo nel riconoscimento delle proprietà numeriche. Solo ultimamente è stato reso noto l'importante ruolo della informazione spaziale. La costruzione delle prime abilità numeriche deriva dalla manipolazione e osservazione di oggetti dell'ambiente. Con quest ...; [Leggi tutto...]
Per un lungo periodo si è creduto, in accordo con le teorie piagetiane, che lo spazio potesse essere un impedimento nell'acquisizione dei concetti numerici, le caratteristiche spaziali degli oggetti venivano viste infatti come un ostacolo nel riconoscimento delle proprietà numeriche. Solo ultimamente è stato reso noto l'importante ruolo della informazione spaziale. La costruzione delle prime abilità numeriche deriva dalla manipolazione e osservazione di oggetti dell'ambiente. Con questo cambio di prospettiva, la relazione tra numeri e spazio sta ricevendo sempre più attenzione considerato che in letteratura si trovano numerosi studi comportamentali e neuro-funzionali in continua evoluzione. I più recenti sostengono la presenza di una organizzazione spaziale della rappresentazione del numero. Il presente lavoro nasce con l'intento di verificare la relazione tra memoria di lavoro visuo-spaziale e abilità numeriche. Lo studio è stato condotto su un campione di 300 soggetti frequentanti la scuola primaria (si trovano 150 femmine e 150 maschi).
Abstract/Sommario: Da un punto di vista pragmatico vi è parecchio scetticismo attorno alla possibile comorbidità tra disturbo dello spettro autistico e disturbo specifico dell'apprendimento. Ancora oggi il pensiero generale su questo argomento è che il disturbo dello spettro autistico sia primario rispetto al deficit di apprendimento o che quantomeno le difficoltà specifiche di apprendimento siano distinguibili dal punto di vista funzionale ma non da quello causale, intendendole parte dei deficit neurobi ...; [Leggi tutto...]
Da un punto di vista pragmatico vi è parecchio scetticismo attorno alla possibile comorbidità tra disturbo dello spettro autistico e disturbo specifico dell'apprendimento. Ancora oggi il pensiero generale su questo argomento è che il disturbo dello spettro autistico sia primario rispetto al deficit di apprendimento o che quantomeno le difficoltà specifiche di apprendimento siano distinguibili dal punto di vista funzionale ma non da quello causale, intendendole parte dei deficit neurobiologici tipici dello spettro. L'obiettivo di questa rassegna è comprendere se esista o meno una comorbidità, definendo un modus operandi clinico più aperto a una visione dinamica della neurodiversità che superi i confini dagli etichettamenti diagnostici, tenendo conto delle differenze , ma anche dei punti in comune tra i due disturbi.
Abstract/Sommario: Molti abbandoni e rifiuti nel percorso scolastico, molte delle problematiche che si riscontrano oggi nella scuola da parte di bambini e ragazzi potrebbero essere prevenuti o risolti con uno stravolgimento nel metodo di insegnamento e un maggiore dialogo con lo studente. E' fondamentale che nell'ambiente scolastico si stia bene, creando un tessuto adatto per stimolare il desiderio e la voglia di imparare, di conoscere, di sapere, di fare ricerca. Con questo obiettivo le autrici si sono ...; [Leggi tutto...]
Molti abbandoni e rifiuti nel percorso scolastico, molte delle problematiche che si riscontrano oggi nella scuola da parte di bambini e ragazzi potrebbero essere prevenuti o risolti con uno stravolgimento nel metodo di insegnamento e un maggiore dialogo con lo studente. E' fondamentale che nell'ambiente scolastico si stia bene, creando un tessuto adatto per stimolare il desiderio e la voglia di imparare, di conoscere, di sapere, di fare ricerca. Con questo obiettivo le autrici si sono domandate se si potesse giocare in matematica e nel mese di luglio 2019 hanno attivato il progetto "Matematica in gioco", coinvolgendo 22 ragazzi di una scuola secondaria di primo grado provenienti dalle classi seconde, che possedevano forti carenze e un atteggiamento di chiusura nei confronti della matematica. Nel mese di febbraio 2020, a distanza di mesi, sono stati raccolti i primi risultati e questo ha permesso alle autrici di scoprire, ma anche di confermare, che un metodo alternativo di insegnamento può aiutare a curare e addirittura a prevenire molti rifiuti soprattutto nei confronti della matematica.
Abstract/Sommario: Il linguaggio e le abilità numeriche hanno una grande importanza nella vita di tutti i giorni: singolarmente sono state ampiamente studiate, ma solo più recentemente è stato indagato il rapporto presente tra le due durante lo sviluppo. Gli studi presenti in letteratura propendono per una stretta relazione tra linguaggio e cognizione numerica, ma sono tutti studi condotti su campioni stranieri. La ricerca condotta dagli autori ha lo scopo di verificare se i risultati ottenuti da studi c ...; [Leggi tutto...]
Il linguaggio e le abilità numeriche hanno una grande importanza nella vita di tutti i giorni: singolarmente sono state ampiamente studiate, ma solo più recentemente è stato indagato il rapporto presente tra le due durante lo sviluppo. Gli studi presenti in letteratura propendono per una stretta relazione tra linguaggio e cognizione numerica, ma sono tutti studi condotti su campioni stranieri. La ricerca condotta dagli autori ha lo scopo di verificare se i risultati ottenuti da studi condotti su altre popolazioni sono replicabili anche su un campione di bambini italiani in età prescolare. Per rispondere ai nostri quesiti è stata utilizzata la Batteria per la valutazione dell'intelligenza numerica (BIN4-6 anni), una batteria equivalente in fase di validazione per i bambini più piccoli, il Test fono-lessicale (TFL) e le Matrici Colorate di Raven (CPM). Sono stati analizzati i punteggi grezzi con delle analisi descrittive e con le correlazioni di Spearman e dopo sono stati confrontati i risultati ottenuti con quelli presenti in letteratura. Infine sono stati discussi i limiti dello studio degli autori e alcune possibili linee da seguire per i prossimi studi.
Abstract/Sommario: La letteratura attuale ritiene importante che si instauri tra allievo e docente una buona relazione per stare bene a scuola e apprendere in modo efficace, anche se, con alunni con comportamenti oppositivo provocatori, non sempre questo diventa facile da realizzare. Si presenta una strategia, per gli insegnanti, da attuare al sorgere delle prime manifestazioni di "rabbia" e opposizione da parte dell'alunno. Vengono riportati alcuni casi risolti in modo positivo, con alunni di 11-12 anni ...; [Leggi tutto...]
La letteratura attuale ritiene importante che si instauri tra allievo e docente una buona relazione per stare bene a scuola e apprendere in modo efficace, anche se, con alunni con comportamenti oppositivo provocatori, non sempre questo diventa facile da realizzare. Si presenta una strategia, per gli insegnanti, da attuare al sorgere delle prime manifestazioni di "rabbia" e opposizione da parte dell'alunno. Vengono riportati alcuni casi risolti in modo positivo, con alunni di 11-12 anni di età, attuando una modalità basata sull'effetto dello stupore e della sorpresa. L'obiettivo del presente lavoro è quello di offrire un contributo al miglioramento della relazione insegnante-allievo in un contesto di benessere.
Abstract/Sommario: La Legge n. 170 dell'08 ottobre 2010, recante "Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e le successive direttive e circolari ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali (BES) hanno aperto un canale di tutela del diritto allo studio che sembra porsi in contrasto con il riconoscimento di una disabilità in ambito assistenziale sociale per i soggetti con questo tipo di disturbi. In realtà la Legge n. 170 e la normat ...; [Leggi tutto...]
La Legge n. 170 dell'08 ottobre 2010, recante "Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e le successive direttive e circolari ministeriali sui Bisogni Educativi Speciali (BES) hanno aperto un canale di tutela del diritto allo studio che sembra porsi in contrasto con il riconoscimento di una disabilità in ambito assistenziale sociale per i soggetti con questo tipo di disturbi. In realtà la Legge n. 170 e la normativa sui BES operano nello specifico ambito del diritto allo studio e non precludono un eventuale riconoscimento di invalidità civile e handicap per i soggetti con questo tipo di disturbi, quando il quadro clinico funzionale sia tale da soddisfare i requisiti di legge per la tutela assistenziale sociale. Dopo aver chiarito il significato di invalidità civile e handicap nel minore secondo la normativa vigente, si vogliono proporre delle linee di indirizzo orientative che, tenendo conto del quadro clinico, della gravità del disturbo e delle ripercussioni funzionali scolastiche ed extra-scolastiche, possano costituire un utile punto di riferimento nella prassi valutativa medico-legale dei minori affetti da DSA in ambito di invalidità civile e handicap, in accordo con i principi di solidarietà sociale costituzionalmente garantiti.