Abstract/Sommario: Le due autrici partono dalla constatazione che negli ultimi anni, come conseguenza della L. 170/2010, c'è stato anche nella loro Regione (Calabria)un interesse maggiore da parte della scuola verso i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). L'attenzione, però, si è focalizzata principalmente sugli alunni della scuola primaria, i quali hanno avuto la possibilità di partecipare a numerosi progetti di screening per la rilevazione di questo tipo di disturbi. Al contrario sono state poch ...; [Leggi tutto...]
Le due autrici partono dalla constatazione che negli ultimi anni, come conseguenza della L. 170/2010, c'è stato anche nella loro Regione (Calabria)un interesse maggiore da parte della scuola verso i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). L'attenzione, però, si è focalizzata principalmente sugli alunni della scuola primaria, i quali hanno avuto la possibilità di partecipare a numerosi progetti di screening per la rilevazione di questo tipo di disturbi. Al contrario sono state poche le indagini svolte nella scuola secondaria e la maggior parte degli studenti con DSA giunge alle soglie dell'università senza che le loro difficoltà siano state interpretate in modo corretto. Tali considerazioni trovano la conferma nella percentuale esigua degli studenti universitari con diagnosi di DSA presenti nell'Università della Calabria rispetto alle altre università. Sulla base di tali osservazioni è stato avviato un progetto tra l'Università della Calabria e l'Università di Padova; tale ricerca è finalizzata alla individuazione di studenti con DSA tramite uno screening su tutti gli iscritti (a tale scopo è stata utilizzata una versione modificata della checklist "Revised Adult Dyslexia" di Vinegrad, 2004).
Abstract/Sommario: Accanto all'insegnamento formale e formalizzato esistono numerose e differenti tecniche di insegnamento e apprendimento che aprono la via al sapere matematico ed altre forme, anche, di apprendimento. Il gioco, secondo l'autrice, rappresenta una di queste chiavi presentando in questo articolo, per sommi capi, alcuni aspetti caratteristici che lo rendono uno strumento efficace per educare ed insegnare. La serie "Giocadomino" (ideata da Fogarolo), secondo l'autrice, propone dei giochi edu ...; [Leggi tutto...]
Accanto all'insegnamento formale e formalizzato esistono numerose e differenti tecniche di insegnamento e apprendimento che aprono la via al sapere matematico ed altre forme, anche, di apprendimento. Il gioco, secondo l'autrice, rappresenta una di queste chiavi presentando in questo articolo, per sommi capi, alcuni aspetti caratteristici che lo rendono uno strumento efficace per educare ed insegnare. La serie "Giocadomino" (ideata da Fogarolo), secondo l'autrice, propone dei giochi educativo-didattici, varianti del classico domino, di difficoltà graduale e crescente, che sono ideali per sostenere l'apprendimento, non solo a scuola ma anche a casa, della matematica e della lingua italiana. Le proposte educativo-didattiche di carattere ludico consentono ad ogni giocatore (soggetto che conosce) di sentirsi coinvolto e interrelato all'oggetto di conoscenza (contenuto e abilità da sviluppare e consolidare); ciò perché il gioco è un'attività in cui il pensare, il decidere, il fare e riflettere poi sull'azione sono momenti interdipendenti ed inseparabili.
Abstract/Sommario: Il presente lavoro di ricerca ha avuto come principale obiettivo quello di verificare l'efficacia di un laboratorio di sviluppo di una competenza attiva sui numeri e sul calcolo condotto con un campione di bambini dell'ultimo anno di alcune scuole dell'infanzia, in provincia di Genova. I risultati hanno messo a confronto le prestazioni pre-laboratorio e post-laboratorio di 2 gruppi di bambini; uno sperimentale , che ha partecipato alle attività di potenziamento, utilizzando il metodo ...; [Leggi tutto...]
Il presente lavoro di ricerca ha avuto come principale obiettivo quello di verificare l'efficacia di un laboratorio di sviluppo di una competenza attiva sui numeri e sul calcolo condotto con un campione di bambini dell'ultimo anno di alcune scuole dell'infanzia, in provincia di Genova. I risultati hanno messo a confronto le prestazioni pre-laboratorio e post-laboratorio di 2 gruppi di bambini; uno sperimentale , che ha partecipato alle attività di potenziamento, utilizzando il metodo analogico di Bortolato ed uno di controllo che, al contrario, non ne ha preso parte. I dati ottenuti hanno mostrato che sebbene entrambi i gruppi, pressoché omogenei, abbiano compiuto un miglioramento (specialmente per quanto riguarda i bambini in difficoltà), il gruppo che ha partecipato al laboratorio con il metodo analogico é migliorato, rispetto al gruppo di controllo, in misura nettamente superiore.
Abstract/Sommario: In questo lavoro vengono proposti quattro questionari osservativi individuali, relativi alle Funzioni Esecutive (FE) e indirizzati ad alunni della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado. Questi questionari sono stati adattati dall'autrice sulla base del modello degli autori Dawson e Guare (2009) ritenendo che essi possono permettere ad insegnanti e genitori di costruire profili individuali, identificando i punti di forza e quelli di debolezza, allo scopo di progettare e ...; [Leggi tutto...]
In questo lavoro vengono proposti quattro questionari osservativi individuali, relativi alle Funzioni Esecutive (FE) e indirizzati ad alunni della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado. Questi questionari sono stati adattati dall'autrice sulla base del modello degli autori Dawson e Guare (2009) ritenendo che essi possono permettere ad insegnanti e genitori di costruire profili individuali, identificando i punti di forza e quelli di debolezza, allo scopo di progettare e costruire percorsi di sviluppo delle aree più deboli e percorsi di ulteriore consolidamento di quelle più forti nei contesti scolastici e familiari. I questionari osservativi proposti sono strumenti duttili, facilmente compilabili, che chiedono sia agli insegnanti e sia ai genitori di valutare il comportamento delle funzioni esecutive e si connotano come strumenti di valutazione ecologica e sistemica. Questi strumenti possono, infatti, consentire di individuare le diverse tipologie di bisogni educativi all'interno di una classe, di compiere valutazioni periodiche delle FE, di osservare gli effetti sui comportamenti da parte degli interventi fatti e di disporre una base per una prima comunicazione condivisa tra insegnanti e genitori.